Numero 1 del 2007
Che sia un anno di PACS
Testi pagina 4
gennaio 2007 noidonne4
Visto da lontano, il problema proprio non esiste. In Italia oltreun milione di persone ha scelto di non sposarsi né in Chiesa né
in Comune, ma di vivere la propria relazione amorosa in modo di-
verso. Nella convivenza queste donne e uomini maturano dei di-
ritti che attualmente
non sono riconosciuti
ed è giunto il momento
di porre rimedio al veri-
ficarsi di situazioni pa-
lesemente ingiuste. La
compagna (o il compa-
gno) di vita di quell'uo-
mo cui non è ricono-
sciuta la pensione o
l'appartamento in eredi-
tà è oggi vittima di un
vuoto normativo. A
questo vuoto il Parlamento è tenuto a dare
una risposta in termini di legge, è suo com-
pito, e i parlamentari sono stati eletti e ven-
gono pagati per fare questo lavoro. Le que-
stioni riguardanti le scelte di vita e il priva-
to non sono di competenza di Senatori e De-
putati, tanto meno possono diventare merce
di scambio nel mercato della politica.
Così come non è buona educazione rin-
facciare a tanti teocon le contraddizioni tra
ciò che propugnano e ciò che praticano, al-
trettanto impropria è la loro invadenza nel-
le esistenze altrui.
Le dichiarazioni di guerra ai
PACS o Unioni Civili, i distinguo
lessicali, la retorica sulla famiglia
non hanno niente a che vedere col
nodo vero, che è sempre lo stesso:
ricerca di consensi elettorali e del-
le gerarchie Vaticane.
E' davvero difficile credere che
la crociata contro il riconoscimen-
to dei diritti delle coppie di fatto
sia combattuta nella convinzione
che in questo modo possa essere
indotto al matrimonio chi proprio non ne vuole sapere, tanto è ve-
ro che per decidere di convivere quel milione di italiani non ha
chiesto il parere a nessuno e non ha aspettato il placet dei cattoli-
ci. La scelta di porgersi come gli unici difensori del focolare dome-
stico contro presunte orde di dissoluti deva-
statori dell'ordine sociale, sembra da ricon-
durre più all'individuazione di un territorio
politico da occupare, molto ambito perché
protetto dalla potenza economica e mediatica
della Chiesa.
Le riserve rispetto all'onestà intellettuale di
certe posizioni oltranziste trova riscontro nel-
la scarsità, se non addirittura nell'assenza, di
analoga attenzione e veemenza rispetto ad
una serie di questioni strettamente connesse
alla crisi della famiglia tradizionalmente inte-
sa. Si tratterebbe, infatti, di affrontare alcuni
nodi strutturali dell'eco-
nomia e della declinazio-
ne dello sviluppo econo-
mico che l'Occidente ha
intrapreso, che non può
non essere messa in rela-
zione con le modificazio-
ni della società e, dun-
que, anche della fami-
glia. Si attende allora di
vedere avviata una cam-
pagna del mondo cattoli-
co (nelle aule parlamen-
tari e nelle parrocchie) che ostra-
cizzi - dal piccolo comune alla fo-
resta Amazzonica - chi consuma le
risorse naturali per il proprio pro-
fitto, chi sperpera denaro pubblico,
chi fa demagogia, chi mercifica il
corpo della donna in tv o nella
pubblicità, chi riduce in schiavitù,
chi produce armi, chi violenta don-
ne e bambini. Il lavoro non manca
e la scelta, libera secondo noi, è tra
sostenere l'etica o fare la morale.
Per amore, solo per amore
Editoriale
Anche nel caso 'cannabis' i media hanno privilegiato il
gossip (duello fra dame) e il buco della serratura (casa Fas-
sino) dimenticando un aspetto non meno importante: la
Binetti è membro dell'Opus Dei, l'associazione su cui alza
il velo Ferruccio Pinotti col suo "Opus Dei segreta. Frusta
cilicio e alta finanza" BUR, un libro che porta in un'Italia as-
sopita nella Restaurazione documenti e testimonianze che
da tempo circolano all'estero: nel 1997, dopo che il Parla-
mento belga ebbe sollecitato un rapporto sulle sette e i
culti diffusi nel paese, la Commissione parlamentare d'in-
chiesta mise l'Opus Dei nell'elenco dei gruppi considerati
pericolosi per "l'aggressiva azione di reclutamento effettua-
ta nei confronti degli adolescenti e per gli episodi di mani-
polazione psicologica segnalati da molte famiglie" (pag.
174). Nel libro non si parla solo di mortificazioni corporali
('Benedetto sia il dolore. Amato sia il dolore. Santifica-
to….'; 'Se sai che il tuo corpo è tuo nemico, e nemico del-
la gloria di Dio, poiché lo è della sua santificazione…'; 'Che
Tiziana Bartolini
Cara direttora