Numero 6 del 2008
1948-2008: 60 anni di Sana e robusto Costituzione. Perchè cambiarla?
Testi pagina 44
giugno 2008 noidonne44
Dietro al nome in apparenza pompo-so, "Villa5, residenza multidiscipli-
nare per l'arte delle donne", c'è una
un'associazione simpatica e affabile,
destinata alla creatività femminile, un
vivaio dove artiste, critiche d'arte, stu-
diose, operatrici culturali intrattengono
un dialogo critico e costruttivo, scam-
biano riflessioni e realizzano progetti
concreti che hanno preso il nome di AP-
PRODI. Hanno ideato questo progetto
Susi Monzali, Rosanna Rabezzana e Mi-
rella Violato, e lo hanno confermato an-
che con il concorso di altre realtà asso-
ciative. La loro sede è una villa in un
parco di Collegno, vicino a Torino, nel
complesso ristrutturato che accoglieva
nel passato un ospedale psichiatrico.
L'idea delle due fondatrici si era profila-
ta alcuni anni fa: un cantiere nel verde
dove le donne impegnate in ogni aspet-
to dell'arte dalla pittura alla danza,
dalla musica al canto, dalla scrittura
alla fotografia e alla cinematografia po-
tessero trovare insieme a studiose e cri-
tiche d'arte accoglienza, spazio, realiz-
zazione in un luogo dove senza costri-
zioni e timidezze potessero esprimere
creatività talento, intelligenza e cuore.
Una visita alla sede circondata dal
verde e l'incontro con le fondatrici con-
ferma la concretezza e la validità dell'i-
niziativa. Al piano terra hanno trovato
posto gli uffici, un bar, un ristorante,
una sala per le mostre, le prove e gli
spettacoli uno spazio per i bambini affi-
dati in custodia, un hammam. Sopra,
lungo un corridoio sono distribuite stan-
ze di diversa grandezza, anche per una
piccola formazione familiare, tutte for-
nite di servizi confortevoli e di un ango-
lo cottura.
Qual è il fine di questa iniziativa ?
Ci sono alti esempi? C'è un bel fiore
all'occhiello?
In Italia forse siamo solo noi. Lo sco-
po è di lavorare nell'impegno civile, far
sì che questa villa diventi un vero pun-
to di riferimento per le artiste, un pro-
getto permanente che stimola l'incontro
e la valorizzazione delle differenze, la
coesistenza pacifica, il meticciato cultu-
rale. E con l'intreccio di diverse capaci-
tà "approdare" appunto ad eventi inter-
disciplinari di qualità e ad incontri.
Una bella riuscita è stata l'inaugurazio-
ne di quest'anno con due artiste che
amiamo molto: Lina Marazzi, regista
del film "Un'ora sola ti vorrei" e "Voglia-
mo anche le rose" e Sandra Baruzzi, no-
ta esperta in ceramica che ha esposto le
sue belle e delicate "Sculture di carta".
Cosa vi aspettate nel futuro?
L'affermazione di una comunità di
artiste sensibili alle arti in genere e di un
luogo dove possano creare e comunica-
re. Oltre alla mancanza di soldi, di spa-
zi, di visibilità, per le donne nell'arte c'è
carenza di luoghi "amici" che accolgano
e permettano contatti e scambi.
Cosa vuol dire la cifra 5?
È il contrassegno della palazzina,
quando questo complesso era un centro
manicomiale. Vi erano recluse le donne,
abbiamo voluto mantenere questo con-
notato.
Come vi organizzate e vi mantenete
concretamente?
L'Associazione culturale scrive pro-
getti, li presenta alle istituzioni che deli-
berano finanziamenti. Abbiamo un pre-
ventivo di spesa e riusciamo a trarre
non proprio un reddito, ma una piccola
somma. Si aggiunge poi qualche attività
esterna complementare, mettendo insie-
me pezzi di vita.
I momenti di scoraggiamento non
mancano. Come dice Rosanna Rabezza-
na, questi dipendono anche dalla storia
di ciascuna di loro. Lei, una bella signo-
ra di 54 anni dal tratto di artista, ha la-
vorato vent'anni con la coreografa An-
na Sagna nella sua cooperativa, ma an-
che lì con pochi guadagni. Sono comun-
que un contrappeso i risultati positivi,
come un suo allestimento che ha coin-
volto sul tema della follia una trentina
di artisti. Le loro artiste sono sempre già
affermate. Il fatto è che anche persona-
lità di buon livello in Italia fanno fatica
a emergere, anche se la segnate da una
Villa 5
Spazio alla creatività
Mirella Caveggia