Numero 2 del 2009
Se 60 anni vi sembran pochi provate voi a lavorar...
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femminile non è la questione di una ca-
tegoria più o meno limitata ma "LA
QUESTIONE" della tutela dei soggetti
più deboli che si traduce nella tutela dei
valori più elevati dell'umanità di ugua-
glianza e dignità dell'essere umano.
Questa donna "normale" ci ha insegnato
che l'impegno per la tutela di tali valori
non deve mai cessare e deve caratteriz-
zare tutta la nostra vita senza soluzione
di continuità;rispetto a tale impegno
non si può mai andare in pensione né si
può mai abbassare la guardia.
Lo spirito di abnegazione ed il carat-
tere del tutto disinteressato del costante
impegno sociale di Anna costituisce
un'ulteriore elemento di specificità fon-
damentale dell'agire femminile lontano
da quella concezione strumentale della
politica come mezzo di conquista del
"potere" fine a se stesso.
Per contro secondo l'insegnamento
morale di donne normali come Anna la
politica deve rappresentare un mero
mezzo per la conquista di condizioni
migliori per l'intero genere umano di cui
le donne sono da sempre le maggiori
protettrici. Affinché il mezzo della poli-
tica non degeneri è bene ricordare che
non ogni mezzo può giustificare il fine;
ebbene tale rigore morale ha sempre ca-
ratterizzato l'azione politica di Anna
che pur nel mutare dei tempi ha mante-
nuto salda la méta ("non mostrarci la
méta senza la via. Che fini e mezzi sul-
la terra sono così frammisti, che a mu-
tare uno si cambia l'altro. Ogni sentiero
diverso fa intravedere altre méte." Ferdi-
nand Lassale, Franz von Sickingen)
Questa eredità che le donne del pri-
mo dopoguerra, dopo la lotta partigia-
na, ci hanno trasmesso non appare scal-
fita dopo oltre mezzo secolo.
Sono convinta che anche un evento
molto triste come la morte di questa
donna "normale" abbia avuto uno sco-
po: risvegliare le coscienze assopite di
molte di noi che forse impegnate nel far-
ci strada nella vita professionale tra le
molteplici e quotidiane difficoltà sem-
pre vigili nel non farci calpestare, nel
non disperdere i diritti conquistati, si so-
no a volte distratte, confuse, avvilite e
disilluse. Certamente lei ci avrebbe spro-
nate invitandoci a non demordere e a
non perdere di vista la méta!"
Barbara Mazzullo
"Solo una donna può insegnare ad
un'altra la strada per essere LIBERA e
autonoma nel pensiero e nella azione.
Solo una donna può fare la partigiana
con il cuore ed il sacrificio". Così aveva
scritto ad Anna Esther Basile dopo aver
letto "Con le donne e non solo". Alla no-
tizia della morte di Anna, Ester scritto a
'noidonne': "Conserveremo la memoria
di una donna capace di donare consigli
ed esperienze alle altre donne. Grazie
anche a nome della mia Associazione
culturale Eleonora Pimentel e di tutte le
nostre componenti".
Esther Basile / Filosofa Istituto Italiano
per Gli Studi Filosofi di Napoli
"Una biografia, la sua, al servizio
degli altri, dove l'altro è come il volto
del beduino nel racconto de "Il piccolo
Principe", il volto dell'Uomo, il volto di
tutti noi. Fare politica per lei era pensa-
re agli altri e ci pensava veramente, nel
senso che il pensiero era illuminato dal-
la forza del cuore, la grande forza del-
l'amore sociale. E' così che la volontà di-
venta azione morale e non comune pa-
rola o corsa al potere. Anna credeva
molto nella sorellanza tra le donne e
amava dare fiducia a tutte le iniziative
delle donne. Era incinta di suo figlio Al-
berto, quando fu arrestata per distribui-
re in piazza per l'otto marzo le mimose
e la rivista NOIDONNE! Poi divenne fa-
mosa in tutta Italia per le sottoscrizioni
alla rivista! Una capacità senza prece-
denti: lei era una vera comunicatrice.
