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Numero 12 del 2008

E tu di che Natale sei?


Foto: E tu di che Natale sei?
PAGINA 40

Testi pagina 40

dicembre 2008 noidonne40
Con questo romanzo lo scrittore evi-denzia i problemi del movimento
del proletariato dell'epoca, non ripu-
diando con ciò il canovaccio di vita
quotidiana familiare dei suoi personag-
gi. Il fulcro delle opere degli scrittori
contemporanei di Gor'kij è sempre quel-
lo della narrazione del destino delle
avanguardie del movimento proletario,
ma il loro tratto psico-
logico e spirituale è con-
tenuto. In Gor'kij, al
contrario, la narrazione
è intrinsecamente colle-
gata alla struttura men-
tale e psicologica dei
suoi personaggi. Se per
lo slavista, E. Lo Gatto,
"La Madre" risente del
tono ampolloso e idea-
lizzato con cui i perso-
naggi rappresentano le
idee dello stesso autore,
tuttavia, dal punto di
vista psicologico il ro-
manzo è sicuramente
una tra le pagine più
belle scritte da Gor'kij,
anche nel commento di
personaggi secondari.
All'inizio del romanzo,
la noia domina la vita
del villaggio. Una noia
turbata solo dai bestiali
eccessi nel bere e nel
picchiarsi l'un con l'al-
tro, che finiscono con il
renderla solo più dispe-
rata. Il vivere senza ra-
gione e senza scopo ap-
pare alla maggior parte
della gente del villaggio
come ineluttabile. Gli
abitanti della palude,
dunque, vegetano nel
grigiore d'ogni giorno,
passando da una sbor-
nia all'altra. Vivono
una vita squallida, sen-
za sbocco, nella quale
ciascuno agisce isolatamente. La prota-
gonista centrale, Pelageja Vlàsova è,
dapprima, una donna avvilita e percos-
sa dal marito, che si sforza persino di
muoversi "senza far rumore e quasi di
fianco come se temesse sempre di urtare
contro qualcosa". I suoi stati d'animo
sono sempre pieni di paura. Poi, spinta
dall'esempio del figlio, in rivolta contro
la vita apatica e senza prospettive del
sobborgo, modifica poco alla volta il
suo comportamento. Cresce in lei il sen-
timento di libertà e del diritto alla vita.
Questa contadina, in cui ogni ricordo
del passato è stato cancellato a forza di
pugni, acquista a contatto con il figlio e
i suoi amici una visione chiara della
propria vita. Per lo scrittore, l'ottusità e
l'inconsapevolezza degli individui ap-
paiono anche nella vita privata come la
conseguenza più orribile dell'inumano
regime dello knut (frusta) della Russia
zarista. Pochi scrittori hanno odiato
profondamente, come lui, la crudeltà
della vita russa feudale, la sua barbarie
originaria. Ma l'inestinguibile odio di
Gor'kij contro questa barbarie non è fi-
ne a se stesso. Egli ama davvero il po-
polo, e mette in campo nel suo dramma
le qualità umane necessarie al processo
d'emancipazione degli uomini. Queste
qualità sono l'intelligenza e l'altruismo,
che si contrappongono
all'isolamento e all'e-
goismo degli individui
immersi nella soffocan-
te atmosfera del sob-
borgo.
La prima parte del
libro si sofferma a de-
scrivere l'affinità cre-
scente della madre con
le idee del figlio ope-
raio (Pavel Vlàsov) e
degli amici che fre-
quentano la loro casa.
La seconda, invece,
racconta gli eventi do-
po l'incarcerazione del
figlio. La madre si tra-
sferisce in città e volon-
tariamente inizia a dis-
tribuire materiale clan-
destino nei villaggi. Di-
venta membro a pieno
titolo del circolo rivolu-
zionario, di cui il figlio
fa parte, e quando Pa-
vel è deportato in Sibe-
ria, ella assume il suo
ruolo. La persecuzione
della polizia zarista
passa dal figlio alla
madre. Un giorno, in
cui Pelageja Vlàsova
sta per recarsi in un'al-
tra località per diffon-
dere le idee per le quali
Pavel è stato confinato,
viene calpestata e in-
giuriata, fino a che il
martirio, che le strappa
frasi di ribellione in
mezzo alla folla circostante, fa di lei un
vero e proprio simbolo dell'ideale rivo-
luzionario.
Per Gor'kij, la ricettività dello scritto-
re non deve affondare nella passività
ma deve amalgamarsi con la vita e i
suoi problemi. La ricerca della verità sta
Il romanzo
“La Madre” di Maksim Gor’kij
Cristina Carpinelli
Il disegno è stato realizzato da Rosanna Avogadro, liberamente tratto da un foto-
gramma del film di V. Pudovkin del 1926 "La Madre" (Mat') dall'omonimo romanzo
di Maksim Gor'kij.
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