Numero 7 del 2008
Vacanze: turismo a 360°
Testi pagina 46
Capitano tra le mani libri che hannoil profumo del mare, il sapore della
salsedine e della pelle bruciata dal sole,
il colore rosso delle madrepore e dei co-
ralli; libri intensi, di una intensità che
colpisce come il vento di maestrale, co-
me il silenzio degli altipiani, attraverso
la forza della significazione. Libri che
chiedono un'immersione nell'oblio scuro
e silenzioso, sotto la superficie delle on-
de, per cogliere il respiro del cuore. Si
tratta di perle spesso affidate a pic-
coli editori, a chi crede nel valore
della parola poetica in sé, lontano
dai circuiti e dagli ambienti lettera-
ri istituzionali. Sono piccoli tesori
di scrittura che si offrono, più che
attraverso il cesello preciso del lin-
guaggio o la volontà di inseguire le
mode letterarie del momento, attra-
verso il dono di un'anima gonfia di
vita. Mariella Masoni è nata e vive
a Sassari e conosce il respiro del
vento dell'isola e le acque profonde
e cristalline che la circondano, co-
nosce la tristezza della roccia, il
battito della storia millenaria, l'o-
dore della macchia mediterranea.
Scrive la poetessa nella prefazione
al suo "Correre cielo" (Edizioni TAS
Sassari, 2007): "al di fuori delle consue-
tudini, alla ricerca del filo di bisso del-
l'esistenza, nasce il mio libro un po' co-
me domanda: - come fa il mare a nuo-
tare? Le onde percorrono strade già se-
gnate o si fanno trascinare solo da ma-
ree?" Interrogare la natura è dunque in-
terrogare l'esistenza, cercare nel mare i
percorsi delle correnti nel tempo che
fugge, correre nel cielo infinito alla ri-
cerca del senso. Si tratta di una poesia
della ricerca, un luogo fatto di carta e
inchiostro nel quale trovare le proprie
radici, la storia, la tradizione, la di-
mensione della memoria, il respiro della
natura incontaminata che ne fa da con-
torno: "Conchiglie sciolgono chiome
senza peso/ per Mare che rinasce./ Ca-
pelli sottili cantano sensi di carezze/ co-
me mano di donna che tesse di preghie-
ra./ È sussurro e grido quella voce/ che
unisce Terra di ossidiane/ alla tela del-
l'acqua…/ Il silenzio diventa…filo". È
una poesia dello spirito lontana da
quella del corpo "forte", propria della
poesia delle donne che origina dagli an-
ni Settanta; qui il corpo si fa sussurro,
carezza, tocco lieve di sguardi nella ri-
cerca dell'amore, e l'amore lavora sem-
pre sottotraccia in questi testi, come il
costante riflusso dell'onda sulla batti-
gia: è abbandono al desiderio, ricerca,
coraggio, ma anche distanza, incom-
prensione, fuga; un cerchio che inanella
questa poesia nella corsa dell'esistenza.
In questo libro si apre il ventaglio delle
possibilità della vita, l'intrico dei sentie-
ri che si inoltrano nella macchia, tutti
da esplorare, da interrogare. Né è testi-
monianza l'uso, quasi ossessivo in mol-
ti testi, dell'anafora dell'avversativo "o",
l'uso spesso straniante del linguaggio e
della sintassi che mira ad ipotesi di sen-
so diversificate, a letture polifoniche:
Mariella Masoni non ci nega nulla, an-
zi vuole darci tutta se stessa. È un in-
tento comunicativo che trova una corri-
spondenza nelle sue ricerche sulle tradi-
zioni e la cultura della Sardegna arcai-
ca, ancora vive nella pratica quotidia-
na ma a rischio di estinzione. La poetes-
sa opera da anni per la diffusione della
cultura sarda, delle fiabe, della musica,
degli strumenti della tradizione nella re-
te delle scuole della provincia di Sassa-
ri e a Berlino, tra i sardi emigrati. Si
tratta di una tensione civile (la poetes-
sa ha curato progetti nella scuole per la
prevenzione all'AIDS) e civile che è il se-
gno tangibile della voglia di condivisio-
ne e di ricerca dell'altro, di uno sguardo
capace di far toccare due anime, moto-
re della scrittura e del fare poetico. Il
frutto maturo è questa poesia profonda
come il mare, antica come la terra.
luglio-agosto 2008 noidonne46
Per giocare ad essere liberi
Mariella Masoni
“al di fuori delle consuetudini,
alla ricerca del filo di bisso
dell'esistenza”
Luca Benassi
Correre Cielo
Lembi di pelle sottile
offrono grafici di rilievi
come scoperta di solco in cui perdersi,
mentre cerco il tuo essere acqua…
Labbra di sentieri sfiorano, premono,
evaporano condense di gocce
da cui vita e origine
ti danno la mia forma.
Il vento, fattosi respiro,
segue la corsa di elastici tesi
in risposta al tuo stringere spazi di frutto…
dove il tuo essere seme
raggiunge distanze di coscienza incredula,
stordita dal tuo non essere materia
e dal mio correre cielo…
Ferite di gomma
Il vomere apre la terra in solco di fertile dolore
e mano spinge profonda la forza del germoglio.
Alla bocca il seme piange…
Sorge vita di sole tra grandine che brucia cicatrici.
Terra rimargina.
Nuovamente chiude il sonno l'orma di radici e silenzio.
Al risveglio gomma fa petali di muro,
come rimbalzi d'attese che urlano senza voce
Non ha canto il disegno assente,
fantasticato,
che trova vuoto e ferite di gomme
nel non esistere…
E Amore vive… nonostante…
Lampare di stelle
Sogni di stagno
tuffano lune
appese su fili di giunco.
Premono grani di sabbia
su ferite umide della notte.
Spingono occhi d'attesa
oltre specchi di lago
e lanciano ami
lampare di stelle
come stupore
di prime volte.
Il Tempo
Non inseguire il tempo,
perché lui pensa ad un gioco e ti acchiappa.
Non infilarti nel tempo,
perché lui pensa che sei sua e ti stringe.
Non segnare il tuo tempo
perché sua è la scrittura.
Cavalcalo, invece,
come un'onda
fermandolo con la memoria
e la gioia degli attimi!