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Numero 6 del 2015

Cibo ribelle - Speciale donne arabe


Foto: Cibo ribelle - Speciale donne arabe
PAGINA 46

Testi pagina 46

44 Giugno 2015
Cara Bruna,
sono un musicista di 27 anni e ci sto provando con tutte le mie forze per crearmi
un futuro promettente. Amo fare troppe cose anche in ambito musicale, ma troverò
la mia vera dimensione? Sarà collegato anche con qualche scelta difficile e con-
flittuale in ambito sentimentale? Che vedi dal mio albero?
Rik
Caro Rik,
il tuo albero ha una chioma chiusa e indica il bisogno di essere guidato verso l’au-
tonomia! Sembrerebbe un gioco di parole ma per un giovane può essere ancora
così. La forma della chioma denota anche un carattere schivo, che non manifesta
facilmente i propri sentimenti, come se avessi appreso a difenderti con il silenzio,
con l’adeguamento, ai danni di una soddisfacente autostima. Il bisogno di farti
valere viaggia di pari passo con il timore di sentirti ostacolato. Il tratto ombreggia-
to denota inquietudine, ansia, probabilmente per tutto ciò che ti sembra di non
riuscire a gestire come vorresti ma allo stesso tempo è anche come se amassi
‘tratteggiare’ la tua vita con programmi estrosi restando affascinato dall’idea di
cambiamenti che ti permettano di esplorare più cose. I rami sono appena accen-
nati e i conflitti ai quali accenni forse riguardano qualche trauma o inibizione che
ha spento la spontaneità delle tue pulsioni, come se non fossi riuscito a vivere fino
in fondo le tue emozioni. Intanto fai molto bene a sperimentare facendo ‘troppe
cose’ proprio per cogliere intuitivamente la tua vera passione, così non accentui
un conflitto che potrebbe indurre ingiustamente a non sentirti degno del successo
che meriti. Il tronco allargato sottolinea l’uscita dall’egocentrismo adolescenziale
per conquistare la necessaria autonomia e autorealizzazione, con determinazione
e consapevolezza. Le tue tappe traumatiche avvengono negli anni: 3, 8, 11. L’ac-
cenno alle radici, soprattutto la forma, denota una facoltà creativa dell’inconscio
ma anche un rischio di pesantezza.
Stai completando la fase della vita in cui sei trascinato dalle forze giovanili del cor-
po. Allo stesso tempo intelligenza e entusiasmo danno le ali al tuo essere! Intorno
ai 28 anni molte persone si trovano a affrontare dilemmi interiori ma ogni crisi porta
a un nuovo risveglio. Il rischio è di mettere da parte il talento, proprio come la Para-
bola dei talenti nella Bibbia! Non si devono sotterrare le capacità ma trasformarle.
In questa fase un incontro può far emergere una molteplicità di nuovi elementi aiu-
tando a superare qualsiasi inadeguatezza. Quando il comportamento verso l’altro
è fecondo e fruttuoso allora si sviluppa del nuovo e la relazione può accrescere.
I CAMBIAMENTI CHE
FANNO ESPLORARE
REBIBBIA: CIBO DELL’ANIMA
O DELLE EMOZIONI
Un “cibo dell’anima” esiste! Quando
ricordiamo alcuni piatti, o tavolate,
torniamo a persone, affetti, profumi,
gesti, atmosfere indimenticabili, che ci
accompagnano per sempre. Si tratta di un
nutrimento, facendo un occhiolino all’Expo,
del corpo e dello lo spirito, memoria
di ricordi divenuti sfaccettature della
nostra stessa identità. Di questo abbiamo
chiacchierato, durante i nostri incontri
settimanali a Rebibbia, con Franca, Laura,
Sylvie, Sonia, Loredana, Federica,
René, Ala e Cinzia. Una alla volta o
intrecciandosi con la voce, sono andate a
memorie così vive da riempire la piccola
stanza di profumi, piatti, quasi visibili più
che virtuali. Franca evoca emozioni che
le mancano: far la spesa al mercato, coi
suoi colori ed il fruscio dei prodotti…
.l’impressione, quasi, di coglierli dalla
terra, poi le polpette con la carne del lesso
e il camino acceso guardando la nonna,
veneta, girare nelle “bronze” la polenta
bianca da mangiare col latte sopra e le
pannocchie calde e abbrustolite. Ancora
in quel mescolarsi di tradizioni e regioni,
tipico delle famiglie italiane, suo padre
calabrese aveva introdotto nei menù di
famiglia gli spaghetti con la ‘nduja. Laura
ripensa al buon odore di torrefazione del
caffè preparato dalla nonna e al gusto delle
sue cotolette. Ricordi che la riportano a suo
figlio Samuel. Laura si “squaglia” quando
rievoca la voce del suo bimbo… ‘mamma
oggi fai le lasagne?’.. lasagne cucinate
secondo la tradizione e accompagnate poi
da un tiramisù che completava la gioia
di Samuel - ora più che ventenne - e
ancora il piatto di spaghetti ad aglio e olio
preparato alle tre di notte, quando arrivava
Luca, suo grande amore. Sylvie dice di
LEGGERE L’ALbeRo
Di BRUnA BALDASSARRE
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