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Numero 7 del 2015

Salute, informazione sinergie. Speciale Expo, Donne in campo - CIA


Foto: Salute, informazione sinergie. Speciale Expo, Donne in campo - CIA
PAGINA 42

Testi pagina 42

40 Luglio-Agosto 2015
REBIBBIA
NUTRIRSI e MANGIARE
DENTRO e FUORI Le MURA
Continua il nostro “viaggio” intorno al cibo e al mangiare, un atto quotidiano e un appuntamento obbligato
ma vissuto in molteplici e diverse modalità, a seconda del luogo, del momento, della compagnia, delle scelte
alimentari, dello stato d’animo ed altro ancora. Ne parliamo una volta in più con le detenute che seguono il
nostro laboratorio e che incontriamo tutti i lunedì nella biblioteca di Rebibbia. Come sempre, nelle nostre
conversazioni settimanali lo scambio non è né banale né scontato, ma reciprocamente stimolante. Ecco come
abbiamo registrato le loro riflessioni sul valore del cibo, fotografando la differenza tra il dentro e il fuori.
di Paola ortensi
sPiGolando tra terra, tavola e tradizioni
Per Sylvie fuori il cibo era “godi-mento assoluto” a differenza di quello che prova in carcere, dove
il mangiare le dà nessun piacere. An-
cora una volta sottolinea la nostalgia
“per un buon bicchiere di vino”, forse
simbolo proprio di quel godimento di
cui parla.
Federica con poche parole de-finisce uno stato d’animo non difficile da comprendere: fuori
era importante essere a dieta e quin-
di scegliere il cibo giusto, la quantità
giusta per potersi sentire fisicamente
ed esteticamente al meglio. In cella
domina la noia, che porta a mangiare
senza riflettere.
e proprio la noia si impone come motivo di comportamenti non virtuali anche per Alessia, la qua-
le aggiunge altri elementi che rivelano
come, chiamate a riflettere, le “ospiti”
di Rebibbia sottopongano conside-
razioni che si rincorrono, si contrad-
dicono cercano di mettere ordine i
loro pensieri o forse emozioni. “Fuori
o dentro per me è uguale” afferma la
giovane Alessia, poi però sottolinea che
fuori le piaceva scegliere il cibo, essen-
do lei vegetariana, e che dentro mangia
più volentieri quello che le porta sua zia
quando viene a trovarla e poi aggiunge,
come aveva già fatto Sylvie, che alimen-
tarsi con piacere sviluppa le endorfine
“che sono anche legate al benessere”,
quasi a firmare la nostalgia di emozioni
gioiose e complesse.
emozioni di certo diverse per Laura, che ribadisce come lei col cibo abbia sempre avuto un
pessimo rapporto, tanto che quan-
do è entrata a Rebibbia pesava 48
kg (davvero poco, considerata la sua
notevole statura, ndr) e ora la sua
dieta preferita è fatta di caffè e un
po’ di frutta. Ci risulta però che le
rimanga un desiderio di cioccolata
fondente che forse, viene da pen-
sare, possa essere simbolo del bi-
sogno d’affetto secondo la più ac-
creditata delle leggende. e l’affetto
è certamente una componente che
anche Laura riconosce nel cibo se
fra le cose che racconta c’è anche
la riconferma di un concetto che già
aveva sottolineato, ovvero che per
suo figlio si sforzava di cucinare per
farlo contento; ed anche per il suo
compagno per il quale a ogni ora
preparava volentieri spaghetti con-
diti con aglio e olio.
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