Numero 5 del 2009
La nuova Europa
Testi pagina 42
maggio 2009 noidonne42
È sempre stata libera da vincoli, tantoche "il matrimonio riparatore" è arri-
vato dopo 54 anni di convivenza, quan-
do la vigilia delle sue ottanta primavere
ha scatenato la sua impertinente teme-
rarietà. Adriana Innocenti, detta Nana,
attrice senza freni e senza tramonto,
calca intrepida le scene del teatro e del-
la vita affiancata dal suo compagno
d'arte Piero Nuti. Con i migliori registi,
questa romagnola piena di entusiasmo
e di temperamento ha giostrato con bra-
vura e impegno fra le eroine del classico
e le protagoniste delle commedie
brillanti. Subrettina coperta da
tre farfalle con Wanda Osiris,
Mirandolina goldoniana, Gio-
casta di Euripide, Madama Pit-
chum nell'Opera di tre soldi, in-
dimenticabile Erodiade di Testo-
ri, eterna Miss Marple in Trap-
pola per topi: nella lunghissima
carriera ha impresso nel ricordo
storie di vita e di arte, incontri e
personaggi a non finire. Adesso
quel mondo dietro le quinte si
anima evocato in un libro auto-
biografico che si sfoglia e si leg-
ge con gran gusto: colmo di fo-
tografie, si intitola "A piedi nudi
nel teatro" (Edizioni biografi-
che). Signora Innocenti, ne rac-
conta di cotte e di crude. È tutto
vero o la sua fantasia sempre
accesa ha fornito qualche sugge-
rimento? "Tutto vero, ma quanto
castigato! - replica arricciando
il naso l'autrice - ma ho ancora tante
cose da raccontare". La sua vitalità è
trascinante, il desiderio di comunicare è
innato e incontenibile: "Sono nata setti-
mina meno una settimana, volevo usci-
re al più presto per fare sentire la mia
voce. Da piccola ho inventato il telefo-
no con due scatole vuote di cipria della
mamma, un po' di carte oleate, due
mollette per capelli". Nel suo diario pie-
no di appunti e aneddoti rievoca con al-
legria i tempi di magra, quando consu-
mava solo il pasto di mezzogiorno o si
improvvisava aiutante apprezzatissima
in un bar di Milano, nel cucinotto con
una cuffietta in testa e il sostegno mo-
rale di cinque amiche puttane ("il cui
esempio non ho seguito, per fare la put-
tana bisogna nascerci. Ma quanto mi
hanno insegnato per interpretare tutte le
ruffiane e le puttanone del teatro italia-
no"). Le ragazze le avevano persino re-
galato un cappotto cammello con il col-
letto di castoro che porta ancora oggi,
cinquant'anni dopo. "Adesso vi parlo di
Nilla Pizzi, romagnola come me. Le as-
somigliavo, sembra, e ne ho pure appro-
fittato; ma solo un poco e le chiede scu-
sa". Specialmente per una volta a Capri
che si è lasciata offrire a Capri un lauto
pasto ben innaffiato di Lacrima Christi
da un ristoratore che la confuse con la
cantante.
Nana, tutta genuinità e nessun artifi-
cio, capace di rifilare un pugno sul na-
so di un'attrice maleducata, che adora
fare la buffona, che ha fatto risate fino
a slogarsi una mascella e cantato alle-
gre canzonacce, percorre i ricordi con
affettuosa e sorridente ironia, senza ma-
linconia né rimpianti. "Faccio il lavoro
che ho sempre desiderato, ancora oggi
mi sento la donna più ricca del mondo".
La vita le ha dato momenti difficili -
un'anestesia sbagliata le ha compro-
messo irreparabilmente la vista - ma si
muove così bene in palcoscenico che
non lo dà certo a vedere. Ed è tale la sua
forza comunicativa e la riconoscenza
alla sua buona sorte che ringrazia sen-
titamente il suo "culo". Come va la vita
signora Innocenti? "Bene, risponde
espansiva, è sempre attaccata al culo.
La mia intelligenza di attrice di cui si fa-
voleggia è solo vera al settanta per cen-
to. Il resto è fortuna". Ma non nega di
essere, lei "meschinetta", priva di prepa-
razione universitaria e con un diploma
da geometra, una cultura "vissuta" con
tanti e tanti anni di teatro. "Sapete di
chi è la colpa di me attrice? È di Benito
Mussolini. Perché quando ero a Pescara
e lo ascoltavo all'altoparlante lo sentivo
dire: L'Italia ha finalmente un impero…
Pausa-dizione e sillabe finali scandite:
L'Ital-i-a. E poi la curiosità. Quando si
tratta di vedere, di conoscere,
di sapere, è tale la gioia furio-
sa che mi prende che esco ma-
gari con una scarpa di un co-
lore e una di un altro dimenti-
co le cose essenziali".
"Addio, caro sipario, dolce,
tenero, compagno della mia
carriera […] nelle commedie
scorrevi veloce, allegro saltel-
lavano invitanti l'applauso…"
scrive in una bella dedica al-
l'amatissimo padrone, l'unico,
della sua vita. Ma non è un
addio, un arrivederci piutto-
sto. Nana, animatrice di Tori-
no Spettacoli e di un festival di
teatro classico torna in scena
con Piero Nuti in una storia di
pirati per la regia di Gregoret-
ti. E sarà ancora divertimento
e meraviglia. E che attrice, e un
suggerimento sulla personalità
imposta in palcoscenico.
Adriana senza freni e senza tramonto
A piedi nudi nel teatro
Mirella Caveggia
attrice e personaggio sempre
fuori dagli schemi,
la Innocenti si racconta
in un libro autobiografico