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Numero 4 del 2016

Europa (in)difesa. Barriere politiche e culturali


Foto: Europa (in)difesa. Barriere politiche e culturali
PAGINA 45

Testi pagina 45

43Aprile-Maggio 2016
dove è stata acclamata come opera vincitrice dell’Award 2012
for Writing Excellence ed ha fatto incetta di premi.
Pensi che in qualche modo questo spettacolo possa consi-
derarsi ‘femminista’ o che tocchi in senso ampio, al di là dei
generi, la disumanità che sempre più sembra dilagare nella
nostra società?
Si tratta di una rappresentazione di come possiamo umiliare
noi stessi, i nostri corpi ed essere umiliati come esseri umani. Si
parla dell’assenza di autostima, del dare importanza alle appa-
renze, del consumismo di oggetti, corpi e valori, dell’assenza di
bellezza o piuttosto della perdita della reale possibilità di capire
dove si trovi la bellezza. Certamente le donne sono più spesso
toccate da queste situazioni, sono più vulnerabili, ma non dimen-
tichiamo che ‘La Merda’ è stata scritta da un uomo e riguarda gli
esseri umani in generale
Conduci dei laboratori dedicati alle sole donne ed alle loro
‘nudità’, sul testo dello spettacolo: come ti senti in questo la-
voro? Trovi che le donne di oggi siano disinibite e disinvolte
o, al contrario, piuttosto inibite?
Mi piace molto trovarmi a fare questo lavoro tra sole donne, di
tutte le età, perché si crea subito un clima rilassato in cui si lavora
bene: il testo ci offre molti spunti ed avendo spesso un vissuto
comune, per certi aspetti, ci confrontiamo velocemente e senza
pudore, anche in una situazione di nudità, su temi molto delicati;
le donne che ho incontrato hanno subito offerto racconti mol-
to intimi, come se bastasse offrire un luogo di confronto perché
si potesse aprire una narrazione, che altrimenti viene ricaccia-
ta dentro e rimossa. Ci sono molte cose da raccontare e pochi
luoghi, consessi, disposti ad ascoltare: a me piace molto avere
la possibilità di tenere aperto uno spazio del genere. Le donne
più grandi, adulte o quasi anziane, sono spesso più disinibite,
tranquille rispetto al proprio corpo, le giovani talvolta hanno mag-
giori inibizioni, si misurano in maniera più attenta con il pudore, il
corpo e le emozioni. b
NOI, I ‘SACRIFICABILI’
Il film di Lorenzo Corvino, WAX: We Are the X,
sui trentenni di oggi tra ricerca di lavoro
e nuove tecnologie
Un narratore di tutto rispetto, l’incanutito Rutger Hauer - mai dimenticato ‘replicante’ nel film cult ‘Blade Runner’ - racconta ad un investigatore la storia di due giovani
italiani e di una ragazza francese, inviati a Monte Carlo per
girare uno spot e poi scomparsi nel nulla, e gli chiede di av-
viare un’indagine per scoprire cosa sia accaduto: così si apre
WAX: We Are the X, film sui trentenni europei, i cosiddetti
Sacrificabili, coinvolti più di altri nella crisi finanziaria e privi
di futuro, in cerca di dignità e riscatto per un’intera generazio-
ne, attraverso l’intraprendenza ed il lavoro. Opera prima del
regista Lorenzo Corvino, il film si avvale di una factory inte-
ramente under 40, anch’essa
esordiente ma validissima,
dal produttore al direttore del-
la fotografia, dallo scenografo
al musicista e al casting di-
rector. La trama del film, che
intreccia diversi generi cine-
matografici, si dipana tra road
movie, opera di formazione,
thriller, commedia e dramma
socio-giovanile. Interamente
realizzato con la macchina da
presa in soggettiva, la pellico-
la si è avvalsa sul set dell’u-
so degli smartphone e delle
tecnologie social, oggi tanto
importanti per i giovani - e
non solo - dando piena liber-
tà d’espressione agli attori e sperimentando nuovi modelli di
linguaggio e fruizione per lo spettatore. “Dopo aver reperito
sponsor nazionali e internazionali, anche attraverso il tax cre-
dit - ha spiegato il regista - e pur trattandosi di un esordio,
l’opera non ha rinunciato ad affrontare numerose sfide, come
quella di girare in quattro nazioni diverse, a 30mila piedi di
altezza su un aereo di linea nel cuore dell’Atlantico, in mezzo
al deserto, su un treno francese del 1892 nel cuore della Pro-
venza e persino sulla terrazza dell’Hotel Fairmont di Monte
Carlo.  Il regista, il produttore e gli altri collaboratori hanno
conquistato la stima di attori importanti come Rutger Hauer e
Jean-Marc Barr, che hanno preso parte al progetto trascinati
dall’entusiasmo dei giovani attori italiani e francesi”. La pelli-
cola, premiata come “Miglior Film in Lingua Straniera” all’In-
ternational Filmmaker Festival of World Cinema London (feb-
braio 2015) ed interpretata con talento e passione da - fra
gli altri - Jacopo Maria Bicocchi, Gwendolyn Gourvenec,
Davide Paganini, Rutger Hauer e Jean-Marc Barr, intende
avviare un dibattito che affronti il tema della scelta tra sacri-
ficio e riscatto. 
E. C.
Note Bio:
Diplomata alla Scuola d’Arte
Drammatica ‘Paolo Grassi’ di Milano,
Silvia Gallerano ha studiato, fra gli
altri, con Marcel Marceau, Francesca
De Sapio, Gabriele Vacis, Yoshi
Oida, Giampiero Solari. Fondatrice
della Compagnia Teatrale Dionisi,
ha lavorato anche nel cinema, per
Silvio Soldini e Marina Spada e, di
recente, ha partecipato ai film ‘Asino
Vola’ di Tripodi e Fonte, prodotto
da Tempesta Film - presentato al Film Festival di Locarno 2015 - ed ‘Assolo’
di Laura Morante. Con lo spettacolo ‘La Merda’, che interpreta anche nella
versione inglese e prossimamente francese, ha vinto moltissimi premi in
tutto il mondo tra cui il The Stage Award 2012 come Best Solo Performance
(prima attrice italiana ad ottenere tale riconoscimento) al Fringe Festival
di Edimburgo 2012, l’Arches Brick Award 2012 ed una nomination ai Total
Theatre Award 2012. .
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