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Numero 1 del 2016

L'utero è mio e....? Maternità surrogata


Foto: L'utero è mio e....? Maternità surrogata
PAGINA 40

Testi pagina 40

38 Gennaio-Febbraio 2016
H
o viaggiato a piedi con due cavalle: Bila, una aveligne-
se, e Primavera, la sua puledra mezza avelignese e
mezza bardigiana, una razza tipica di Bardi, un paese
dell’Appennino parmense. Sono partita con Matteo,
mio compagno di viaggio e proprietario delle cavalle, durante
l’estate di San Martino. Cinque giorni di cammino da mercoledì
11 a domenica 15 novembre, nel sole autunnale in un cammi-
no che attraversa l’Appennino Tosco-Emiliano tra il parmense
e la Lunigiana. Non so esattamente quanti chilometri abbiamo
percorso. So che abbiamo camminato instancabilmente per cir-
ca cinque ore al giorno. In autostrada ci si impiega più o meno
un’ora e si percorrono ottanta chilometri. La nostra partenza è
stata Granara, un villaggio ecologico in provincia di Parma nel
paese di Valmozzola, la nostra meta Ripola, una frazione di Lic-
ciana Nardi in provincia di Massa, che per qualche tempo sarà
la nuova casa di un’associazione di promozione sociale - Paese
Liberato - che abbiamo creato con alcuni amici con lo scopo
di ripopolare e far rivivere un luogo abbandonato delle nostre
montagne. Lì Bila e Primavera potranno passare l’inverno sere-
ne, pascolare nei boschi, trainare l’aratro negli orti e trasportare
la legna, proprio come si faceva una volta.
Il viaggio è subito filato liscio. Primavera ha trotterellato die-
tro la mamma ed è stata incuriosita da ogni cosa, anche se
all’inizio appariva un po’ svogliata soprattutto sulle lunghe sa-
lite. Bila invece è stata un vero trattore, carica di tenda, cibo,
coperte, attrezzatura varia, ha camminato instancabilmente.
Nella prima tappa abbiamo superato Belforte, un paesino de-
lizioso sulla cima di un colle, e siamo arrivati nel bosco prima
del Passo della Cisa. Ci siamo accampati sotto un fienile con
la tenda. Bila e Primavera sono rimaste in compagnia di qual-
che mucca lasciata al pascolo poco distante.
Il nostro piano è stato ogni giorno quello di camminare fino alle
15.30 circa, creare poi il “campo base”, fare un piccolo fuoco
per cucinare del riso, sempre buonissimo dopo mille salite. Il
fuoco ci accompagnava fino alle 19.30 circa, quando ci addor-
mentavamo in tenda in mezzo a strati di coperte e sacchi a pelo.
Il secondo giorno ci siamo svegliati alle 5.30 e dopo una buo-
Diario Di un cammino nei luoghi
Dell’appennino Tosco-emiliano
Tra il parmense e la lunigiana ammiranDo
scenari poco conosciuTi ma meravigliosi
Viaggiare nella natura
ZAINO IN SPALLA
E DUE CAVALLE
PER AMICHE
di Francesca Mastracci
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