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Numero 9 del 2008

Stampa: libertà vigilata


Foto: Stampa: libertà vigilata
PAGINA 43

Testi pagina 43

D'altro canto questo film ha segnato
la mia vita, è stato importante averlo
fatto, perché dopo è stato molto diffici-
le per me avere altri lavori.. Il film dice
tante cose.…
Qual' è stato il ruolo delle donne in
questi anni e quale evoluzione ha
avuto il suo lavoro?
Le donne hanno sempre aggiunto
qualcosa all'esistente, e riempito le ca-
selle ancora bianche o le zone vergini,
realizzando ed inventando cose nuove.
Tutto questo ha fatto sì che gli scontri
nel tempo siano diventati più ampi e da
qui sia nato qualcosa di nuovo e diver-
so. Le difficoltà, per me personalmente,
sono cominciate quando in Finlandia,
come cittadina, ho cominciato ad occu-
parmi delle donne, della politica femmi-
nista.
Prima quando ero ancora regista a
teatro ero anche famosa e non avevo
difficoltà, ma quando ho cominciato ad
interessarmi delle donne solo in quanto
donna ho avuto problemi. In tutta la
mia opera emerge il fattore soggettivo,
che raccoglie il mio pensiero.
Le difficoltà non le hanno però impe-
dito di lavorare e seguire la sua stra-
da…
Ho sempre fatto film, questo sì, però
ci sono tante cose che avrei voluto rea-
lizzare e non sono riuscita a fare, quin-
di c'è un grande divario fra le due cose
se si guarda alla proporzione e, certo, in
questo mestiere ci vuole una salute da
cavallo per andare avanti, uno deve
sempre aver ben presente quello che
vuole veramente ed essere consapevole
di come portarlo avanti, perché le resi-
stenze sono grandi e si devono superare
tanti ostacoli ma io, in linea di massima
ho mantenuto la mia linea, magari ri-
nunciando a delle cose quando non si
poteva fare diversamente.
Alle giovani donne che vogliono fare
le registe non voglio dare consigli su co-
me cavarsela ma potrei dire almeno
questo: cominciate e cercate in tutti i
modi di non demordere.
C'è una cosa di cui va orgogliosa e,
al contrario, una cosa che non rifa-
rebbe?
Sono molto orgogliosa di un film,
quello sugli stupri di massa da parte
dell'Armata Rossa - oltre che dei france-
si e degli americani - sulle donne tede-
sche (I Liberatori-Le Liberate, 1992,
221'): ho fatto molte ricerche ed ho stu-
diato tanto per realizzarlo, prima nes-
suno lo voleva ma poi ho tenuto duro e
ce l'ho fatta, l'ha prodotto una donna.
Da un punto di vista cinematografi-
co ho fatto cose diverse, ma non mi ver-
gogno di nulla, ho sempre mantenuto la
mia linea di pensiero e di azione.
noidonne settembre 2008 43
un talento versatile
a favore dell'emancipazione
femminile
Anna Politkovskaja
Concerto per voce solitaria
Ci sono figure, come quella della giornalista russa Anna Politkovskaja, uccisa
a Mosca nel 2006, la cui morte prematura, ingiusta e violenta sortiscono l'ef-
fetto di allungarne indefinitamente la vita. Anna, infatti, ora che è morta
(avrebbe compiuto 50 anni in agosto) continua a far sentire la sua voce al mon-
do con forza ancora maggiore e molti sono gli artisti che, in diverso modo, han-
no aderito alla campagna "noi non dimenticheremo Anna Politkovskaja". Fra
questi Ferdinando Maddaloni, un talentuoso attore e regista che, insieme alle
attrici Carmen Femiano e Tina Femiano (corealizzatrici del progetto e voci fuo-
ri campo), ha raccolto ed amplificato l'appello di chi non vuole lasciar cadere
nel vuoto il sacrificio di Anna, realizzando un documentario fuori dagli schemi
classici, fuori dal coro, come la voce di Anna. Dopo le anteprime a Roma (Fe-
stival RIFF 2008) ed a Napoli (Rassegna "A corto di donne"), il documentario
"Anna Politkovskaja: concerto per voce solitaria", è stato selezionato e proiet-
tato nella sezione factual del Roma Fiction
Fest 2008. "Questo mio lavoro - afferma
Maddaloni - non è per Anna Politkovskaja,
a lei ormai non serve più. Serve piuttosto a
noi tutti, a risvegliare le nostre coscienze
addormentate da un sonnifero chiamato in-
differenza, assuefatte alla morte e agli orro-
ri. Le guerre ci sono sempre state ma cosa
c'entravano gli spettatori di un teatro, o i
bambini al loro primo giorno di scuola, co-
sa c'entrava una giornalista armata solo del-
la sua penna?" Un lavoro toccante ed ap-
passionato, quello di Maddaloni: 22 minuti
di immagini per le quali il regista si è servi-
to di materiale di repertorio, di contributi
originali girati presso il teatro Dubrovka e
nella stessa via Lesnaja - la strada in cui vi-
veva la Politkovskaja a Mosca - e delle storie di alcuni protagonisti delle tristi
vicende della scuola di Beslan e del teatro Dubrovka. "Ho deciso di realizzare
questo documentario - afferma il regista - per non dimenticare le battaglie so-
stenute dalla giornalista russa, la cui unica colpa era il tenace impegno a dife-
sa dei diritti umani, in particolare delle donne e dei bambini del popolo ceceno,
ma anche e soprattutto per ricordarci come il coraggio sia un dovere morale,
prima di tutto verso i nostri figli che, come i martiri di Beslan, potrebbero pa-
gare colpe non proprie". Sulla scia del documentario è nata l'idea di uno spet-
tacolo teatrale, già messo in scena con successo presso la Città della Scienza
di Napoli e che presto debutterà a Roma: partendo dalle considerazioni della
Politkovskaja, attori e spettatori compiono insieme un viaggio sui binari dell'i-
ronia, attraverso le assurdità di questo nostro mondo. Compagni di viaggio di
Maddaloni sono il cantautore Nicola Dragotto, da molti definito il "Gaber na-
poletano" e le attrici Carmen Femiano e Rossella Carella.
E. C.
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