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Numero 2 del 2009

Se 60 anni vi sembran pochi provate voi a lavorar...


Foto: Se 60 anni vi sembran pochi provate voi a lavorar...
PAGINA 43

Testi pagina 43

Il Carnevale è una festa molto anticache nasce, anche e soprattutto, come
festa contadina perché legata al cam-
biamento del ciclo delle stagioni, cioè la
fine dell'inverno e l'avvicinarsi della pri-
mavera. Con il Cristianesimo si man-
tengono i festeggiamenti, ma cambia di
significato del Carnevale che già dal
suo significato "carne levare" ci riman-
da all'inizio della Quaresima, periodo in
cui la cultura cristiana invita all'asten-
sione dal consumo della carne, ma
compensa con un'abbondante serie di
dolci, tanti e diversi nelle diverse parti
dell'Italia e dell'Europa. I "DOLCI FRIT-
TI" accompagnano quasi tutte le Feste
della nostra tradizione, ma durante il
carnevale diventano addirittura prota-
gonisti! In questo periodo siamo "espo-
sti" alla tentazione di una varietà molto
vasta di dolci fritti di cui ogni regione
vanta ricette particolari e antiche come
"le nacatole" della Calabria.
I dolci fritti sono più gustosi se...
… friggiamo in olio extravergine d'o-
liva in quantità sufficiente e non lo sot-
toponiamo per troppo tempo all'azione
del calore.
… ci ricordiamo di non utilizzare
mai l'olio precedentemente fritto perché,
dopo un certo tempo di riscaldamento,
si sviluppano delle sostanze tossiche.
… evitiamo di far fumare l'olio per-
ché nell'olio sottoposto ad alte tempera-
ture avvengono alcune modificazioni
chimiche e organolettiche che si manife-
stano con la formazione di fumi bian-
castri.
… ricordiamo che il punto di fumo è
diverso per ogni sostanza e che la tem-
peratura di fumo di un grasso (olio ex-
travergine di oliva) si abbassa quando
aumenta la sua superficie; perciò, mag-
giore è il diametro del recipiente di cot-
tura e più basso sarà il punto di fumo.
… utilizziamo recipienti di piccolo
diametro perché l'alimento, immergen-
dosi completamente nel grasso, forma
una pellicola che gli impedisce d'impre-
gnarsi di olio e ne favorisce la cottura
all'interno per calore indotto e in modo
corretto.
noidonne febbraio 2009 43
Renata Frammartino
Buon carnevale a tutte
mangiar bene
STRUMENTIArte di vivere e linguaggio
Si può, se si vuole, ricondurre l'intera arte di vivere a un buon uso del linguaggio. S.Weil
Le parole che usiamo condizionano i nostri comportamenti e contribuiscono a formare l'idea che ci costruiamo del mondo.
Cecilia Robustelli, su 'noidonne' di gennaio 2008, ci propone un'analisi dettagliata e convincente sul peso che hanno le paro-
le "ciò che non si dice non esiste".
Profondamente vero! Quando le donne stesse negano o disconoscono il loro genere in nome di un"neutro" che in realtà non
esiste, fanno un grosso danno all'immagine di sé. Il paese Italia in questo momento è allo sbaraglio, Gelmini Ministro ( da
fonti sicure, pare sia una donna) ci impone una riforma della scuola che ci riporta agli anni '50. Sono convinta che se negli
ultimi vent'anni avessimo sostenuto sempre dovunque, negli scritti, nei discorsi, sui giornali, in radio e in tv le raccomanda-
zioni proposte da Alma Sabatini*, avremmo sicuramente più donne consapevoli del loro sesso e soprattutto avremmo più
donne nei luoghi di potere e un'Italia meno sfasciata. La lingua italiana è impostata dalla divisione di genere, la ricerca di
Alma Sabatini 'Il sessismo nella lingua italiana'(1987) ha avuto il merito di fissarne i termini e documentarne le argomenta-
zioni. Liberare le potenzialità, i saperi, le differenze di genere anche attraverso il linguaggio porta alla consapevolezza che se
le parole sono chiodi, è a quei chiodi che appendiamo le idee e se sono al maschile non saranno mai riconosciute le nostre
priorità. Ognuna di noi da oggi può cominciare ad usare il linguaggio sessuato, non costa niente e può diventare divertente,
dare e ricevere riconoscimento rafforza la nostra autostima, oggi più che mai ne abbiamo bisogno!
*"La lingua in sé è ideologica, ma le sue ideologie sono generalmente nascoste e passano in modo subliminare" Alma Sabatin,
"Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana 1987" ( www.innovazionepa.it)
Gianna Morselli
LE NACATOLE (I' NACATULI)
Le "Nacatole" sono dolci tradizionali della Calabria e, più
precisamente, della Locride, in provincia di Reggio Calabria
nelle pasticcerie e nelle cucine casalinghe. Un tempo si
preparavano come dolce nuziale e regalati agli sposi al
posto dei confetti. Sono inclusi dal Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali nell'Elenco Nazionale dei
Prodotti Agroalimentari Tradizionali. Si preparano tutto l'anno, ma sono caratteristiche
soprattutto del periodo di Carnevale.
INGREDIENTI: 1 Kg di Farina tipo 00 - 6 uova - 250 gr di zucchero - 80 gr di Burro o
olio extravergine d'oliva - Sale a piacere - Scorza di 1 limone grattugiata - A scelta si può
aggiungere un cucchiaino di lievito per dolci per renderli meno "duri".
PREPARAZIONE: Mescolare le uova con lo zucchero, aggiungere il burro o l'olio, un piz-
zico di sale, la scorza di limone e la farina. Impastare il preparato e renderlo compatto,
fare le forme che più ci piacciono. Alla fine friggere in abbondante olio di oliva e dopo
cottura lasciarli asciugare con carta assorbente e coprire con lo zucchero a velo.
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