Numero 7 del 2007
Uomini contro la violenza sulle donne
Testi pagina 41
noidonne luglio/agosto 2007 41
Ogni elemento della natura esprimeuna parte dell'uomo, così come la ti-
pologia s'interessa alla conoscenza del-
la "funzione umana" relativa a ogni es-
sere. Parlare di funzione umana equiva-
le a parlare di "poteri" di ogni essere, nel
senso di possibilità fisiche, chimiche,
biologiche, psicologiche, dinamiche, il
cui sviluppo darà alla persona i suoi
caratteri fondamentali. Naturalmente
occorre parlare di orientamento di tali
poteri, nel senso di una conoscenza da
parte dell'essere umano per conoscerne i
valori e indirizzare le sue forze per met-
terli in atto, per impiegare bene e in mo-
do ottimale le proprie facoltà.
Lo studio della fisiognomica risale ad
Aristotele e si trovano, nei secoli, tre ti-
pi di osservazione in proposito: l'osser-
vazione zoologica, etnologica e psicolo-
gica. Si tende ancora a unificare questi
tre metodi per arrivare alla sintesi del-
l'essere umano attraverso otto tipi, che
si rifanno alla terminologia medioevale
di genere mitologica. Secondo tale ricer-
ca si distingue il tipo Marte, Saturno,
Apollo, Giove, Venere, Mercurio, Luna e
Terra.
Naturalmente il tipo puro non esiste,
essi sono prototipi e la natura umana si
presenta come una complessità di pro-
totipi associati. È come se dietro una
persona si dovesse scoprire la vera per-
sonalità. La persona diventa come una
maschera sociale e tutto ciò è attinente
con la medicina omeopatica, perché
dietro l'apparenza occorre comprendere
la realtà se non si vuole sbagliare la
diagnosi e la relativa terapia. Studian-
do il Metatipo della persona si com-
prende la complessità della "funzione
umana", quindi tra l'altro, il suo gioco
funzionale, la sua incostanza (che inci-
de come turbamento sull'ambiente e sul-
la stessa persona). Tutto ciò perché i ti-
pi costitutivi del Metatipo possono esse-
re in opposizione tra di loro, in disso-
nanza, creando delle vere disarmonie,
fino ai disturbi ossessivi, paranoici e al-
tro. Subentra una forma di alienazione
per la persona, perché resta fuori della
sua "funzione" ottimale.
Il padre dell'omeopatia francese,
Léon Vannier, riprende gli studi di Ari-
stotele dedicandosi, verso i primi del
'900 alla diffusione delle teorie omeopa-
tiche. Secondo Aristotele lo studioso di
tipologia deve considerare innanzitutto
la statica di una persona osservata e
poi la cinematica.
Nell'ambito della
statica possiamo
osservare: L'altez-
za, i tipi (cioè lon-
gilinei, normolinei,
brevilinei), la for-
ma del cranio, il
volto considerato
nel suo insieme, ri-
conducibile a 5 forme geometriche es-
senziali: quadrato, cerchio, ellisse,
triangolo e cono. C'è un'altra classifica-
zione di Bessonnet-Frave, che distingue
8 varietà dell'ovale del viso, corrispon-
denti ai pianeti. La fronte può essere
sfuggente o dritta, le orecchie, lunghe o
corte, il naso, la bocca, il mento, gli oc-
chi, le sopracciglia, le proporzioni del
corpo, gli arti.
La cinematica, invece, riguarda l'at-
teggiamento del soggetto, il suo modo di
camminare, i gesti, la voce, tutte carat-
teristiche differenti a seconda dei Tipi.
Ogni atteggiamento, movimento e voce,
per esempio, è riportato al Tipo di riferi-
mento:
... Chiedi al tuo Omeopata
Leggere la salute / 8
ottava parte di una serie di
incontri-benessere per conoscere
l'approccio olistico alla salute
Salvatore Lucio Palamara (chirurgo pediatra,omeopata)
Bruna Baldassarre (psicologa)
Considerare i segni di ogni tipologia è equivalente al concetto di sintomo della
Materia Medica Omeopatica. Capire le possibilità più consone al soggetto, affin-
ché sviluppi pienamente la sua "funzione umana" è anche uno scopo della medi-
cina omeopatica.