Numero 3 del 2007
Mimosa e non solo
Testi pagina 41
a Emilia Romagna Emilia Romagna
nità) e Anna Maria Dapporto (Promozione delle politi-
che sociali e Immigrazione) insieme con rappresentan-
ti della Consulta regionale per l'integrazione dei citta-
dini stranieri, di enti pubblici, terzo settore, organiz-
zazioni sindacali e imprenditoriali. Alla firma dell'ac-
cordo era inoltre presente Silvia Della Monica, capo
dipartimento Diritti e pari opportunità della Presiden-
za del Consiglio dei ministri.
Il Centro avrà compiti di consulenza e orientamento,
di prevenzione delle situazioni di disparità e si baserà
sulla messa in rete di sportelli e punti di riferimento
che già esistono in regione, sono conosciuti dai citta-
dini e rispondono alle segnalazioni di discriminazioni e
molestie. L'obiettivo è dunque quello non solo di col-
pire ogni tipo di discriminazione, ma anche di moni-
torare, prevenire, sostenere progetti miranti a supera-
re situazioni di svantaggio in cui si trovano prevalen-
temente i cittadini stranieri.
Per fare questo, si è scelto di
valorizzare le realtà già pre-
senti sul territorio, a comin-
ciare dai 129 sportelli infor-
mativi che sindacati, patrona-
ti, associazioni e altri soggetti
hanno avviato da Piacenza a
Rimini. Questa rete, già in at-
tività, sarà potenziata e soste-
nuta dall'azione di coordina-
mento del Centro in via di co-
stituzione, che si porrà come
punto di riferimento finalizza-
to alla verifica e al monitorag-
gio di atteggiamenti discrimi-
natori, da valutare in vista di
politiche atte a ridurre e al-
lontanare pratiche di caratte-
re discriminatorio per motivi
di sesso, razza, genere, reli-
gione e via discorrendo.
La battaglia contro la violenza alle donne passa anche
attraverso la formazione di chi, per lavoro, è impe-
gnato in prima linea a fianco delle vittime.
Con questa convinzione la Giunta della Regione Emi-
lia-Romagna, al fine di permettere alle figure profes-
sionali (medici di pronto soccorso, ginecologi, infer-
mieri, ostetriche, assistenti sociali, educatori, opera-
tori del terzo settore e forze dell'ordine) a cui si rivol-
gono donne che hanno subito violenza, di acquisire le
conoscenze e le competenze per attivare risposte
adeguate, ha messo un campo un programma mira-
to ad assicurare loro una specifica formazione.
Sei aziende sanitarie della Regione Emilia Romagna,
Reggio Emilia, Modena, Bologna, Imola, Cesena e Ri-
mini, riceveranno finanziamenti per l'organizzazione
di corsi di primo e secondo livello (questi secondi a ca-
rattere sperimentale). L'obiettivo è fornire ai parteci-
panti gli strumenti per affinare le capacità di rilevare i
segnali indiretti di una violenza subita, fare connessio-
ni nella relazione tra lo stato di salute e la violenza
subita, dare supporto alla donna che ha subito violen-
za, anche nella sua dimensione di genitore e con
un'attenzione specifica verso i minori che possono, a
loro volta, essere vittime di violenza assistita, instaura-
re raccordi interistituzionali e tra le diverse figure pro-
fessionali che vengono a contatto con il problema, al
fine di attivare le possibili risorse della rete territoriale
dei servizi. La somma stanziata per il 2006 (per corsi
da realizzare nel corso del 2007) è di 35mila euro, i
corsi previsti otto, sei di primo livello (due a Reggio
Emilia, due a Modena, uno a Imola, uno a Cesena) e
due di secondo, a Bologna e Rimini.
Gabriella Ercolini
Parto indolore per tutte
con accordo bipartisan
Sì unanime dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna alla
risoluzione che chiede all'Amministrazione regionale un impegno
per garantire a tutte le donne l'accesso al parto indolore.
Il documento, di cui erano firmatarie anche le consigliere diessine
Laura Salsi e Gabriella Ercolini e che era stato presentato prima
che un analogo proposito fosse espresso a livello nazionale dal
ministro della Salute Livia Turco, ha incassato il voto favorevole di
maggioranza e opposizione, a dimostrazione del fatto che tutto il
consiglio riconosce, come è scritto nella risoluzione, il parto indo-
lore come "diritto di ogni donna".
In sostanza l'Assemblea chiede alla Giunta di avviare il percorso
tecnico-scientifico che porti ad inserire la scelta dell'analgesia tra i
normali servizi erogati dal Sistema sanitario regionale, consentita
a tutte le partorienti.
Corsi di formazione
per aiutare le vittime
di violenza