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Numero 4 del 2009

Felici combinAzioni


Foto: Felici combinAzioni
PAGINA 44

Testi pagina 44

aprile 2009 noidonne44
Spazio al talento con le tante attrici eautrici che, fortunatamente, il cine-
ma italiano continua a sfornare: ce lo
dimostrano le differenti pellicole com-
parse sul grande schermo in questi ulti-
mi mesi,
Primo fra tutti 'Due
Partite', tratto dalla
commedia teatrale
scritta e diretta da
Cristina Comencini
dove lavorano otto
donne, otto attrici
protagoniste, belle,
intelligenti e talentuo-
se. Messo in scena a
teatro con gran nume-
ro di repliche, 'Due
Partite' si rivela un
gioiellino, in primo luogo nel testo, qui
sceneggiato per il grande schermo, con
una cifra trasgressiva ben più incisiva
di quanto non sembri a leggere
la trama: quattro amiche negli
anni Sessanta si ritrovano ogni
giovedì pomeriggio per giocare
a carte mentre le figlie giocano
insieme. Con l'espediente delle
carte, le donne si raccontano
l'una all'altra, esplorando, con
passione, cinismo, desiderio,
spesso senza il coraggio di su-
perare le convenzioni sociali, la
vita, il matrimonio, le frustra-
zioni, i sogni perduti, l'idea di
maternità. Dopo trent'anni le fi-
glie si rincontrano, in occasione di un
funerale, ed affrontano gli stessi argo-
menti: l'epoca è cambiata, eppure desi-
deri e problemi di relazione non sono
poi così diversi anche se in una prospet-
tiva più attuale. Benché la regia sia af-
fidata ad un uomo, il bravo Enzo Mon-
teleone, l'impronta al femminile è molto
presente nel film, che si distingue per la
profonda conoscenza e condivisione di
sentimenti, riflessioni e dinamiche pro-
prie di tante donne/amiche. Prova di
grande carattere da parte di tutte le at-
trici, le mamme: Margherita Buy, Isabel-
la Ferrari, Marina Missiroli, Paola Cor-
tellesi, e le figlie: Alba Rohrwacher, Ca-
rolina Crescentini, Valeria Mi-
lillo, Claudia Pandolfi.
Liberamente ispirato alla ve-
ra storia di Rita Adria, una ra-
gazza siciliana di diciassette
anni che osò coraggiosamente
ribellarsi alla mafia, e dedicato
alla sua memoria, 'La Siciliana
Ribelle' è un film di grande for-
za morale che non con-
cede nulla a visioni ro-
mantiche o eroiche né
della Sicilia perbene né
tanto meno, degli ambienti ma-
fiosi. Duro e puro, come il gio-
vane regista siciliano che lo ha
diretto con grande ritmo ed in-
telligenza, Marco Amenta (già
noto per il bel documentario 'Il
Fantasma di Corleone', la sorel-
la Simonetta Amenta ne produ-
ce le opere), il film è intriso di
"cultura mafiosa", dunque spie-
tato e realista. Rita, ancora bambina,
vede uccidere il padre cui era legatissi-
ma, Don Nino, rispettato dall'intero
paese ma coinvolto in
circuiti illegali di cri-
minalità organizzata.
Mentre attende la ven-
detta, nella guerra per
la spartizione del ter-
ritorio ed il controllo
della droga, viene uc-
ciso anche il fratello
più grande, ormai
pronto a vendicare la
morte del padre. Non
le resta che rivolgersi
ad un giudice conosciuto anni prima
per caso, che si rivelerà essere Paolo
Borsellino, al quale consegna i diari su
cui per anni ha annotato dettagliata-
mente le mosse dei boss del paese. "Cer-
cavo vendetta ma ora voglio giustizia",
dice la ragazza in una scena chiave del
film. Rinnegata dalla madre e tradita
dall'amato bene, Rita decide di entrare
nel programma di protezione dei pentiti
e di lasciarsi tutto alle spalle, ma non
sarà tanto semplice. Bravi gli interpreti,
soprattutto Veronica D'Agostino, una
promettente giovanissima attrice sicilia-
na, nei panni di Rita.
Un'attrice italiana
che è stata spesso
"esportata" dal cine-
ma italiano in altri
paesi, e che forse per
questo è molto cre-
sciuta artisticamente
negli ultimi anni è Va-
leria Golino, protago-
nista del film 'Giulia
non esce la sera', per
la regia di Giuseppe
Piccioni. E' la storia di
Giulia, una donna in semilibertà che di
giorno lavora in piscina e di notte torna
in carcere. A causa di un crimine com-
messo anni prima Giulia ha perso tutto,
in particolare la figlia Viola che non
vuole più vederla. La sofferenza e l'atte-
sa, la durezza e il timore della speranza,
sono ben interpretati da una Golino pie-
na di sfumature (anche cantante nella
sigla dei Baustelle). Il suo personaggio,
accanto a Valerio Mastandrea, uno
scrittore in crisi, a Piera degli Esposti,
una ricca editrice, ed a Sonia Bergama-
sco, una volutamente insipida moglie
tradita, spicca per profondità e spesso-
re, e tutto il film sembra prendere luce
dall'autenticità e vitalità di Giulia/Vale-
Cinema italiano
Ma quante belle figlie sugli schermi
Elisabetta Colla
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