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Numero 6 del 2007

Bambini nel mondo sotto tutela


Foto: Bambini nel mondo sotto tutela
PAGINA 44

Testi pagina 44

Chi ama un teatro di parola, magarispoglio nella sua essenzialità, ma
emozionante ed efficace per l'intensità e
la densità dei contenuti, si indirizzi in
questi giorni al Teatro
Erba dove, incornicia-
to da una calda sce-
nografia in legno, è in
scena "Verso la Mec-
ca", il dramma scritto
nel 1984 dal grande
autore sudafricano
Athol Fugard, che
narra di una singola-
re figura di una don-
na realmente vissuta,
Helen Martis. La in-
terpreta, dandole
commovente spesso-
re, Isa Barzizza, in af-
fiatato dialogo con
Maurizia Grossi e
Giovanni Lombardo
Radice, un terzetto
trascinante anche per
l'efficace linea diretti-
va di Emanuela Gior-
dano.
Si apre il sipario sul disorientamento
psicologico e fisico della protagonista,
un'anziana e un po' bizzarra signora
che vive sola in un villaggio del Sudafri-
ca degli anni '70 e che in un momento di
sconforto ha fatto accorrere da lontano
una giovane amica, nel cui sguardo
aveva trovato la fiducia negata dalla
sua gente. Dall'intessersi del loro dialo-
go si viene a sapere che la donna, per-
sonalità delicata e fuori dal comune,
dopo la morte del marito amato tiepi-
damente, si era isolata nella sfera irrea-
le di un'improvvisa ispirazione dando il
via ad un flusso di creatività scultorea.
Solo che aveva forgiato opere strampa-
late, antropomorfe e animalesche, dei
mostri insomma - tutti incastonati in
giardino e tutti rivolti verso La Mecca,
città di luce, di colori, di giardini, di
gioia nella sua fantasia di donna fragi-
le e timorosa del buio. Si intuisce che
tutte queste stranezze le hanno attirato
l'antipatia e l'avversione della società
locale, una manica di bigotti connotati
da una pacata ottusità. Ormai le sue
certezze e la vena arti-
stica si sono inaridite,
anche per l'artrite e la
vista appannata indot-
te dagli anni. Davanti
a lei si profila l'abban-
dono di ogni progetto e
lo spettro di una casa
di riposo.
L'epilogo teatrale si
rischiara con una scin-
tilla di vita, un sussulto
positivo di creatività e
con la speranza sorret-
ta dall'amicizia: una
conclusione diversa
dalla realtà tragica del suicidio della
vera Helen, morta dilaniata dalla soda
caustica.
Merita gli applausi Isa Barzizza per
quel suo garbo d'altri tempi, la delica-
tezza e il pudore dei sentimenti che
esprime in affettuosa aderenza con il
suo personaggio da lei scelto e con gra-
zia imposto ai produttori (Torino Spet-
tacoli e Compagnia delle Indie occiden-
tali). E sono eccellenti gli altri due atto-
ri che impersonano la giovane amica un
po' isterica, ma fedele, e l'irritante e in-
sinuante reverendo amico che concentra
tutta l'insulsaggine di una società senza
aperture.
giugno 2007 noidonne44
Verso la Mecca
Torino Teatro
Mirella Caveggia
la storia di una donna
realmente vissuta in una bella
interpretazione di Isa Barzizza
Lella Costa in AMLETO
"Un intellettuale depresso che piace alle don-
ne". Questo è l'Amleto di Lella Costa, il pallido
principe danese in lutto, avvolto da una malin-
conica pazzia dopo che l'amato papà è mancato
due mesi prima e maman ne ha impalmato il fra-
tello assassino con un comportamento non pro-
prio irreprensibile. Questa volta senza terremoti
vocali, cascate verbali, fiotti inarrestabili di paro-
le, la brava attrice volteggia con le sue divagazio-
ni nel teatro elisabettiano. Pur restituendo (com-
plici le belle musiche di Stefano Bollani e i ma-
gnifici costumi) un'idea, un clima, rende efferve-
scente la materia shakespeariana che "esplode o
implode, questo è il problema". Lei li fa tutti i
personaggi che orbitano intorno al protagonista, figura pallida dall'eterna fasci-
nazione: Polonio, sottosegretario tuttofare e papà di Ofelia, la vedova Gertru-
de, gran dama maligna e sofisticata, un certo Luciano (ma non ci sono prove
che sia Moggi) e naturalmente la dolce Ofelia. Un déjà vu? Forse. Ma la singo-
larità di questo grandioso lavoro camaleontico sta nel fatto che l'attrice è fede-
lissima alla tragedia e, pur stravolgendola con i brani recitati molto bene, fa un
impeccabile esercizio di stile. M.C.
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