Noi Donne Home La Nostra Storia Archivio Materiali Contatti

Ricerca nell'Archivio

Numero 11 del 2007

Stop femminicidio


Foto: Stop femminicidio
PAGINA 4

Testi pagina 4

novembre 2007 noidonne4
Mi ha scritto Gianna di ritorno da Reggio Emilia il 20 ot-tobre scorso "il corteo che ha percorso il centro era den-
so di tensione, tanti cartelli e candele accese, c'erano le don-
ne dei Centri antiviolenza, le donne dell'Ulivo, le donne del-
l'UDI, le Amministratrici della provincia e del Comune, le
Consigliere di Parità, giovani, bambini in braccio ai papà o
portati in passeggino, donne migranti. C'erano anche gli uo-
mini". Chissà se quegli uomini hanno deciso autonomamente
di partecipare o se sono stati sollecitati dalle loro compagne,
amiche, madri. Chissà come leggono, quegli uomini attenti e
sensibili e civili, l'omicidio di Klirim Fejzo eclatante perché
avvenuto in un'au-
la di Tribunale.
Chissà se anche per
loro, come per i
giornali, la povera
Vjosa è stata vitti-
ma di un gesto di
follia, di troppo
amore oppure di
ignoranza o delle
leggi tribali.
Avremmo voluto ri-
volgere delle do-
mande a quegli uo-
mini in corteo, e
simbolicamente a
tutti quelli che divi-
dono il nostro orro-
re per le violenze
quotidiane che sub-
iscono troppe don-
ne, per capire noi cosa loro hanno capito di quella ennesima
tragedia e di tutte le altre che fanno meno clamore ma che so-
no ugualmente terribili. C'è in agguato il problema della si-
curezza, fantasma agitato continuamente dagli sciacalli del-
la politica e dell'informazione che hanno interesse a parlare
alla pancia delle persone senza curarsi di distorcere l'inter-
pretazione dei fatti. E' troppo facile e conveniente infilare tut-
to in quel calderone torbido che impedisce di chiamare le co-
se con il loro vero nome.
Nonostante le tante parole che le donne hanno speso in
tanti anni per spiegare l'origine di questi delitti e nonostante
abbiano coniato un termine, femminicidio, che intende defi-
nire un atto preciso, un'aggressione all'essere delle donne e al-
la loro libertà, non sono riuscite a far passare nel comune
sentire la causa vera che scatena la furia omicida degli uo-
mini contro le donne. Forse è su questo che le donne dovreb-
bero maggiormente interrogarsi ed individuare le ragioni che
impediscono a chi fa comunicazione di definire in termini
corretti l'omicidio da parte di un uomo della donna che lo ha
rifiutato o che non
lo vuole più al suo
fianco.
Perché è così dif-
ficile leggere nei
giornali che 'quel-
l'uomo ha accoltel-
lato la sua ex fidan-
zata perché la con-
siderava come un
oggetto di sua pro-
prietà e non le rico-
nosceva il diritto di
avere una sua iden-
tità e vita".
Perché è così dif-
ficile titolare 'Vio-
lenza patriarcale'
invece di "Dramma
della follia"?
Se le donne non
riescono a trovare alleati nel mondo della comunicazione,
che contribuisce molto a costruire le opinioni, le possibilità di
incidere nella cultura e nei comportamenti continueranno ad
essere minime e il messaggio resterà flebile. La prossima oc-
casione ci sarà con la manifestazione di Roma del 24 no-
vembre. Tante donne in piazza avranno la possibilità di rag-
giungerne tante altre, attraverso la stampa, spiegando bene
quale è il problema e dove trovare la soluzione.
Pubblichiamo la testimonianza di un'operatrice del Centro
Antiviolenza Nondasola di Reggio Emilia, che con amore
scrive “a tutte le donne della Casa, e dalle donne della
Casa a tutti quelli che non hanno conosciuto Vjosa”
Se Vjosa avesse voce oggi, se potessimo sentirla, ancora
per una volta, la sua voce indiscreta, dai toni alti, che vibra-
va tutt'intorno inondandoci di parole coloratissime e piene di
presagi, forse udiremmo cose più volte sentite…Già…quante
volte…
La distanza tra la previsione e l'accadimento si è annulla-
ta in un battito di ciglia, pochi eterni istanti di terrore. Ma co-
me colmeremo questa distanza che ancora non si accorcia
dentro di noi, e non vuole seguire i ritmi della realtà?
Vjosa, forse, ci direbbe: "L'ho sempre saputo, in fondo, che
sarebbe finita così. Non continuavo a ripeterlo così per dire.
L'ho sempre saputo che non avrei avuto scampo.
Semplicemente ho scelto di vivere il tempo che mi restava
da vivere. Ed è questa scelta che lascio in eredità, prima di
tutto alle mie figlie.
Certo, a volte speravo che accadesse il prima possibile,
Il cartello diceva:“L’uomo violento non ha colore”
Cara direttora
Tiziana Bartolini
\


©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®