Ci sono ben altre azioni che la ren-
dono famosa nella storia del nostro Pae-
se, e per questo basta leggere la sua bio-
grafia "Con le donne e non solo", una
storia toccante, soprattutto perché det-
tata dalla ricerca di verità. Il suo fare
non era mai spinto da altro, e come es-
sere umano vero, arrivava dritta al cuo-
re della gente. Era capace di amare
completamente e veramente tutti spen-
dendo tutte le sue forze per qualsiasi
lotta sociale. In questo senso era proprio
unica. Spero che di lei resti proprio il
suo esempio di vita: un chiaro messag-
gio di rettitudine. Aveva superato tre
volte il tumore, ma c'era un cancro in-
curabile che la scalfiva ogni giorno e ri-
guardava la mancanza di senso morale
nella vita politica. Non ne parlava vo-
lentieri, perché amava credere di crede-
re ancora che tutto fosse come ai suoi
tempi, quando si viveva e lottava per
un'idealità sociale rappresentata dalla
coerenza del Partito! Nelle donne ama-
va credere, con tutto l'amore possibile e
immaginabile, per lo spirito ricettivo
che caratterizza la donna, e nel caso di
Anna, è stato proprio lo spirito ricettivo
a permetterle che la stessa vita le si sve-
lasse collegando l'immaginazione e la
ragione con la manualità e la forza
creativa.
Vorrei ricordare come Anna sia ri-
uscita ad andare incontro alla vita con
il senso del bello, senza doversi creare
una realtà interiore superiore a quella
esistente, ma andandole incontro per
immergersi in essa. Immergersi per tro-
vare nel suo continuo divenire le leggi
immutabili".
Bruna Baldassarre
"Scompare con Anna Lizzi Custodi
una persona che ha segnato il destino e
le scelte, professionali e politiche, di al-
meno tre generazioni di donne: spesso, a
chi la frequentava soprattutto negli ulti-
mi anni, ricordava con passione gli an-
ni difficili del dopoguerra, difficili eco-
nomicamente ma anche per la sensazio-
ne di mancanza di riferimenti per le
donne, differenziate nell'accesso al la-
voro, ancora sottoposte ad un rigido
patriarcato in famiglia, con una realtà
sociale nella quale le forti resistenze si
ripercuotevano in tutti gli aspetti della
vita. Eppure lei è stata la testimonianza
diretta di come l'impegno e la passione
politica potessero coniugarsi ad una fe-
lice vita familiare, accanto ad un mari-
to amatissimo, ad un figlio tenacemente
desiderato, ad una giovane nipote che
le assomiglia nel bel volto e nella deter-
minazione come un " marchio " di fami-
glia. Viveva, in Anna Lizzi Custodi, la
certezza che le cose "semplicemente"
possono essere fatte, le situazioni cam-
biare con l'impegno, la vita organizzata
per essere degna di essere vissuta, quasi
una "poetica delle piccole cose" che pe-
rò, attraverso il lavoro delle donne,
cambiano il mondo".
Alessandra Robatto / Difensore Civico
della Provincia di Terni e Presidente
del Comitato Provinciale CRI di Terni
"Grinta, passione, tenerezza e gene-
rosità traspaiono in tutto il racconto di
Anna che, pur sensibile alla disciplina
di partito, non si sottrae a ciò che " il
cuore comanda". Ed è un tripudio di af-
fetti e sentimenti profondi, misti a razio-
nale e devoto impegno, che illumina il
cammino di questa "donna-moglie-ma-
dre-lavoratrice-compagna di vita e di
lotte", esempio di valore e dignità per
tutte le donne".
Lucia Tana
febbraio 2009 noidonne46
segue “La donna del mese” da pag. 2