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Numero 2 del 2012

Lavorare per 5 euro l'ora


Foto: Lavorare per 5 euro l'ora
PAGINA 42

Testi pagina 42

RISORGIMENTO

LE PATRIOTE
DEL SUD

di Ornella Bongiorni

IL RUOLO DELLE EROINE
MERIDIONALI NELLA
COSTRUZIONE DELL'UNITÀ
D'ITALIA.

ANTONIETTA DE PACE,
UNA COMBATTENTE

no dei periodi storici più travagliati d’Italia è sta—

to sicuramente quello Risorgimentale.

Ma anche quello più partecipato della nostra lun-

ga storia, poiché in gioco c’era la conquista di

un’unità nazionale, che fu sì raggiunta ma con il

sacrificio di molti giovani uomini e donne. Que-
sta sofferta “epopea” merita di essere approfondita, al di
là delle celebrazioni che l’hanno vista al centro del dibattito
politico e culturale del nostro paese lo scorso anno (ri-
correndo il 150o anniversario dell’unità d’Italia), dato che
ancora oggi in alcuni suoi aspetti rimane poco esplorata.
Tante, tantissime sono state le protagoniste femminili, gio-
vani patriote di ogni classe sociale, borghesi e popolane,
del Nord e del Sud della penisola, mandate sotto processo,
talvolta esiliate, incarcerate, finite al patibolo negli anni
cruciali della costruzione dell’Unità d’Italia. Ricordiamo
Colomba Antonietti di origine umbra, morta accanto al
marito vestita da uomo, o Carolina Santi Bevilacqua di Bre-
scia che allestì e diresse un ospedale da campo, in cui morì
il figlio, la principessa Cristina Trivulzio di Belgiojoso, che
da Napoli condusse in Lombardia un battaglione di due-
cento uomini per combattere contro gli austriaci. E per—
che non ricordare anche Irma Bandiera, che accettò il pa-
tibolo davanti alla casa dei suoi figli pur di non rivelare
i nomi dei combattenti. Alcune di loro, va ricordato, par—
teciparono alla lotta risorgimentale fin dai suoi primi tem-
pi. È questo il caso di Eleonora Fonseca Pimentel. Scrit-

noidonne I febbraio I 2012





trice e poetessa, durante la brevissima

esperienza della Napoli repubblicana

nel 1799 fu tra le prime ad essere con-

dannata a morte dai sostenitori della mo—

narchia borbonica. Salì sul patibolo con
’I grande dignità pronunciando la frase del

poeta Virgilio: “Forse un giorno giove—
N.4 rà ricordare tutto questo”.

Tuttavia, grazie agli studi di Maria Sofia
Corciulo e di Renata De Lorenzo dell’Università di N a—
poli “Federico II”, siamo in grado di ricostruire le vicende
di alcune protagoniste del nostro “Risorgimento meri-
dionale”, donne finalmente sottratte all’oblio: la vita, le
passioni e il coraggio di Antonietta De Pace di Gallipo-
li (Le), di Seraיִna Apicella, originaria del Cilento, di Ales-
sandrina Tombasco del Cilento, di Giuseppa Bolognara
da Barcellona (Me), di Enrichetta Caracciolo da Napo-
li, di Giuseppina Turrisi Colonna da Palermo, di Giu—
seppina Vadalà da Messina, di Rosalia Denti da Palermo,
di Teresa Filangieri da Napoli, di Luisa Granito da Na-
poli, di Maria Giuseppina Guacci da Napoli, di Grazia
Mancini da Napoli, di Marianna Oliverio di Cosenza, di
Lucrfezia Plutino da Reggio Calabria e di Firminia Sici—
liano Garlasco da Potenza.

In questo articolo mi soffermerò soltanto sulla storia di
Antonietta De Pace, una donna che con grande deter-
minazione e coraggio abbracciò le idee repubblicane e or-
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