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Numero 3 del 2008

Otto marzo da 100 anni: 1908 - 2008


Foto: Otto marzo da 100 anni: 1908 - 2008
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Testi pagina 44

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Nel settembre del 2007 l'opinionepubblica mondiale ha potuto assi-
stere ad un evento storico di enorme
portata simbolica: la contestazione
nonviolenta di migliaia di monaci lun-
go le strade di Rangoon ed altri sessan-
tasei centri della Birmania. La protesta
era stata avviata già dal 19 agosto dal-
l'ampio movimento civile di opposizio-
ne al regime, che nel 1988 ha fondato la
Lega Nazionale per la Democrazia e dal
1990 ha all'attivo un governo democra-
tico in esilio.
A scatenare gli eventi di agosto e set-
tembre 2007 era stato un ulteriore au-
mento dei prezzi di cibo e trasporti su
un popolo già esasperato da più di qua-
rant'anni di regime militare, che in no-
me della "via birmana al socialismo" ha
schiacciato la popolazione con il terro-
re, ha imposto la legge marziale e ha
istituzionalizzato il lavoro forzato, an-
che per donne e bambini. In seguito alla
repressione del 26-27 settembre gli im-
pianti statali per la cremazione hanno
aumentato le loro attività per incenerire
i corpi delle centinaia di monaci e civili
uccisi, e le carceri si sono riempite di
nuovi prigionieri politici, che già a set-
tembre erano più di 1800, settecento in
più rispetto all'anno 2006. (per aggior-
namenti: www.aappb.org).
Le vicende birmane catturano tutta
la nostra attenzione per via della pre-
senza carismatica di Aung San Suu Kyi,
la leader dell'opposizione democratica e
Premio Nobel per la pace agli arresti do-
miciliari da dodici anni, e per via del
grande portato simbolico di vedere mi-
gliaia di monaci (che hanno connotato
la protesta di una dimensione spirituale
e nonviolenta) e persone completamen-
te disarmate sfilare in avversione ad un
regime armato fino ai denti. Quello bir-
mano è l'esercito più potente dell'est
asiatico e non esita a reprimere la dissi-
denza con maltrattamenti, incarcera-
zioni, torture ed esecuzioni. Un altro
motivo di curiosità è l'utilizzo di gesti
simbolici da parte degli oppositori al re-
gime, come ad esempio la campagna in-
ternazionale rivolta a provocare la su-
perstizione dei militari, convinti che il
contatto con biancheria intima femmi-
nile può privarli del loro potere. La pro-
vocazione consiste nell'inviare mutande
a palazzi del governo ed ambasciate
(lannaactionforburma.blogspot.com).
Questo tipo di gesti simbolici la dico-
no lunga sulla componente "gender" sia
della repressione che della resistenza.
Da una parte il regime militare di Mya-
nair poggia la propria arroganza su una
cultura ed una condizione sociale di
subalternità femminile e utilizza l'abuso
sessuale e la violenza contro le donne
come ulteriore strumento di terrore, dal-
l'altra parte va rilevata l'imponente pre-
senza femminile nelle organizzazioni
democratiche di opposizione (con ruoli
anche di leadership) e nella formazione
di specifiche organizzazioni femminili e
femministe.
Per conoscere la storia delle donne
attive nella resistenza consiglio la lettu-
ra del bellissimo libro "Il pavone e i ge-
nerali. Birmania: storie di un paese in
gabbia" (Baldini Castoldi, 2007), in cui
Cecilia Brighi, in uno stile narrativo che
intreccia la storia del Paese a quella in-
dividuale, racconta le vicende esisten-
ziali di singole persone, "sempre molto
sorridenti, calme e piene di energia" che
"tra difficoltà quasi insormontabili svol-
gono attività politica in esilio, molti in
Thailandia, nel sindacato, nelle orga-
nizzazioni democratiche o nel governo
birmano in esilio, fuggiti dal proprio
paese in modo rocambolesco".
Ma nascoste dall'occhio inquisitore
di una delle dittature più violente del
mondo vi sono anche molte organizza-
zioni rivolte ai diritti delle donne, che
hanno una loro visibilità su internet. In
particolare esiste una Lega di donne Bir-
mane (www.womenofburma.org), atti-
va dal 1999, che raccoglie dodici orga-
nizzazioni femminili provenienti da dif-
ferenti origini etniche.
Il loro impegno è rivolto all'empo-
werment e al miglioramento della con-
dizione delle donne, a favorire la loro
partecipazione in tutte le sfere della so-
cietà e a metterle in grado di partecipa-
re effettivamente al movimento per la
pace, la democrazia e la riconciliazione
nazionale. Attività della Lega sono: so-
stenere le prigioniere politiche procuran-
do loro degli avvocati, svolgere un in-
Mutande contro i militari
Birmania
Giovanna Providenti
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