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Numero 11 del 2008

L'inverno dei diritti


Foto: L'inverno dei diritti
PAGINA 43

Testi pagina 43

Oggi troviamo tutto al supermercatosotto casa nostra, ma poco di ciò
che si produce nel territorio in cui vivia-
mo finisce sulle nostre tavole. Si sente il
bisogno di saperne di più, conoscere la
"storia " del cibo che consumiamo, la
sua provenienza, le qualità specifiche, il
metodo di coltivazione, le proprietà nu-
trizionali.
Gli alimenti sono, nella quasi totali-
tà decontestualizzati e quelli autoctoni,
prima di arrivare sulle nostre tavole per-
corrono migliaia di chilometri per tor-
nare poi nel luogo in
cui sono stati coltiva-
ti. I processi di mo-
dernizzazione e glo-
balizzazione del si-
stema agroalimentare
hanno favorito lo svi-
luppo delle "filiere
lunghe", che riducono
il legame dei processi
produttivi e dei pro-
dotti con il territorio.
Per ricondurre il pro-
dotto al suo luogo di
origine e a ridare visi-
bilità ai produttori si
sono sviluppate ini-
ziative che assumono
forme organizzative "corte", che sono ra-
dicate nel territorio e perciò legate alle
sue risorse naturali, culturali e sociali, e
fondate su concezioni diverse del pro-
durre e del consumare, basate su valori,
principi, significati e obiettivi, come
quelli ambientali, culturali ed etici.
La Filiera corta rappresenta un'op-
portunità per i produttori e una garan-
zia per i consumatori, significa cambia-
re il rapporto tra produttori e consuma-
tori, tra consumatori e luoghi e modali-
tà di acquisto, tra produzione e am-
biente, sperimentare nuovi stili di con-
sumo.
"Farmers market": dal produttore al
consumatore
L'iniziativa dei 'farmers market' ovve-
ro i 'mercati contadini', rappresenta la
possibilità concreta di dare vita ad una
forma di "filiera corta" a vantaggio dei
cittadini e dei consumatori. Sono riser-
vati all'esercizio della vendita diretta
da parte degli imprenditori agricoli. L'i-
dea è ridurre al minimo la distanza tra
chi produce e chi consuma. Garantire al
consumatore un prodotto fresco, di qua-
lità e del territorio e accorciare la filie-
ra, favorendo un rapporto diretto pro-
duttore-consumatore e un risparmio an-
che fino al 30% per prodotti ortofrutti-
coli e di stagione.
Gruppi di Acquisto Solidale:
l'unione fa la forza
Dall' incontro dei piccoli produttori
con i GAS nasce un nuovo modo di con-
sumare, di produrre e di fare economia,
garantendo agli im-
prenditori agricoli
quanto più valore
aggiunto possibile e
nel contempo ridurre
il prezzo finale dei prodotti a vantaggio
dei consumatori. Altri obiettivi sono:
favorire la conoscenza dei prodotti lo-
cali e le loro caratteristiche a più ampie
fasce di consumatori
mantenere le produzioni di nicchia
che caratterizzano i territori più margi-
nali
ottenere economie di scala nella fase
di commercializzazione che consentano
anche ai produttori più piccoli di
arrivare alla vendita diretta dei
loro prodotti
La Biospesa
La filiera corta dei prodotti lo-
cali e biologici è un metodo antico
e nello stesso tempo moderno di ri-
proporre il cibo nel suo ciclo bio-
logico naturale, e offrire al consu-
matore un cibo più sano ad un
"giusto prezzo". I GAS sono il mez-
zo più idoneo per ridisegnare un
consumo che pone al centro i con-
sumatori ed i produttori. Trattandosi
spesso di prodotti di nicchia, con uno
scarso mercato ed una scarsa capacità
distributiva da parte dei produttori, i
prezzi sono alti e disincentivanti per le
molte famiglie a basso reddito. Il GAS,
oltre ad aumentare gli sbocchi di mer-
cato di questi prodotti, consente di far
accostare al consumo critico anche chi
sarebbe altrimenti tagliato fuori per mo-
tivi di reddito.
Alcuni dati sul consumo "bio"
Per gli italiani cresce il consumo dei
cibi biologici che li considerano genuini,
gustosi e sicuro e che troviamo sempre
di più anche nei supermercati e nei dis-
count. L'indagine Ismea-acNielsen con-
ferma nel 2007 una crescita del 10%
della spesa per questi alimenti. In cima
alle preferenze degli italiani soprattutto
il Latte Bio e i suoi derivati (+9,9%) e
l'ortofrutta fresca e trasformata (+
11,4%), un po' più in basso si collocano
i dolci, le bevande analcoliche e le uo-
va. Il consumo di prodotti biologici è
più consistente nel nord Italia, soprat-
tutto nelle famiglie con due o con quat-
tro componenti. In casa scelgono la ge-
nuinità e la sicurezza alimentare so-
prattutto gli under34 e le persone tra i
45 e i 54 anni. In calo invece i "consumi
biologici" degli over 64.
Altre iniziative di "corte"
vendita diretta in azienda,
vendita diretta a negozi
spacci aziendali o comunità
noidonne novembre 2008 43
Renata Frammartino
Le filiere corte e la spesa “fai da te”
mangiar bene
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