Numero 1 del 2009
Verso un nuovo mondo?
Testi pagina 42
gennaio 2009 noidonne42
Cara Bruna,
leggendo la lettera di Pirovano, mi è
venuto in mente che una volta, facevo
le Magistrali, una mia compagna di
classe mi chiese di disegnare la mia fa-
miglia. Io disegnai mia madre, mio pa-
dre, mio fratello, il cane che allora ave-
vamo, e basta! La mia amica, che forse
pensava di fare una semplice "lettura"
pseudopsicologica del disegno, rimase
di sasso. Io le spiegai che per me quel-
la era la mia famiglia, non mi aveva mi-
ca chiesto di disegnare me con la fami-
glia!!! Nell'albero che ho disegnato per
te trovi qualche cosa di simile? Se poi
ti ho "suggerito" altro, fammi sapere.
Claudia
Cara Claudia,
informo i lettori che sei una brillante
e impegnata conduttrice televisiva di
circa 43 anni! Grazie per la lettera e per
lo spunto che ci offri per parlare dell'a-
spetto proiettivo del disegno. Sarebbe
stato interessante poter vedere il tuo di-
segno della famiglia, perché l'interpreta-
zione del disegno inizia con lo stesso
colloquio e con le domande che lo psi-
cologo pone sui personaggi disegnati te-
nendo conto della loro sequenza. Come
tutti i disegni anche il test della famiglia
implica una forma e un contenuto, ov-
viamente collegati tra di loro, ma per
ragioni pratiche si usa analizzarli sepa-
ratamente. Si distinguono tre livelli in-
terpretativi: il livello grafico, quello del-
le strutture formali e il livello del conte-
nuto. L'eliminazione della tua persona
dal disegno è una situazione a distanza
spinta all'eccesso (nel senso che quando
ci sono dei conflitti in atto si disegnano
le persone distanti tra di loro). L. Cor-
man, l'autore del test della famiglia af-
ferma che l'eliminazione di sé corrispon-
de come a un rinunciare ad esistere,
equivalente a una depressione. Per for-
tuna sono trascorsi alcuni anni dal di-
segno della famiglia a questo dell'albero
e non affiorano problematiche di questo
genere attraverso il tuo albero. Soltanto
nei rami che finiscono come fossero se-
gati caratterizzano qualcosa che man-
ca, e che prima c'era, in pratica come
qualcosa d'inespresso, come tracce di fe-
rite. Allo stesso tempo rappresentano il
tuo Io sociale, che non bada a fronzoli,
ma va dritto ai contenuti!
Analizzando l'aspetto grafico del tuo
albero si nota subito un segno deciso e
continuo, cioè la presenza di un Io fun-
zionante. La sua posizione nello spazio
è centrata, leggermente spostata verso
la zona inferiore e sinistra del foglio. La
parte inferiore, soprattutto così come si
vede dal tuo albero, è segno di concre-
tezza, mentre la zona di sinistra rappre-
senta il passato, il rapporto con la ma-
dre, l'introversione. La tendenza verso il
passato non è molto accentuata. Il fusto
e i rami formano la "sostanza", e il fusto
rappresenta proprio l'elemento di soste-
gno di tutto l'albero. Nel tuo albero è un
tronco segnato da alcune tappe crono-
logiche importanti dove accado-
no molti eventi, che lasciano dei
segni. Gli eventi più significativi
accadono circa a 23, 32, e 36
anni. Il tronco è segnato da tan-
ti eventi, come se il tempo non
riuscisse a scorrere senza lascia-
re un segno peculiare. Il tronco,
rappresentante dell'Io della per-
sona, è il mediatore tra le riserve
energetiche (le radici) e il mondo
degli ideali (la chioma).
Le radici, l'invisibile, l'incon-
scio, sono la fonte di vita per
l'albero, e mettono in luce il
mondo delle tue emozioni e del
rapporto con la figura materna.
Le tue radici non trattengono l'espansio-
ne dell'Io e possono essere un canale nu-
tritivo per l'albero, senza costituire una
difesa eccessiva rispetto alla realtà. L'a-
spetto da rafforzare consiste nel tratto
unico delle tue radici, sentimentalismo
che richiede da tutte le persone care
molto calore affettivo. Una sorta di sa-
turazione emotivo-affettiva in grado di
costruire la forza d'urto necessaria per
affrontare la realtà sociale.
Disegnare un albero è come farci un
autoritratto e molto probabilmente hai
voluto dire che sei una persona molto
sensibile, essenziale, onesta con te stes-
sa e con gli altri.
Leggere l’albero
Tracce
Bruna Baldassarre
disegna il 'tuo albero', parla di te
Forlì: cultura e intercultura
"Il viaggio inteso come non luogo è prerogativa che conse-
gna al movimento la possibilità di spaziare nelle più dis-
parate culture con cautela e rispetto. Partendo ed arrivando
infatti, si incontrano le vie dei saperi che, senza per forza
considerare i propri l'unico strumento condivisibile, diventa-
no zone franche di scambio e ritrovo" Angelamaria
Golfarelli.spiega con passione il senso dell'iniziativa che ha
curato, organizzata dall'UDI di Forlì, dall'Archivio UDI di
Forlì Cesena in collaborazione con l'assessorato alla Pace e
ai Diritti umani del Comune di Forlì e dal Centro per la Pace
"Annalena Tonelli" e che si conclude a gennaio. "La lettera-
tura è un importante e utile 'zaino' col quale muoversi in
questo immenso universo di diversità, fonte di valori
aggiunti di inestimabile ricchezza.
Un viaggio nel viaggio affinché la cultura sia la lettura criti-
ca della vita e perché nessuna 'grandezza' possa sopraffare o cancellare le tracce
anche più remote di civiltà e respiri minori". E' il settimo anno, questo, di "Eppur si
muove...", evento culturale che valorizza i talenti artistici femminili e che intende
anche promuovere una riflessione sulla condizione della donna nel mondo. Lo spun-
to alle conversazioni è dato dalla lettura di testi, dalla proiezione di immagini o dal-
l'ascolto di brani musicali dei vari paesi, che quest'anno accostano all'Italia nazioni
come India, Colombia e Bulgaria.