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Numero 5 del 2007

Happy new family


Foto: Happy new family
PAGINA 44

Testi pagina 44

Lei dunque capirà di Claudio Magris eSibilla d'amore di Osvaldo Guerrieri
sono due lucenti monologhi teatrali che
non svaniranno con la stagione in cor-
so: lontani fra loro, diversi per stile e
linguaggio, hanno tuttavia per la densi-
tà dei contenuti e le intensità delle emo-
zioni che racchiudono, tratti comuni
che inquietano e commuovono. Due
donne ne sono le rispettive protagoniste,
entrambe legate con il nodo stretto del-
la passione amorosa ad un compagno,
un poeta che il destino ha strappato al-
la loro felicità. Una è Sibilla Aleramo,
poetessa e narratrice provata da una vi-
ta inquieta e difficile. L'altra è la donna-
ombra, sposa scomparsa di uno scritto-
re che non si è rassegnato alla sua as-
senza. Ognuna dal proprio mondo -
quello caldo e palpitante di energia vi-
tale dei vivi e quello spento e ammuto-
lito del regno dei morti - evocano la
gioia e l'esaltazione dell'innamoramen-
to, la pienezza dell'amore, lo sconforto
della perdita, la malinconia tenera e
struggente del rimpianto.
La figura femminile abbracciata dal-
le pagine del libro di Claudio Magris
(creatori dello spettacolo, oltre all'auto-
re, sono l'attrice Daniela Giovanetti e il
regista Antonio Calenda) ricorda Euri-
dice, l'innamorata di Orfeo sprofondata
negli inferi per il morso di un serpente e
inseguita nell'Ade dal giovane cantore.
Ma nella protagonista pragmatica e
straordinariamente femminile del mono-
logo di Magris non affiora la vena re-
mota del mito e nessuna favolosa eva-
nescenza aleggia nel suo discorso di
congedo dal direttore del luogo che si
accinge a lasciare per andare incontro
al compagno della sua vita che la ri-
porterà con sé. Nell'arco dell'attesa la-
scia fluire i sentimenti che la penombra
eterna del posto non hanno ancora
spento e il suo affetto per il marito che,
come il mitico Orfeo, non dovrà mai
volgersi a guardarla se vuole ricondurla
fra i vivi. Ma dalla confessione emerge
poco alla volta la volontà della donna
di impedire il ritorno, di non affiancare
il compagno di una vita sulla via verso
la luce del mondo. Lei che ha protetto la
fragilità di un uomo forte fra piccole mi-
serie e grandi gioie, non vuole che lui
sappia e capisca la verità di quel luogo.
Dopo la potente e disperata, affettuosa
e ironica evocazione di una passione
coniugale e delle cose della vita rimarrà
sola nella quiete malinconica del suo
mistero. A questo testo dalla stupefa-
cente scrittura, mobile e inafferrabile
come i pensieri, ma salda per la forza
dei sentimenti che la ispirano, ha pre-
stato talento e passione Daniela Giova-
netti con un'interpretazione molto effi-
cace, accesa e senza enfasi indicata
dalla regia precisa di Antonio Calenda.
Viceversa. la Sibilla Aleramo di
Osvaldo Guerrieri al sapore della vita
non intende rinunciare. Ancora piena di
vitalità e di fascino, la si vede festeggia-
re nel suo salotto in pacata solitudine il
suo cinquantaseiesimo compleanno.
Nell'attesa di un giovanissimo amante,
e in compagnia di qualche calice di
buon vino parla a se stessa. È una don-
na in apparenza appagata, affrancata
dalle oppressioni maschili che l'hanno
condizionata, ma i segni delle tensioni e
delle scelte tormentose si delineano
quando affonda nel suo passato che ha
inflitto dolorose punizioni alle sue pas-
sioni femministe. Anche in questo mo-
nologo si sviluppa un racconto intimo.
Fra un sorso e l'altro, la distaccata dis-
involtura si muta in una penetrazione
della coscienza. Quando il ri-
cordo illumina il suo incontro
con il Dino Campana, il suo
poeta non più in vita con il
quale ha avuto una relazione
incandescente, resa morbosa
dalla follia, la rievocazione
delle pulsioni e dei desideri of-
fusca le certezze e si fa emo-
zione pura, inarrestabile, vio-
lenta. Si è visto questo lavoro
diretto da Beppe Navello con
l'interpretazione elegante di
Anna Galiena, una meraviglia di com-
postezza quasi distaccata, con un solo
impeto turbinoso quando si profila il ri-
cordo dello spettro della sifilide. La ver-
sione che ne è seguita con Liliana Paga-
nino diretta da Pietro Cartiglio per il
Biondo di Palermo appare più movi-
mentata e meno legata al suo tempo: al-
tro temperamento e altra interpretazio-
ne. Ma poiché ogni lettura porta un'ani-
ma e una mente diverse, accantoniamo
i paragoni e rimandiamo alla lettura
del libro che custodisce questo monolo-
go avvincente e serrato, una costruzione
rigorosa che nulla toglie alla lievità e al-
la libertà di una scrittura mirabile per
delicatezza lirica e forza espressiva.
Le foto di ' Lei dunque capirà'
sono di Tommaso le Pera
maggio 2007 noidonne44
Monologhi a confronto
Donne in teatro
Mirella Caveggia
la figura femminile di Claudio
Magris e la Sibilla Aleramo di
Osvaldo Guerrieri. Due modi
di vivere la vita e l'amore
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