Numero 7 del 2008
Vacanze: turismo a 360°
Testi pagina 45
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La figura di Eva Perón esce malcon-
cia, se non stritolata, dal trattamento
che le riserva Copi nella sua pièce più
acclamata, scritta nel 1987 e intitolata
a suo nome.
La bionda "presidentessa", idolatrata
dal popolo argentino, nella "finta cro-
naca di una finta morte" ideata con al-
legria maligna dal commediografo ar-
gentino, quando sbucata in scena da
una armadio capitonnée colmo di pel-
licce e abiti di lusso, ha già un piede
nella fossa, ma piena di morfina, "tiene
duro". Che la sua malattia è "una delle
sue manovre politiche": lo ha capito il
marito Juan Doming, un fantoccio con
un davantino militare che troppo stan-
co per restare al potere, si trastulla con
le bolle di sapone insieme a un travesti-
to, vive imbalsamato dentro la sua emi-
crania e non muove un dito davanti al
cancro della consorte.
Forse lo intuisce anche la madre che
chiama la figlia "vera troia", perché non
le ha rivelato i segreti delle sue inesi-
stenti cassette di sicurezza in Svizzera.
Senza un brandello di umanità, tutta
superbia, delirio e capricci, l'oggetto
della venerazione popolare insieme al
dittatore che proclama "meno tasse per
tutti e una giustizia giusta" si accinge
ad essere per sempre l'immagine della
santità e a organizzare, da sola, la mes-
sa in scena della sua morte: lampioni a
lutto, corteo di giornalisti, ambasciato-
ri, imbalsamatori, teneri cori dei piccoli
cantori della Patagonia, l'esposizione di
se stessa alla Confederazione generale
del Lavoro con i vestiti, gli abiti, i gioiel-
li… Epilogo assurdo, in coerenza con il
clima paradossale e beffardo di Copi,
che con gioia maligna si diverte a stra-
volgere tutto quel che tratta.
Prodotta dal Mercadante Stabile di
Napoli con la regia sanguigna di Pappi
Corsicato e inserita nella stagione della
Fondazione Torino Piemonte Europa or-
ganizzata da Beppe Navello, questa
spietata commedia, è interpretata da tre
belle e brave attrici: Iaia Forte, Cristina
Donadio e Caterina Silva, affiancate da
due stralunati maschi: Vladimir Aleksic
e Alessandro Baldinotti, un Perón mum-
mificato e muto.
La storia trapela appena da un inter-
no privato che suggerisce un'eleganza
ostentata e pacchiana.
Qualcuno non riconoscerà il segno
dell'autore, qualcun altro non troverà
nella rilettura irrorata di vetriolo la mo-
glie del dittatore, o sarà disorientato
dall'immagine della protagonista (Iaia è
piuttosto florida per corrispondere fisi-
camente al personaggio).
Ma questo spettacolo, dove la di-
mensione surreale sembra dissolversi in
un'assurda fisicità, si segue con gusto
perché è inscritto fuori dai soliti schemi
e porta il segno dell'originalità. L'anno
prossimo sarà ripreso.
Eva, sogno tradito
La Presidentessa
Mirella Caveggia
una dimensione surreale per
una rappresentazione della
Peròn fuori dai soliti schemi
Le invisibili che sorridono
Il Teatro Stabile d'Abruzzo e la Società per Attori, da un Progetto della
Provincia di L'Aquila in collaborazione con Smileagain, l'associazione impe-
gnata contro l'acidificazione delle donne nei paesi asiatici, hanno presentato
lo scorso maggio in anteprima nazionale nel Teatro Comunale del capoluogo
abruzzese "Le Invisibili", una drammaturgia di Emanuela Giordano e Lidia
Ravera ispirata al libro "Sorridimi ancora: dodici storie di femminilità violate"
edito da G. Perrone. Storie vere accadute in paesi dove l'esistenza femminile
è senza diritti. Donne ancora bambine oggetti di scambio e di violenza ses-
suale, uccise, sfigurate dall'acido per mano di un fidanzato, di un marito o di
un altro familiare. Delitti insensati, impuniti, compiuti per dimostrare il pote-
re di decidere il destino di qualcuno che conta meno di te. Storie raccontate
con poetica sublime. "Una preghiera laica per riflettere sui comportamenti
umani incomprensibili, sulla gratuità del male. Ho immaginato che il raccon-
to fosse un'epica corale - dice l'autrice e regista Emanuela Giordano - costrui-
ta partendo dall'universalità dell'adolescenza femminile: la bellezza, il gioco,
il candore delle illusioni e delle confidenze, per approdare poi alle esperien-
ze terribili vissute nei matrimoni com-
binati. Ho scritto il testo con Lidia
Ravera, alla quale ho chiesto di porsi
come 'testimone', come voce di tutti
noi che cerchiamo il filo che lega la
nostra vita alla loro, private della
dignità di persone". Le attrici Claudia
Gusmano, Sabrina Knaflitz, Serena
Mattace Raso, Antonia Renzella,
Laura Rovetti, Silvia Siravo, Eugenia
Scotti danno voce e volto a Saira puni-
ta per la povera dote, a Nasreen e
Nassera che non si volevano sposare,
a Tasneem che è andata dalla madre
senza il permesso del marito, a
Mumtaz che si è rifiutata di vendere la
figlia, a Shanaz che non ha abbassato
gli occhi quando avrebbe dovuto, a
Sabra che voleva studiare. Riflessioni
di un teatro civile da non perdere, in
tournée da marzo 2009.
Guendalina Di Sabatino