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Numero 4 del 2012

Obiettori. Di coscienza?


Foto: Obiettori. Di coscienza?
PAGINA 42

Testi pagina 42

OFFICINE FOTOGRAFICHE

OBBIETTIVO
DONNA ZO

DOCUMENTARE E IMMAGINARE,
LA FOTOGRAFIA ATTRAVERSO
GLI OCCHI DELLE DONNE

i è conclusa lo scorso 25 marzo Obbiettivo Don-

na, settima edizione della rassegna di fotografia

al femminile organizzata e prodotta da Officine

Fotograיִche con il contributo e il patrocinio del

Municipio Roma XI, Assessorato alle Politiche
Culturali e della Memoria. La rassegna, dedicata alla don-
ne, quest’anno ha puntato l’obbiettivo sul confine tra do-
cumentazione e visione immaginifica, confermandosi
quale “spazio di confronto per le donne che hanno scel-
to di esprimere, attraverso i diversi linguaggi, un punto
di vista sulla società, i sentimenti e i fenomeni del nostro
tempo”. Tre le giovani autrici in mostra: Silvia Campo-
resi, Veronica D’Altri e Stephanie Gengotti, con i loro pro-
getti — La terza Venezia, Amore mio di provincia e Nine
monrhs - che “segnano il confine tra il genere documen-
tario e la ricerca artistica, da cui emerge anche una visione
più intima che esplora altre vie espressive”.

noidonne I aprile I 2012



RUMORE BIANCO
di Silvia Camporesi



Estratto da! testo di presentazione di" Mar/al/v/a Brunetti "Ru—
more bianco è un particolare tipo di rumore caratterizzato dal—
l'assenza di periodicità nel tempo e da ampiezza costante su
tutto lo spettro di frequenze. È un suono continuo che permea
lo spazio. Ouesto concetto è il filo conduttore dei tre lavori che
Silvia Camporesi ha selezionato per questa mostra, dominati
dal colore bianco, come se fosse il rumore di fondo che acco—
muna le immagini..."

Silvia Camporesi e nata a Forlì nel 1973, laureata in filosofia, vive e lavora a
Forlì. Attraverso i linguaggi della fotografia e del video e facendo spesso ri-
corso all'autorappresentazione, costruisce racconti che traggono spunto dal
mito, dalla letteratura, dalle religioni e dalla vita reale. La sua ricerca si muo-
ve su una sottile linea di confine fra immaginazione e realtà, fra veglia e so—
gno, in contesti in cui il soggetto e sempre in un rapporto di dialogo con l’ele-
mento naturale e teso verso il tentativo di trascendere i limiti del corpo e del—

la mente. Dal ZOOO ha esposto in numerose mostre in Italia e all’estero.

AMORE MIO DI PROVINCIA
di Veronica Daltri



Estratto da! testo di presentazione diAnnarita Curcio in colla-
borazione con Giammaria De Gasperis “In queste foto di Vero-
nica Daltri è il ‘piccolo mondo' della provincia italiana a essere
al centro dell'attenzione, con le sue cento città a cui negli anni
cinema e letteratura nostrani non hanno mai smesso di guardare
per dare voce alle mille storie della provincia, ai suoi luoghi e alle
strade che l'attraversano sprofondate nel paesaggio e nelle nar-
razioni che attorno a essa si stratificano. Vengono in mente Ivi-
tellonidi Fellini o, in tempi più recenti, 0vosodo di Virzì; mentre
in ambito letterario i racconti di Piovene ola provincia emiliana
tra Parma e Bologna, protagonista di tanti pagine di Tondelli. Tut-
tavia in queste immagini sfila davanti ai nostri occhi una provin-
cia italiana contemporanea poco riconoscibile, lontana da quei
cliché che la vorrebbero sempre calda, umana e verace..."

Veronica Daltri nasce a Cesena nel 1985. Si diploma nel ZOII alla Scuola Ro-
mana di Fotografia, grazie ad una borsa di studio del San Lorenzo Foto Festi-
val. Nel ZOIO vince il premio Grow Up al FoianoFotografia Festival. È tra i primi
giovani a entrare a far parte della sezione LUZ Avantgarde dell'agenzia LuzPhoto.|l
progetto "Amore mio di provincia", pubblicato sulla rivista RearViewMirror Ma-
gazin, coniuga il linguaggio del reportage a quello dell'introspezione.
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