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Numero 5 del 2010

Non solo madri


Foto: Non solo madri
PAGINA 45

Testi pagina 45

Oriente e creare pace nella regione, de-
vono dare attenzione alle donne del Me-
dio Oriente. Se le donne in Turchia (ed in
altri Paesi limitrofi) avessero accesso al-
l'istruzione, al lavoro ed allo sviluppo
economico e se le Costituzioni suppor-
tassero i diritti delle donne, allora que-
sti paesi offrirebbero maggiori chances
alla democrazia, alla stabilità e alla
pace.
L'altro tema del film è molto più per-
sonale e concerne uomini e donne in
ogni parte del mondo: cercare il proprio
arricchimento personale e perseguire la
propria verità conduce al cambiamento
proprio e del mondo.
Cosa vorresti cambiasse per le don-
ne, nel mondo e nel tuo paese in par-
ticolare?
Nel mondo, vorrei che le donne aves-
sero tutte accesso all'istruzione, riceves-
sero salari equi e non subissero violenze.
Anche in paesi come gli Stati Uniti le
donne hanno problemi, non ci sono giu-
sti salari ed in molte aziende c'è una
barriera invisibile per loro; anche l'indu-
stria dell'intrattenimento è un mondo
difficile per le donne: è sconcertante
che, solo dopo circa 80 anni, una don-
na regista ha finalmente ricevuto un
Academy Award quest'anno! Sfortuna-
tamente le donne non detengono reali
posizioni di potere nel mondo. In Tur-
chia, vorrei che più donne entrassero in
politica: le donne in Parlamento sono
circa il 5% e questa è una percentuale
ridicola. Le donne turche hanno bisogno
di accedere all'istruzione e al lavoro per
avere indipendenza economica. La Co-
stituzione dev'essere cambiata affinché
siano protetti i diritti legali e fisici delle
donne. Mi piacerebbe anche vedere fini-
re per sempre gli 'omicidi d'onore' delle
donne.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sono sempre interessata alle storie
delle donne: ho due progetti narrativi
intorno a cui sto lavorando, uno è l'a-
dattamento della novella "Il palazzo
delle lacrime" una storia d'amore tra un
francese ed una ragazza che vive in un
Harem Ottomano nel tardo Ottocento.
Spero di poter girare questo film in Ita-
lia con attori italiani all'interno di un
cast internazionale. L'Harem Ottomano
era un luogo cosmopolita perché le don-
ne provenivano da tutto il mondo. Amo
il cinema italiano: ad Istanbul, da ra-
gazza, guardavo sempre i vecchi film di
Visconti, Antonioni, Pasolini, Rossellini,
Fellini e Bertolucci ed ho un grande ri-
spetto per la tradizione cinematografica
italiana.
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presentato al RIFF 2010 il documentario "Voices Unveiled"
della regista turca Binnur Karaevli
Sono bella, dunque sono
"...più che femmine sono replicanti.
La funzione della loro anonima e ste-
reotipata bellezza non è accendere
l'eccitazione, ma rafforzare le difese
contro l'angoscia e contro la consa-
pevolezza dell'angoscia. Sono difese
'maniacali', tipiche della nostra epo-
ca, che negano la depressione, la col-
pa, l'impotenza, la coazione a ripete-
re sempre gli stessi errori della storia.
Così come è finto l'eros, rischia di es-
sere finta l'indignazione. L'esibizione
di quei corpi - anche se sono sempre
corpi femminili - serve sia agli uomi-
ni che alle donne, per costruire un
massiccio diniego della mortalità e
della vecchiaia in una sorta di 'blob'
mentale in cui tutto si mescola (tette
e tangenti, mafia e culi) e la confu-
sione può essere utilizzata per tenere
a bada dentro di noi il sentimento
dell'orrore. E' questa collusione, que-
sta inconscia malafede che troppo
spesso ci consente di indignarci sen-
za cambiare niente e di conservare la
nostra autostima senza patire la con-
traddizione tra il nostro comporta-
mento e i nostri ideali." Simona Ar-
gentieri - estratto dal volume "Esca
nuda" 1994 Edizioni Cooperativa Li-
bera Stampa. L'indagine, che inizia
nel 1990, è a cura di Telefono Rosa.
Da oltre vent'anni il martellamento
mediatico a tutto tondo, ha prodot-
to i suoi frutti, i condizionamenti ses-
sisti si sono radicati nel tessuto so-
ciale. Ma le voci delle donne non
stanno in silenzio, piuttosto sono zit-
tite, censurate, negate.
Concita De Gregorio parla, e con lei
tante altre voci autorevoli, sul web il
mormorio e le urla sono tantissime,
l'UDI lancia la Campagna " Immagini
Amiche" per contrastare ovunque la
pubblicità e gli stereotipi che offen-
dono le donne. E le Amministrazioni
Comunali, Provinciali e Regionali ini-
ziano a rispondere con Odg che han-
no come oggetto: Moratoria alle
pubblicità lesive delle donne e dei
bambini. Rispetto delle regole del co-
dice di autodisciplina nella pubblici-
tà, accogliendo la risoluzione appro-
vata dal Parlamento Europeo nel
2008. Sta a noi tutte, vigilare, de-
nunciare, pretendere il rispetto delle
regole e dei diritti. Mavis Bulelwa,
contadina sudafricana, afferma che
se vuoi vedere una cosa succedere, ti
alzi e la fai.
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