Numero 3 del 2009
Una festa nella crisi: lotta marzo
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Il sistema scolastico vigente in Poloniaè il frutto della riforma scolastica del
1999, che ha segnato importanti cam-
biamenti nella struttura organizzativa
della scuola e nel sistema educativo. È
stata innalzata l'età dell'obbligo scola-
stico da 14 a 18 anni. La scuola prima-
ria che aveva una durata di otto anni è
stata ridotta a sei, ed è stato reintrodot-
to il liceo della durata di tre anni (scuo-
la secondaria per ragazzi, che offre una
formazione di carattere generale e una
specializzazione). I bambini terminano
tutte e due le scuole, affrontando dei
test per stabilire il loro livello d'appren-
dimento, da cui è possibile stabilire i lo-
ro futuri bisogni educativi. Il punteggio
dell'ultimo test deciderà a quale scuola
essi potranno accedere successivamen-
te, scegliendo tra una scuola secondaria
di tre anni (ogni liceo è caratterizzato
dalla divisione delle classi in umanisti-
che, scientifiche, linguistiche; al contra-
rio, in Italia, la divisione è per Istituti),
una scuola tecnica di quattro anni con
l'abilitazione a sostenere l'esame di ma-
turità dopo il terzo anno, una scuola
professionale specializzata. L'esame di
maturità permette ai giovani d'iscriversi
all'Università o ad altri Istituti di edu-
cazione superiore. Le scuole primarie so-
no finanziate dai governi locali, le scuo-
le secondarie da quelli provinciali, men-
tre l'educazione superiore è di compe-
tenza del budget di spesa nazionale.
Della piramide organizzativa scola-
stica, l'anello più debole è costituito da-
gli asili nido e dalle scuole materne. La
riduzione di spesa dei governi locali ha
causato, negli anni 1990-2001, la chiu-
sura del 30% degli Istituti d'educazione
pre-scolastici. Ecco perché la Polonia
occupa uno degli ultimi posti in Europa
per quanto riguarda le strutture educa-
tive per bambini dai 3 ai 5 anni. At-
tualmente l'istruzione elementare e quel-
la superiore sono pubbliche. Le scuole
private coprono solo lo 0,6% degli stu-
denti. Il ministero dell'Educazione sta
incoraggiando l'incremento di scuole
private per diversificare l'offerta scola-
stica e per offrire un'alternativa al siste-
ma scolastico nazionale.
Il pensiero pedagogico di Maria
Montessori non è ancora molto diffuso
in Polonia, anche se Il Centro Polacco
Montessori (Polskie Stowarzyszenie
Montessori), sorto nel 1994 a Lodz, è
impegnato a divulgare la sua teoria,
formando appositamente educatori ed
insegnanti, oppure fondando e suppor-
tando scuole ed istituti basati sul meto-
do montessoriano. Il Centro comprende
circa 200 soci, collabora strettamente
con pedagogisti tedeschi, austriaci e ce-
chi d'orientamento montessoriano, pub-
blica una sua rivista ed, infine, organiz-
za periodicamente dei corsi su vari te-
mi: "L'organizzazione dello spazio se-
condo M. Montessori", "L'osservazione
del bambino nella pedagogia montesso-
riana", "L'adattamento creativo della
pedagogia di M. Montessori, in rappor-
to con la riforma scolastica in Polonia"
ecc. L'aspetto più interessante di que-
st'ultimo tema è il sistema di valutazio-
ne degli allievi, che introduce l'utilizzo
della valutazione "descrittiva" fino al
terzo anno della scuola elementare
(dando, comunque, all'insegnante la fa-
coltà di decidere se usare parallelamen-
te i voti numerici, che vanno da 6 a 1: 6
- eccellente; 5 - molto buono; 4 - buono;
3 - soddisfacente; 2 - accettabile e 1 - in-
soddisfacente), che è un metodo d'osser-
vazione e di giudizio dell'alunno utiliz-
zato dalla teoria di Maria Montessori.
Una scuola alternativa, ben quotata
in Europa, è la Wroclawska Szkola
Przyszlosci (Scuola del Futuro a Bresla-
via) fondata da Ryszard M. Lukasze-
wicz, che si richiama al pensiero del no-
to pedagogista polacco Bogdan Sucho-
dolski. Secondo questo pensiero, l'edu-
cazione è sinonimo d'"incontro e dialo-
go", di "tirar fuori ciò che è nascosto nel-
l'uomo" e di "una via alternativa, capa-
ce di creare una relazione dialettica e
dinamica con il mondo, il cui esito è lo
sviluppo contemporaneo dell'individuo
e della realtà esterna".
Lukaszewicz rifiuta l'approccio edu-
cativo di preparare i bambini con lo
scopo principale di promuoverli alla
classe successiva, di far loro vincere un
concorso di recitazione o una gara spor-
tiva, perché questo può determinare un
senso di fallimento e frustrazione. Par-
tendo dalla domanda: "Quando sarà il
momento giusto per vivere una gioia
semplice e spontanea?", egli propone
una scuola che prepari il bambino, at-
traverso l'esperienza, a conoscere e sco-
prire il mondo, che si prefigga come
obiettivo quello di stimolare, formare e
sostenere la sua creatività e di fargli
maturare comportamenti altruistici.
Nella sua scuola, il professore cerca di
"trattare i bambini come degli esplora-
tori attivi del mondo che li circonda,
Polonia
* Milena Zietek
Educazione per scelta