Numero 5 del 2006
L'altra metà
Testi pagina 4
maggio 2006 noidonne4
Se n'è parlato tanto in queste settimane del Paese spaccatoa metà e molti autorevoli analisti si sono interrogati sull'i-
dentità dell''altra Italia', quella che ha votato per la Casa del-
le Libertà. Non una, ma molteplici e contrapposte identità;
non un unico ma molteplici e contrapposti interessi si sono di
nuovo coagulati intorno a chi ha detto tutto e il suo contra-
rio, a chi è ricorso spudoratamente all'oltraggio, a chi ha in-
veito contro i comunisti e contro ogni logica, scardinando il
semplice nesso tra chi governa e il risultato del suo governa-
re. Una delle tante operazioni di destabilizzazione che hanno
intronato i nostri cervelli. Il governo Berlusconi è finito, ma
non siamo sicuri che altrettanto si possa dire del berlusconi-
smo. Il gioco continua: è la strategia della tensione mediati-
ca intorno a questioni inesistenti, tanto per offuscare l'oriz-
zonte e continuare ad espropriare l'autonomia di giudizio.
Prendiamo atto che non c'è nulla di nuovo e che l'Italia non
ha voluto definitivamente consegnare alla storia un periodo,
una fase. Il punto è semmai come il centrosinistra pensa di
poter governare un Paese ridotto al coma economico e al tem-
po stesso contrastare il furore apparentemente illogico di
quelli che non sono avversari politici, ma nemici della demo-
crazia partecipata e del progresso culturale. Il vantaggio nu-
merico che permetterà a Romano Prodi di governare cercan-
do la sintesi, speriamo non con troppa fatica, tra le diverse
posizioni della coalizione è esile. Tocca alla Politica scendere
in campo pesantemente e lavorare per spostare il consenso e
il comune sentire verso più ragionevoli sponde. Giocare d'at-
tacco sui temi 'caldi' quali la violenza, la sanità, la scuola, il
lavoro. Le deputate e senatrici, tutte autorevoli, hanno su
questi fronti una grande responsabilità e dovranno far pesa-
re la loro presenza e far sentire la loro voce. Indipendente-
mente dal numero, le parlamentari dovranno avere la capa-
cità di stare 'fuori dal coro' del politichese, chiedendo e ri-
vendicando. E' indispensabile che facciano fronte unico per
essere più forti, per catturare l'attenzione delle altre donne,
per essere punto di riferimento, per attirare i media. Per co-
prire le urla demenziali e scomposte dei leghisti sfascisti e dei
post-fascisti occorrono urla più forti, ma intonate e sensate.
C'è bisogno di arieggiare le stanze di Montecitorio e Palazzo
Madama e alle elette il compito di rigenerare una politica
spenta e maltollerata. Insomma devono fare la differenza es-
sendo di 'governo e di lotta', per usare una vecchia espressio-
ne che è stata la pratica di chi ci ha governato nei cinque an-
ni appena trascorsi.
E noi urliamo più forte
Editoriale
Tiziana Bartolini
"Mi siete mancate"
Sono stata molto contenta di vede-
re che il giornale 'Noidonne' esiste an-
cora, vi sembrerà forse strano che
avessi questa convinzione, ma non ero
più riuscita a trovarlo da anni e anche
su internet non lo avevo più trovato,
ho iniziato a leggere 'Noidonne' che
avevo nove anni, lo trovavo in casa di
una mia zia e mi piaceva moltissimo,
poi crescendo ho continuato a com-
prarlo. Oggi ho 43 anni e tre figli e de-
vo dire che mi siete mancate moltissi-
mo perchè effettivamente un giornale
così importante non può non esserci.
Manuela Ciriello, Montespertoli (Fi)
Cara Manuela,
cogliamo l'occasione che ci offre la
tua lettera affettuosa, per la quale ti rin-
graziamo, per spiegare a tutte le nostre
lettrici che 'Noidonne' in questi anni ha
sempre continuato le sue pubblicazioni,
solo che non siamo più andate in edico-
la a causa di una forte riorganizzazione
imposta da una pesante situazione de-
bitoria. Abbiamo, come si dice, stretto i
denti e, dopo sei anni di pubblicazione
in bianco e nero, dal numero di marzo
siamo tornate al co-
lore e ad una mag-
giore foliazione. Ab-
biamo l'ambizione di
parlare alle donne in-
teressate alla politica
e di far parlare le
donne impegnate nel-
la politica. Abbiamo
l'ambizione, ancora
più grande, di avvici-
nare al linguaggio
della politica le gio-
vani e di essere ponte
tra i decenni di espe-
rienze e di lotte che
hanno consentito alle
donne italiane di mi-
gliorare la propria condizione e di rag-
giungere tanti traguardi importanti e le
giovani che oggi pensano che tutto sia
acquisito per sempre. Hai ragione, cara
Manuela, un giornale così importante
non può non esserci. Ne siamo convinte
anche noi, ed è per questa ragione che
con molta audacia, determinazione e
cocciutaggine in questi anni abbiamo
mantenuto in vita 'il nostro giornale'.
Un caro saluto
Una questione di 'odiens'
Nel convincimento che il partito con
il più alto numero di voti, Forza Italia,
abbia raggiunto XZY voti, perché ha
saputo trovare il linguaggio giusto per
parlare soprattutto ai frequentatori dei
Bar Sport, ho cominciato a parlare con
le donne che frequentano i bar. Le si
trova a metà mattina a fare colazione;
sono sempre almeno tre attorno al ta-
volo, ma anche sei o sette. E' questa la
Cara direttora