Numero 3 del 2007
Mimosa e non solo
Testi pagina 4
marzo 2007 noidonne4
Dal 'pressing' al 'non possumus', dai diktat alle minacce inun crescendo di toni ed espressioni belliche. Nei giorni
che hanno preceduto e seguito la vicenda del disegno di leg-
ge sui Dico il Vaticano ha inteso prodursi in uno scontro sen-
za quartiere lanciando messaggi equiparabili a vere e proprie
dichiarazioni di guerra, alzando i toni e 'passando al con-
trattacco'. Analoga ingerenza sarebbe stata impensabile da
parte di un qualsiasi altro paese straniero. Un aspetto di
quanto accaduto, che
colpisce e preoccupa, è
stata la violenza insita
in quelle espressioni,
pronunciate al fine di
condizionare il lavoro
di un Parlamento libe-
ramente eletto. Mentre
la Cei e tutta la gerar-
chia ecclesiastica era-
no impegnati a lancia-
re strali contro quei
'cattolici adulti', così
irrispettosi di una in-
transigenza cattolica
verso quella famiglia
'naturale' non chiara-
mente esplicitata, un
altro pezzo di Italia
discuteva sulla chiusura degli stadi, sui tornelli e di come so-
pire la violenza che gorgoglia nella nostra società, anche
prendendo a pretesto qualche goal o cartellino rosso. Ciascu-
no guerreggia con gli strumenti di cui dispone: i mariti accol-
tellano le mogli nel tepore del focolare domestico, gli ultras in
piazza lanciano bombe carta, bastonano e magari uccidono
agenti di polizia o qualche povero dirigente. La Chiesa, per
parte sua, sfida a una guerra aperta il Parlamento italiano. E
per farlo usa le parole come fossero cannonate. In questa no-
stra società ad alta fibrillazione in cui la vita sembra scan-
dita da violenze quotidiane che annichiliscono la buona vo-
lontà anche dei più ottimisti, non possiamo sperare di trova-
re una parola in serenità neppure all'ombra di una croce. Se
è ritenuto arduo equiparare la violenza della guerriglia urba-
na alle note ufficiali pubblicate nella stampa vaticana, sia
concesso almeno osservare che le metafore devono valere nel-
l'impossibilità di immaginare orde di chierichetti e anziani
porporati occupare ur-
lanti piazza Monteci-
torio armati di striscio-
ni e trombe. Nel per-
corso che hanno avuto
i Pacs, ammorbiditi fi-
no a divenire Dico, un
esempio di rara intelli-
genza ed equilibrio,
considerati i tempi e il
clima politico, lo han-
no dato le ministre Bin-
di e Pollastrini. Hanno
saputo declinare il pro-
gramma politico del-
l'Unione in disegno di
legge, sono state forti e
determinate, leali tra
loro e con gli alleati.
Realisticamente hanno portato a casa un risultato ragione-
vole che, probabilmente, non soddisfa pienamente nessuna
delle due, ma l'unico risultato possibile. Per ora.
Accanto ai 14 sudatissimi articoli i Dico parlano anche, e
forse soprattutto, dello stile delle donne al governo: zero po-
lemiche e lavoro concreto, avendo in testa il valore del risul-
tato invece che l'occupazione dello spazio mediatico, il dia-
logo discreto invece della guerra dei lanci di agenzia, così
amata da troppi “Signori Ministri”.
Parole come bombe
Editoriale
Cara Direttora,
In tempi di fondamentalismo nostrano dobbiamo assistere
alle sentenze moralistiche di chi sa distinguere il bene dal ma-
le e soprattutto sente il dovere morale di indicarlo alle perso-
ne meno illuminate da un cattolicesimo "settario". Mi riferi-
sco a un sito internet del GRIS -gruppo di ricerca e informa-
zione socio-religiosa-, che nel tentativo di salvaguardare l'es-
sere umano dalla dipendenza e dal male, lo pone nella con-
dizione di dover subire paradossalmente ciò che condanna!
Se l'essere umano si deve guardare dall'indottrinamento, dal-
la dipendenza dalle sette "sataniche", deve mantenere innan-
zitutto un dignitoso livello di libertà, che non può essergli ga-
rantita da chi impartisce ordini e anatemi con stile assertivo,
senza il rispetto della libertà della persona. Nell'elenco dei
"cattivi", tra l'altro, c'è anche la Medicina Omeopatica e la
Società Antroposofica Italiana, quest'ultima, già riconosciu-
ta nell'anno 2000 dal Presidente della Repubblica Italiana.
Per quanto riguarda l'omeopatia, lasciando da parte ogni
presupposto scientifico facilmente dimostrabile, e un regolare
Albo Professionale, si sono curati con la medicina omeopati-
ca, grandi nomi della Chiesa Cattolica, tra i quali, Papa Pao-
lo VI e Padre Tomas Špidlík, uno dei più grandi esperti di spi-
ritualità orientale, già docente presso la Scuola di Omeopatia
S.I.M.O.H., e Padre spirituale del Papa Giovanni Paolo II! Per
non parlare di Padre Ferdinando Meconi, noto filosofo e gran-
de interprete dell'opera di Hahnemann e della Medicina
Omeopatica .
L'antroposofia, che include anche l'antropologia, la filoso-
fia, la medicina, le scienze, la psicologia, la pedagogia, la pe-
dagogia curativa, l'Arte, in tutti i suoi filoni terapeutici, po-
Tiziana Bartolini
Cara direttora