Numero 4 del 2016
Europa (in)difesa. Barriere politiche e culturali
Testi pagina 44
42 Aprile-Maggio 2016
G
randi occhi chiari su un viso aperto e sorridente,
voce che risuona forte e chiara nello spazio sce-
nico essenziale, la piccola/grande interprete del-
lo spettacolo ‘La Merda’, Silvia Gallerano, una
giovane attrice-performer-interprete dal talento
prorompente e camaleontico, lascia il pubblico affascinato, sgo-
mento e spiazzato: non sono solo la bellezza ed attualità del testo
(dell’autore e scrittore Cristian Ceresoli) o le poliedriche capa-
cità recitative e d’immedesimazione nel personaggio femminile
che domina la scena in totale nudità per circa un’ora, a turbare e
rianimare anche i più spenti fra gli spettatori, ma la perfetta, distur-
bante e vitalissima simbiosi fra tutti gli elementi messi in campo.
Una ragazza rannicchiata su un trespolo si racconta senza veli,
tra passato e presente: disposta a tutto per entrare nello show-
business, la protagonista, semplice e naïf come una ragazzina
ma aggressiva e viscerale nella sua determinazione al ‘successo’,
ci conduce in una catabasi senza ritorno, fatta di compromessi
aberranti e bieche umiliazioni, psicologiche e sessuali, così come
di modificazioni fisiche violente (ad esempio a causa delle sue
‘cosce imperfette’), che portano la ragazza a dimagrire, vomitare
e financo a mangiare i suoi escrementi, come segno finale di ap-
propriazione e totale aderenza con un sistema maschilista e be-
cero che l’ha plasmata a sua immagine e somiglianza. Silvia Gal-
lerano racconta a NOIDONNE il significato di questa esperienza.
Come è nata l’idea di questo spettacolo e chi è la protagoni-
sta che porti in scena? C’è un intento etico nel descriverla?
La pièce nasce da un’intuizione dello scrittore Cristian Ceresoli,
dalla necessità di descrivere ciò che vediamo intorno e dentro
di noi a contatto con la società in cui viviamo. La protagonista è
creata su misura per una mia maschera vocale pre-esistente, a
cui Ceresoli ha dato voce: è una ragazza pronta a tutto pur di far-
cela nel mondo dello spettacolo, un mondo che, in questo mo-
mento storico, sembra l’aspirazione di tutti. Lo spettacolo non ha
alcun intento moralistico né intende dare un giudizio sulla perso-
na, è piuttosto un affresco, una descrizione della realtà. Proprio
per questo la ragazza è nuda ed io, nell’interpretarla, non posso
non immedesimarmi in una parte di lei, né posso giudicarla se
non con uno sguardo profondamente umano che racconti la vul-
nerabilità assoluta che si nasconde dietro a tanta mostruosità.
La tua performance sul testo ‘La Merda’ ti ha lanciata sui pal-
coscenici di tutto il mondo, nonostante la forza del testo e la
nudità in scena non rendano lo spettacolo di facile accesso
per un cartellone ‘standard’…
Sì, infatti lo spettacolo ha suscitato molto scandalo, sia per il titolo
sia per la nudità, e non è stato accettato dai teatri a livello na-
zionale, tantomeno dagli stabili (ancora oggi, dopo i premi vinti
all’estero, solo da pochissimi); ma né lo scrittore del testo, né io
volevamo darci per vinti, così l’abbiamo portato al Valle Occupa-
to di Roma ed in alcuni spazi non teatrali, poi lo abbiamo tradotto
in inglese e proposto al Fringe Festival di Edimburgo nel 2012,
TEATRO
La performer Silvia Gallerano
ecceLLe in uno spettacoLo scritto
da CriStian CereSoli: un brutaLe
ed appassionato monoLogo
suLLa società contemporanea
che disumanizza donne e uomini
Quando
‘la Merda’
Si traSforMa
in SCandaloSa
bellezza
di Elisabetta Colla
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