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Numero 7 del 2008

Vacanze: turismo a 360°


Foto: Vacanze: turismo a 360°
PAGINA 40

Testi pagina 40

Cara Bruna,
svolgo una vita piuttosto soddisfa-
cente, ho un lavoro stabile, ma da
qualche tempo è come se avvertissi
una spinta diversa, soprattutto inte-
riore. Nella vita concreta non mi
aspetta nessuna novità, almeno da
quanto ne so io, ma fantastico di cam-
biare qualcosa. Gli affetti procedono
abbastanza bene, non posso lamen-
tarmi. A volte anche noi uomini siamo
grandi romantici, come in attesa di
una favolosa rivelazione che cambierà
la nostra vita! Cosa vedi dal mio albe-
ro?
Antonio
Carissimo Antonio,
il tuo albero rivela subito che in te c'è
una voglia di gestire, abbellire, e cono-
scere la realtà con doti personali calde e
affettuose, altrimenti, piuttosto che rice-
vere ulteriori frustra-
zioni sarebbe meglio,
per te, restare nella di-
mensione del sogno. Il
tronco rivela una cer-
ta diffidenza e timi-
dezza verso l'autorità,
ma anche caparbietà e
ostinazione. Il tuo se-
gno denota un caratte-
re deciso, determinato,
ma allo stesso tempo
la chioma ci dice che
sei anche fragile, che
puoi sentirti in sogge-
zione e puoi avere bi-
sogno di protezione, fino all'insincerità,
se questo ti tranquillizza. In caso di ne-
cessità puoi arrivare a difenderti anche
con il silenzio, con l'adeguamento o con
l'autoaggressività. Molto importante
nella tua vita è stata la figura materna,
senza comunque costituire per te un le-
game di tipo particolarmente vincolan-
te, nel senso che hai comunque raggiun-
to un cammino verso la consapevolezza
e l'autorealizzazione. Le tappe trauma-
tiche che emergono dall'analisi del tron-
co risalgono a circa 2 anni di vita, a cir-
ca 13, a 26, a 34 e a 35 e mezzo. La pre-
senza del paesaggio caratterizzato dal-
l'omino molto pensieroso è ricollegabile
alla tua specifica domanda sulle aspet-
tative. Nella vita, una tappa molto im-
portante, infatti, è quella relativa al
trentasettesimo anno di età, in cui emer-
gono le intenzioni e i compiti legati alla
spiritualità. Il trentasettesimo anno, nel-
l'ambito di alcune ricerche del settore
biografico, è definito anche anno zero,
nel senso che si tende a lasciare alle
spalle il passato per programmare il fu-
turo, per comprendere i veri compiti che
si hanno sulla Terra. C'è come un ri-
specchiamento rispetto ai primi sette
anni di vita e le forze allora utilizzate
per plasmare gli organi vitali e il corpo
fisico, sono ora trasformate dall'Io della
persona per creare delle nuove aspira-
zioni. È la fase della nuova creatività, in
cui i talenti sopiti possono manifestarsi,
con nuove iniziative ed esperienze. Si
può sentire anche la trasformazione in
atto al livello di calo fisiologico, e il ten-
tativo è quello di volersi sentire potenti
e giovani. Per questo motivo si rischia
anche la separazione, perché è ancora
difficile sentire e coltivare il senso del-
l'altro, cioè l'altruismo. Ciò che tu chie-
di riguarda, a mio avviso, la trasforma-
zione delle forze spirituali in modo da
potersi manifestare nella materia e nella
vita concreta di tutti i giorni.
luglio-agosto 2008 noidonne40
Leggere l’albero
Tracce
Bruna Baldassarre
disegna il 'tuo albero', parla di te
Parole, telaio e colori
per “Tessere la pace”
La Pace non è una strada o una
piazza, o un albero, la Pace è il
mondo e le dediche nel suo nome
devono essere per le vittime di tutte
le stragi: quelle terroristiche, di
guerra, politiche, di mafia, sul lavo-
ro e non ultime quelle di donne, che
si perpetuano ogni giorno tra le
mura domestiche. Guardare la stra-
da, uscire per strada, appartenere
alla strada e condividerne i piaceri e
i drammi, essere cittadini della real-
tà nel bene e nel male, "pensare"
come l'uomo di Brecht. Credo sia
con questo spirito che la mostra
personale della pittrice Rosa Spina è
diventata "Tessere la Pace", un pro-
getto sul quale sono saliti in tanti permettendoci di concretizzarlo. Il 12
agosto al parco Monaco in Sila e il 18 nel castello di Santa Severina, una
mostra e uno spettacolo daranno voce a chi il 2 agosto 1980 si trovava nella
stazione di Bologna. 85 morti, una delle tante stragi, e purtroppo anche una
delle troppe senza Giustizia: ancora i mandanti non si conoscono. Io e
Gemma Messori abbiamo scritto di quella strage, ma non sono "quei" nomi
o "quei" binari: sono tutti i nomi, i binari, le piazze, le autobomba, i silenzi,
le menzogne, che vogliamo ricordare. Rosa Spina ha usato il telaio e i colo-
ri, intrecciando le sue emozioni, noi abbiamo usato parole e voce per dar
forma alle nostre. Creando memoria, unica arma possibile per cercare di
cambiare le cose non lasciando che tutto accada sempre a qualcuno un po'-
più in là. Essere artista vuol dire anche diffondere rispetto esigendo giusti-
zia. Antonella Iaschi
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