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Numero 4 del 2015

Cibo nemico - anoressia bulimia


Foto: Cibo nemico - anoressia bulimia
PAGINA 41

Testi pagina 41

39Aprile-Maggio 2015
sono delle cose che nessuno può so-
stituire. È vero che c’è un progresso
tecnologico, ma il progresso umano
non può essere sostituito dalla tecno-
logia. Quindi quando parlo di mondo
semplice non c’è nulla di più reale, di
più autentico che il contatto fisico. Se
tu mi togli il contatto e mi fai vivere in
una piazza virtuale dove ognuno è
autorizzato a dire tutto ciò che pen-
sa, succede che si può confondere la
democrazia con la mancanza di edu-
cazione. Saper intelligere, nei contesti
giusti, in maniera adeguata, è stata
anche questo un grandissimo obiettivo e traguardo della civil-
tà umana. Oggi questo si sta azzerando totalmente. È come
se ognuno facesse i suoi bisogni nel salone, in faccia a qual-
cuno. Questa non è né democrazia, né libertà. È involuzione.
Lasciarsi andare ad istinti primordiali. Devo defecare, sic-
come sono sincera e mi scappa, la faccio qua senza tenere
conto della sensibilità degli altri, cosa che sarebbe un atto di
umanità. Tornare alla cose semplici vuol dire vivere la vita, ma
viverla veramente. Fondare la propria vita nel rapporto vero
di amicizia. Distribuire la propria musica, ma suonarla vera-
mente, viversi la città, andare nei suoi mercati. Questa è vita.
La vita non è la campana di vetro tra noi e il mondo virtuale
che sembra grande, ma ha invece la grandezza dello scher-
mo che viene riprodotto. Ciò ingenera una involuzione umana
e tecnologica. Ci sono dei
valori extra sociali, come la
felicità. Chi si occupa della
felicità dell’uomo, delle gioie
dell’uomo? Ci sono leggi? Si
dice “la bellezza rende feli-
ci”, è tipo il carburante e non
basta una sola dose, ma ab-
biamo bisogno di dosi conti-
nue. La bellezza che cos’è?
Può essere l’arte, l’armonia
di un paesaggio, e penso
all’abusivismo. Ma ci sono leggi che si occupano della felicità
dell’uomo? La cultura è bellezza, ma a noi che facciamo cultu-
ra e spettacolo ci hanno chiamati parassiti. Non coltivando la
felicità, la gente regredisce, si abbandona al fantastico mon-
do dell’ignoranza. Laddove c’è più violenza è dimostrato, c’è
ignoranza. Ma non solo dell’uomo contro la donna, ma contro
il diverso, l’immigrato. 
La famiglia a volte può essere felice, a volte
un’oppressione, a volte ci si può chiedere:
“ma chi l’ha inventata?”. Tu cosa pensi?
Io penso che la famiglia sia una cosa meravigliosa e che tutti
si abbia la tendenza a crearne una propria. Non ha importan-
za se sia fatta da uomo e donna, da donna e donna, o uomo
e uomo, ma l’importante è che il nucleo sia felice. Io sono
IL nuOvO ALBum
‘L’ABITudInE dI TORnARE’,
BRAnI InEdITI PEnSAndO
ALLA SPERAnZA
E ALLA vITA
una mamma single. Ci sono famiglie
che pur rappresentando lo stereotipo
delle famiglie sane e perfette, invece
creano dei disagi enormi. Ormai ci
sono tanti casi di famiglie di omoses-
suali che dimostrano di essere miglio-
ri delle famiglie cosiddette normali. Io
credo che Gesù abbia scelto l’amici-
zia e non la passione. Ma ha anche
scelto, a un certo punto, di lasciare
tutto, dicendo “lasciate tutto (anche la
famiglia) e seguitemi”, quindi non era
stanziale Gesù ed è stato dimostrato
dagli studi. La famiglia che era una
cosa rassicurante, ha retto fin quando i tempi lo hanno per-
messo. Una madre che subisce un marito che le fa violenza,
cosa può insegnare ai figli? Oggi queste mamme si ribellano
o dovrebbero farlo, se non le ammazzano prima.
Le Malmaritate sono uno dei progetti della tua
casa discografica, Narciso records, anch’esse
come te sono ambasciatrici del Telefono Rosa.
Ma chi sono le Malmaritate?
Malmaritate è un termine che esiste dal Medioevo e indica sto-
ricamente le donne che non hanno fatto un matrimonio d’amo-
re. Esse danno voce attraverso la poesia e la musica all’amore
inconsolabile, la rinuncia e l’infelicità di non avere l’amore de-
siderato. È interessante capire come la donna dia voce ai sen-
timenti. Cogliere la visione femminile, il punto di vista musicale
della realtà dei sentimenti delle donne. I primi canti delle mal-
maritate erano delle serenate, canti disperati d’amore espressi
dalle donne, ma corretti e riadattati dagli uomini.
Nel disco “Ognunu havi ‘n segretu” interpreti un
testo che era di Goliarda Sapienza, una donna-
letterata-artista che rischiava l’oblio nella storia
delle donne siciliane e italiane. Tu hai trovato il
segreto di Goliarda? Si può dire che sia il segreto
della vita, a volte difficile, che tocca in destino ad
alcune donne speciali?
Il segreto di Goliarda è stato ribellarsi alle convenzioni del
tempo e vivere una vita ribelle, tutta sua. Nei suoi versi lei
stessa dirà: “chidda dintra u tabutu morsi pirchì ha vissuto”
(quella nella bara è morta perché ha vissuto n.d.r.). Pensando
a Goliarda penso anche a Rosa Balistreri che in vita subì tanta
violenza, finendo pure in carcere. 
La musica può cambiare e migliorare il mondo?
Si che può. È arte e bellezza. L’arte è un valore extrasocia-
le, come la felicità Si dovrebbe investire molto sulla felicità
e sull’arte. L’uomo felice produce, non va in crisi. L’uomo in-
felice o depresso crea depressione. Dateci l’arte, nutrite la
cultura e vedete come cambierebbe la crisi in Italia. b
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