Numero 3 del 2009
Una festa nella crisi: lotta marzo
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consentendo loro di tirar fuori la loro
personale abilità e capacità d'interpre-
tare la realtà". Pone, dunque, un meto-
do d'apprendimento basato sulle "op-
portunità educative" (okazje edukacyj-
ne), cioè su attività formative orientate
all'esperienza, attraverso il contatto di-
retto del bambino con l'ambiente fisico e
sociale che lo circonda. Ciò permette al-
l'allievo di vivere l'esperienza anche sul
piano emotivo e di esserne un coautore.
Per costruire delle opportunità educati-
ve - sostiene Lukaszewicz - non bisogna
programmare il risultato finale, ma oc-
corre, invece, progettare l'inizio, imma-
ginando che genere di scoperta s'intende
offrire al bambino, scegliendo tra temi o
oggetti nuovi, utilizzando parole o stru-
menti nuovi, ecc. Poi, bisogna indivi-
duare e preparare lo spazio adatto, sce-
gliere il materiale necessario ecc. ecc.
Tutto ciò con lo scopo d'incuriosire e
di rendere attraente la proposta educa-
tiva, stimolando l'attenzione dei bambi-
ni e motivandoli a partecipare all'attivi-
tà formativa. Ad esempio, il tema può
essere presentato tramite degli oggetti
curiosi, degli elementi a sorpresa con
l'utilizzo di suoni o musiche particolari,
che spronano i bambini a porre delle do-
mande, a confrontarsi, a formulare i
problemi, e a trovare risposte adeguate.
Durante tutta l'attività, l'educatore os-
serva il comportamento dei bambini sia
dal punto di vista dell'apprendimento
che interattivo, e li aiuta a sistematiz-
zare le esperienze, ad oggettivare le in-
formazioni acquisite, collegandole alle
conoscenze già interiorizzate. Poiché il
successo scolastico non è basato sull'ot-
tenimento del voto migliore, ma sullo
sviluppo del sentimento di soddisfazio-
ne del bambino nel conseguire nuove
cognizioni ed ulteriori capacità e abili-
tà, compito dell'insegnante sta nel con-
fermare e rafforzare questo sentimento.
La durata di queste forme di attività,
che possono essere varie: "spontanee"
(tramite la preparazione dello spazio
educativo e l'utilizzo di materiali natu-
rali), "ispirate" (tramite proposte educa-
tive progettate) e, infine, "guidate" (tra-
mite vari tipi di tecniche, come il works-
hop), cambia in relazione all'età dei
bambini, ai loro interessi e bisogni. Non
è necessario che in una proposta educa-
tiva siano presenti tutte e tre le forme di
attività, perché l'idea principale di que-
sto metodo sta nella possibilità di sce-
gliere il percorso migliore sia per il bam-
bino che per l'insegnante che lo segue.
L'insegnante sceglie il genere e la forma
di attività, che ritiene adeguate per il
gruppo dei suoi allievi. Invece, il bam-
bino può decidere se vuole partecipare
alla proposta educativa, può scegliere
l'attività che desidera svolgere, dove e
per quanto tempo praticarla, quali stru-
menti e materiali usare. L'opportunità di
scegliere permette al bambino di cono-
scere meglio se stesso, le sue capacità e
le sue lacune, d'imparare insieme con i
suoi amici, di collaborare con loro, chie-
dendo aiuto ed offrendo sostegno. La ri-
cerca delle risposte, invece, sviluppa la
sua autonomia e perseveranza, raffor-
zando un rapporto positivo con se stes-
so e sviluppando una convivenza con
gli altri basata sul rispetto e il dialogo.
Presso la Wroclawska Szkola Przyszlo-
sci è stata costruita anche la prima Sta-
zione Ecologica per bambini basata sul-
l'idea che "il contesto ecologico del
mondo è nello stesso tempo un contesto
della comunità umana". Ciò vuol dire
ricordare e rispettare l'ordine ecologico
del mondo, che richiama le tradizioni,
l'abilità, l'esperienza e la saggezza delle
generazioni, i valori e l'identità dell'uo-
mo nelle varie culture del mondo.
Il concetto di libertà è sempre stato
centrale nel pensiero dei pedagogisti po-
lacchi. Ne parlava già Janusz Korczak
(che insieme ai suoi 200 bambini del
ghetto ebreo marciò verso il treno che li
avrebbe portati a Treblinka, dove trova-
rono la morte), sottolineando che "fin-
ché noi stessi viviamo in schiavitù, non
possiamo dare la libertà ai nostri bam-
bini". La stessa cosa è sostenuta dai pe-
dagogisti contemporanei, Boguslaw Sli-
werski e Zbigniew Kwiecinski, che cre-
dono nel valore della libertà personale e
professionale, soprattutto per coloro che
esercitano la professione d'insegnante:
non c'è creatività pedagogica senza li-
bertà. Essi incoraggiano a cercare sem-
pre vie alternative perché è nel plurali-
smo che vi sono le chance di rinnova-
mento delle teorie pedagogiche.
Per il "Centro Polacco Montessori"
(Polskie Stowarzyszenie Montessori),
le foto sono state scaricate dal sito ufficiale:
www.montessori-centrum.pl/
Per la "Scuola del Futuro in Breslavia"
(Wroclawska Szkola Przyszlosci), le foto
sono state scaricate dal sito ufficiale:
www.wsp.wroc.pl/szkola
*pedagogista e traduttrice polacca
la riforma scolastica del 1999 ha cambiato profondamente
il sistema, mantenendo fede al concetto di libertà che è
sempre stato centrale nel pensiero dei pedagogisti polacchi