Numero 7 del 2015
Salute, informazione sinergie. Speciale Expo, Donne in campo - CIA
Testi pagina 43
41Luglio-Agosto 2015
A differenza di Sylvie, per Sonia il cibo fuori non era tanto impor-tante, mentre dentro sente il
desiderio di ritrovare proprio nel cibo
i sapori, gli odori, i profumi e forse i
colori di casa e, come spiega con una
frase che parla da sola “trovare mam-
ma negli alimenti”. e questo desiderio
e sentimento si presenta soprattutto la
sera, quando il blindo della cella si chiu-
de e la famiglia torna viva nella memoria
con la sua carica di vissuto e di affetti.
È bello sottolineare che quei pro-fumi e colori Sonia li ritrova spes-so nelle pietanze che prepara
Loredana, la quale trae da queste
considerazioni una carica e motiva-
zione di cui c’è sempre bisogno nel
fare non solo per sé. Loredana, con
un passato da ristoratrice, spiega che
“fuori mangiava per vivere, mentre
dentro vive per mangiare”, pur non
gustando il cibo ma, come anche noi
sappiamo, cucinando non solo per sé
manicaretti tradizionali e inventati,
ricchi di gusto e fantasia. Piatti che
Sonia, appunto, gusta come fosse-
ro di casa e che, precisa, li apprezza
più che come nutrimento come stru-
mento per vivere emozioni profonde
che hanno il sapore di casa.
ed è in questo incrocio e intreccio di
contraddizioni che un fatto, comun-
que, si impone: le ricette che girano
dentro e che, nei limiti del possibile
concesso da strumenti e spazi della
prigione, riescono ad essere prepara-
te quotidianamente o per eventi spe-
ciali, come i giorni di festa e le visite dei
parenti nelle aree verdi. A proposito di
feste, più di una volta abbiamo raccol-
to i racconti e la “gratitudine“ quando,
ad esempio in occasione del passa-
to Natale, il famoso cuoco Filippo La
Mantia ha cucinato un grande pranzo
per tutta la popolazione femminile di
Rebibbia, firmando festosamente un
giorno importante con menù speciale.
Riprendendo il nostro resoconto pro-
poniamo alcune ricette. In prosa, in
poesia, coi soli ingredienti o con la
procedura da fuori e dentro, sono tut-
te raccolte fra le detenute e qualcuna
è stata loro suggerita da chi, frequen-
tandole, ha imparato a conoscerle.
TORTA DI CARCIOFI
di Sonia
Pasta frolla: 500gr farina, 5 cucchiai
zucchero, sale qb, 100gr margarina,
3 uova: 2 tuorli e 3 albumi, latte qb.
Ripieno: carciofi bolliti e
successivamente ripassati in padella con
olio e aglio tritato finemente,
100gr parmigiano, 2 uova, mozzarella.
INSALATA DI GRANCHIO
di Ala
Quattro uova sode, barattolo mais,
bastoncini granchio, maionese in tubo,
sale e pepe qb, uova e bastoncini tagliati
a quadratini, chicchi di mais.
Mescolare il tutto e per antipasto mettere
su foglia di lattuga.
POLPETTE DI NONNA MARIA
di Franca
Carne del brodo, macinare, parmigiano,
uovo, besciamella. Fare le polpette,
passare in pangrattato e friggere.
SARDE A BECCAFICO
di Cinzia
Sarde, pangrattato, uvetta, foglie d’alloro,
olio extra vergine, cipolla. Pulire le sarde
e impanarle, soffriggere la cipolla nell’olio
cuocervi le sarde aggiungendo l’uvetta e
l’alloro.
RISOTTO ALLO ZAFFERANO
SECONDO LA ZIA RENATA
di René
Si taglia fine fine una cipolla bianca
medio piccola col trita cipolla (altrimenti
lacrimano gli occhi), poi si mette a
rosolare in un filo d’olio col riso. Quando
i due hanno fatto amicizia (e lo si capisce
perché hanno perso il pallore iniziale
dovuto alla timidezza) si comincia ad
aggiungere il brodo di dado che sta a
fuoco basso sul fornello del caffè e si
gira con calma, con pazienza (come
una preghiera che si snocciola sui
grani del rosario). A cottura ultimata
si spegne la fiamma, si aggiungono
zafferano, parmigiano e burro e si da un
ultima mescolata prima di coprirlo col
coperchio e lasciarlo riposare un attimo.
Si serve nei piatti di ceramica coi fiori blu
dipinti sui bordi, i piatti spessi e pesanti
perché sono quelli da tutti i giorni. Quello
venato al centro è il mio.
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