Numero 8 del 2014
Viaggiatrici
Testi pagina 41
35Luglio-Agosto 2014
Il perimetro dell’amore dei padri separati è quella li-nea di confine tra il dentro e il fuori, tra ciò che rimane in gola e non vuole uscire e ciò che si comprende di dover manifestare. Il resto rimane spesso un vuo-
to rumoroso, un silenzio
ambiguo che rischia di
appesantirsi di equivoci
e malintesi. E allora tan-
to vale parlare e parlarsi,
raccontare e raccontarsi.
Seppure con la strategia
del romanzo che mette
una maschera ai perso-
naggi, che come in ogni
rappresentazione che si
rispetti alla fine mostrano
al pubblico la vera iden-
tità. Così ha fatto Giam-
piero Attanasio - puglie-
se di nascita e milanese
di adozione, architetto
di professione e scritto-
re per passione - con Il perimetro dell’amore (Giraldi
Editore), con sottotitolo Lettera al figlio da un padre
assente. Come assenti sono, si percepiscono o temo-
no di essere considerati i padri separati, che escono
dalle mura - leggi perimetro - , della dimora famigliare
per cercare fuori una felicità che spesso ritengono ad-
dirittura immeritata e col cui desiderio devono conciliar-
si. Interpelliamo Giampiero nei primi giorni di giugno, il
suo romanzo uscirà a fine mese. Si dice meravigliato,
sorpreso, che la prima richiesta di intervista arrivi da
NOIDONNE. Spieghiamo che per parlare di donne,
dobbiamo capire anche gli uomini, che noi i punti di
vista li consideriamo tutti e quello di un padre separato
che scrive ai suoi figli ci pare interessante. Perché a
riempire con fiumi di inchiostro le pagine bianche sono
di solito le mamme, le mogli, le compagne, incalzate
dalla spinta dell’urgenza e dalla necessità di non la-
sciare nulla in sospeso. Con l’escamotage di un doppio
monologo, Giampiero racconta al figlio di fantasia (due,
poco più che adolescenti, sono quelli della vita reale)
cosa è l’amore. “Non ascoltare le parole, perché ciò che
Giampiero, padre separato
e le mille declinazioni
dell’amore
ho da dirti è difficile e grande, e
non si ascolta con le orecchie,
né con il cervello - l’introduzione
- . Non si capisce, non si spiega,
non si compra, non ha caratteri-
stiche né categorie. Non si studia
a scuola o sui libri”. I suoi figli, al
momento in cui lo intervistiamo,
non hanno ancora letto il testo.
Ne sono a conoscenza, tant’è
che uno ha disegnato la copertina. Giampiero ne teme
il giudizio, il rimprovero di averli messi in imbarazzo per
avere rivelato qualcosa di troppo intimo e avere viola-
to in qualche modo la loro privacy. Eppure a muovere
Giampiero è stato il bisogno di abbattere quei muri del
pudore che troppo spesso in famiglia ci sono. Giam-
piero-genitore ha voluto anticipare loro le mille declina-
zioni dell’amore, così da aiutarli a fronteggiare meglio
l’esistenza e le relazioni ed essere meno impreparati
rispetto a ciò che sfugge alla ragione. Ha voluto spie-
gare loro che uscire di casa non equivale ad amarli di
meno, ma forse, solo, a rispettare se stessi di più. Che
cercare ‘fuori’ una nuova felicità non significa essere
stati infelici ‘dentro’, ma voler continuare ad essere veri.
“I padri separati - conferma - vivono col costante sen-
so di inadeguatezza”. Eppure, lui si definisce fortunato,
per il buon rapporto con l’ex moglie che gli ha consen-
tito di vedere crescere i suoi ragazzi. Eppure, eppure,
eppure… se esci da quel recinto di quotidianità qual-
che dubbio dentro di te scaverà sempre. “Nel lavoro
costruisco muri - ironizza - nella vita cerco di abbatterli.
Ho voluto mettermi a nudo correndo tutti i rischi annes-
si”. Anche se poi, a dirla tutta, ritiene che “siamo in una
società che sopravvaluta le parole. Io credo più nella
vicinanza”. E quella, ne è certo, ai suoi figli non l’ha mai
fatta mancare. Però, lo ripete ancora, “il senso di colpa
mi accompagnerà sempre”. Almeno è oggi affiancato
dalla consapevolezza di avere diritto anche lui - adulto,
maschio, padre e marito separato - , a quel benessere
che si trasforma in una accogliente energia che ricade
sui figli sotto forma di amore, anche all’interno di quel
perimetro da cui si è deciso di uscire.
Camilla Ghedini