Numero 7 del 2008
Vacanze: turismo a 360°
Testi pagina 44
luglio-agosto 2008 noidonne44
Ben vengano baruffe e battibecchi do-mestici se sono il fardello teatrale di
Chiara Noschese, irresistibile protagoni-
sta insieme a Christian Ginepro della
commedia musicale di Garinei e Gio-
vannini "Il giorno della tartaruga". Scrit-
ta nel 1964 dai due noti e ineguagliabi-
li autori del teatro brillante italiano e
interpretata nella sua prima edizione da
Renato Rascel e Delia Scala, questa
commedia da camera nella presente sta-
gione è stata riallestita da Saverio Mar-
coni per la Compagnia della Rancia.
Con la sua scia di applausi tornerà in
scena anche l'anno prossimo per diverti-
re con il suo clima ingenuo di un'Italia
che non c'è più.
Siamo alle soglie degli anni Sessanta,
un decennio rilucente di benessere, di
sogni e di progetti, pieno di ottimismo e
di semplicità. Il teatrino da camera in
questione ficca il naso nel ménage di
una coppietta calata in un apparta-
mento arredato con mobili Ikea (non
ancora modernariato) e con oggetti di
gusto andante. Per due ore filate sono
messi a nudo i litigi sostenuti dei due
protagonisti, che piuttosto maldestri da
un punto di vista emozional-affettivo e
psicologico, non perdono occasione per
alimentare con la benzina della petu-
lanza il fuoco dei loro dissapori. La pri-
ma rissa a sipario alzato si accende in-
torno ad un regalo di compleanno, più
brutto del previsto. Mentre lui, che stu-
dia da ingegnere si aspetta per il genet-
liaco un bel tavolo da lavoro, lei gli of-
fre una miserabile lampadina da capez-
zale che lo delude. Si profila la solita
minaccia della separazione definitiva:
le rispettive valigie sono sempre pronte
sotto il letto. Ma ogni volta che si ac-
cingono a frantumare il vincolo coniu-
gale, succede che rimandano il proposi-
to; o perché fuori c'è il tempaccio o per-
ché si apre un provvidenziale squarcio
nel passato che lascia irrompere i ricor-
di più teneri di un amore che malgrado
i dispetti non si è spento. La girandola si
blocca nel lieto fine indotto da una bel-
la sorpresa. Nel copione spiritoso questi
flash-back sono l'espediente che consen-
te agli interpreti di trasformarsi in altri
personaggi, di dar vita a episodi di co-
stume gustosi e lievemente assurdi, a
parentesi di musica e di danza, a qua-
dretti felicemente assurdi con personag-
gi disparati, interpretati in questa edi-
zione con abilità dai due affiatati atto-
ri protagonisti. Al teatro Alfieri di Tori-
no - ennesimo scalo di una tournée mol-
to applaudita - la commedia ha portato
una folata antidepressiva e ancora una
volta ha messo in luce la bravura e la
versatilità dei due attori. In particolare
ha esaltato le ottime capacità di Chiara
Noschese, interprete dalle qualità sor-
prendenti, degna figlia di Alighiero No-
schese, un attore mai superato per le
stupefacenti identificazioni con i perso-
naggi da lui magistralmente imitati.
Eterna commedia
Ti lascio. No, rimango
Mirella Caveggia
Chiara Noschese e Christian Ginepro irresistibili
protagonisti della commedia musicale di Garinei e Giovannini
Petrushka, danza audace
"Petrushka", l'ultima creazione di Matteo Levaggi per il
Balletto Teatro Torino di Loredana Furno, non offre il brio di
una festa carnevalesca in una piazza di Pietroburgo, né il
colorismo tradizionale di un balletto che evoca il dramma di
un fantoccio popolare colpito a morte dal rivale e nemmeno
la goffaggine tutta scatti di un pupazzo che sopravvive come
simbolo. Il ballerino e coreografo affronta la famosa compo-
sizione di Igor Strawinsky, resa immortale dal sublime
Nijinskij, staccandosi dall'immagine festosa e fastosa del fol-
klore russo e dai personaggi deliziosamente oleografici di
Fokine. Come negli altri due lavori affiancati al titolo - "In a
landscape" e "Solo" dove parole, idee emozioni si trasforma-
no in gesto con la musica di Arvo Pärt e di John Cage - anche
in "Petrushka" la danza si fa astrazione pura, autonoma, libe-
ra di esprimersi come vuole, oltre ogni rigidità accademica, sempre aperta al flusso
della musica o delle vibrazioni interne. E i ballerini, pronti all'incontro, risvegliati,
caricati dallo scambio reciproco, si sfiorano, si afferrano, scivolano in un gioco simi-
le a quello delle onde. La resa lucida e scarna, fondata sul ritmo e la dinamica, segue
un percorso staccato dalla narrazione e immerge i personaggi nelle sfumature di un
ricordo. L'intera compagnia asseconda bene le audacie ritmiche e armoniche di una
partitura splendida, ben resa da un pianoforte a quattro mani e dalle percussioni. Si
rivela dotato di belle qualità espressive e plastiche il ballerino giapponese Takashi
Setogushi, che nei panni del Moro, il rivale del pupazzo protagonista, per sottigliez-
za, agilità, eleganza ricorda una figuretta rupestre.
Lo spettacolo, non inferiore al fortunato balletto "Didone e Enea" della stesso
gruppo è atteso in tournée estiva all'Adda Danza Festival, al Civita Festival, ad Acqui
Terme. E una conferma dell'ascesa costante del Balletto Teatro Torino, fondata da
Loredana Furno nel 1977, è l'inserimento nel cartellone della Biennale della Danza di
Lione di una creazione ancora misteriosa destinata a quattro rappresentazioni.
Mirella Caveggia