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Numero 4 del 2010

Svelate


Foto: Svelate
PAGINA 41

Testi pagina 41

noidonne aprile 2010 41
Oceano India, e della rivista fotografica
RVM - Rearviewmirror, diretta da Irene
Alison, con l'approfondimento sulle fo-
tografe Lisa Wiltse, Andrea Gjestvang e
Julia Fullerton-Batten.
Nella tavola rotonda sull'editoria al
femminile, spazio a riflessioni sulla mo-
stra "Donna. Avanguardie femministe
negli anni '70" (Roma, Galleria nazio-
nale d'arte moderna e contemporanea,
visitabile fino al 16 maggio) curata da
Angela Rorro in collaborazione con
Sammlung Verbund di Vienna.
Tra gli appuntamenti, presentazione
del libro "Donne globali raccontano", a
cura di Simona Filippini, autrice del
progetto "Di lei", nato dal coinvolgimen-
to di donne immigrate tra i venticinque
e i quarantacinque anni che fotografa-
no il loro quotidiano nelle famiglie ita-
liane in cui lavorano come collaboratri-
ci domestiche. Infine, curato da Barba-
ra Gnisci, un seminario sulla Storia del-
la Fotografia al Femminile.
termina il 9 aprile la V edizione
di Obiettivo Donna,
rassegna ideata e prodotta da Officine Fotografiche
Il tuo progetto As I was Following you, sembra suggerire l'idea che la fotogra-
fia sia per te un pretesto per esplorare se stessi. E che forse sia più giusto guar-
dare alle tue foto non soltanto come riproduzioni fenomeniche, ma come sim-
boli che rimandano a qualche altra cosa...
La fotografia mi piace proprio per la sua capacità d'astrazione, per il suo modo, se
adottati certi accorgimenti tecnici, di suggerire all'immaginazione. Mi piace perché
mi permette di esplorare uno spazio emozionale, raccontare qualcosa che forse nel-
la realtà non esiste, ma che io ho sentito come se fosse vero. Le immagini di As I
was Following You all'inizio erano come appunti di un diario visivo. È solo succes-
sivamente, attraverso un lavoro di editing a più riprese, che queste immagini han-
no preso un nuovo senso. Penso che le mie foto vadano viste un po' come piccoli
accadimenti, geometrie fortunate, dettagli, che hanno reclamato all'improvviso la
mia attenzione di fotografa, e che spero riescano a incantare, incastrare e anche in-
sospettire chi le guarda. Il B/N mi è stato utile per la sua coerenza cromatica, che
mi ha dato la possibilità di enfatizzare elementi come le forme e i contrasti, la lu-
ce e le ombre. Mentre l'uso di diversi formati (35mm, medio formato o le macchi-
ne giocattolo) mi ha dato la possibilità di ottenere delle textures diverse, gli sfoca-
ti così come alcune immagini molto nitide.
C'è secondo te una differenza nel modo in cui le donne e gli uomini fanno fo-
tografia?
Forse è la storia della fotografia che ha fino ad adesso prediletto una
lettura maschile della fotografia, ma credo che negli ultimi anni
questa concezione sia stata in qualche maniera confutata. Gerda
Taro credo sia un esempio significativo. Era la compagna di Robert
Capa, molti dei suoi scatti sono stati attribuiti a lui. Forse, più che
altro, negli ultimi tempi la fotografia si è più "estetizzata", e maga-
ri per questo femminilizzata. C'è una maggiore attenzione ai detta-
gli, nella fotografia documentaristica così come nella fotografia di
ricerca. Ma conosco diversi fotografi che hanno uno sguardo "fem-
minile", sempre che la categorizzazione di genere possa considerar-
si esaustiva. A questo proposito mi vengono in mente scelte stili-
stiche di un fotografo come Wayne Liu o le scelte narrative di Alec
Soth, che in genere vengono ricondotte a una supposta sensibilità
femminile.
Estratto dall'intervista di Annarita Curcio - versione integrale su www.noidonne.org
MICHELA PALERMO
Cristina Capponi
Michela Palermo
Sara Munari
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