Numero 7 del 2008
Vacanze: turismo a 360°
Testi pagina 4
luglio-agosto 2008 noidonne4
L'avvio del nuovo governo Berlusconi ha puntato al sensa-zionalismo di un carosello di provvedimenti, più o meno a
sorpresa, amplificato a quattro colonne nelle prime pagine
dei quotidiani e nelle aperture dei tg. Le spedizioni parteno-
pee contro i cumuli di spazzatura non sono state da meno dei
militari chiamati a garantire la sicurezza delle discariche e
non solo. L'annuncio delle limi-
tazioni alle intercettazioni ha
provocato prevedibili polemi-
che mentre la guerra ai fannul-
loni nella pubblica amministra-
zione ha suscitato imbarazzati
silenzi e cori da stadio. L'istitu-
zione del reato di immigrazione
clandestina ha aperto voragini
tra una cultura dell'accoglienza
e un'idea egoistica di sviluppo
sociale. Insomma un gran pol-
verone, tanto per cominciare
con uno stile che speravamo
fosse archiviato, molto utile a
non far scorgere sia le precisazioni e i ripensamenti che spes-
so seguono gli annunci roboanti sia l'impatto reale dei prov-
vedimenti effettivamente applicati. Una prima lettura da un
punto di vista di genere delle decisioni governative non lascia
ben sperare per il futuro delle donne. Circa la detassazione
degli straordinari condividiamo (e non ripetiamo) quanto
esposto dalle Consigliere di parità a pagina 20 e 21 di questo
numero. Il taglio dell'ICI sulla prima casa lo hanno pagato
(in parte) le donne che subiscono violenze - insieme a quelle
che le accolgono nei Centri antiviolenza - che hanno visto
cancellare gli stanziamenti ottenuti dopo anni di richieste. Il
rinvio dei processi non collega-
ti alla sicurezza interesserebbe
anche i casi di stupro (o addi-
rittura femminicidio) con grave
danno per le donne che hanno
denunciato le aggressioni. L'at-
tenzione e la sensibilità del go-
verno per le questioni poste dal-
le donne è praticamente inesi-
stente ed è molto pericolosa la
contemporanea voglia di com-
piacere il Vaticano. Che ne sa-
rà della 194 e dei consultori? Le
donne devono scegliere se di-
fendere l'esistente o se rilancia-
re, superando diversità e rivalità. Sarebbe maturo, forse, il
tempo per una piattaforma nazionale delle donne per chiede-
re asili, qualità nella scuola, servizi sociali, assistenza per gli
anziani, lavoro, parità reale nei salari. Potremmo perfino sfi-
dare la Confindustria in tailleur.
Sono una donna 40 enne con due figlie piccole, un marito,
una madre anziana e sola, un lavoro impegnativo dal quale
non può esimersi per poter mandare avanti una famiglia.
Mi piacerebbe poter aprire assieme a voi una riflessione
sulla vita di molte donne di questa generazione: madri spes-
so sole senza importanti sostegni familiari nella cura dei pro-
pri figli, con genitori spesso anziani a loro volta bisognosi di
accudimento quindi figlie che diventano madri dei propri ge-
nitori dovendosene occupare; lavoratrici in un mondo lavo-
rativo governato da logiche di produttività maschili e nel
quale la gravidanza e la maternità diventano spesso un pro-
blema, mogli infine divise nell'arco della giornata fra mille
impegni: lavoro, figli, genitori, casa etc... e il rapporto di cop-
pia diventa sempre più complesso. Mia madre, spesso senza
riflettere a lungo, asserisce: "ma come facevano le donne di
una volta che facevano 10 figli?" La mia risposta, probabil-
mente errata ma spontanea, è "avevano accanto a loro ma-
dri giovani, nonne, spesso bisnonne, zie nubili etc". Insomma
una rete di sostegno femminile importante con la quale con-
dividere la cura dei propri figli e della propria casa. E' natu-
rale pensare che anche in quelle condizioni vi fossero proble-
mi ma credo che la situazione attuale non sia migliore.
Non mi stupisco di fronte a fatti gravi che sempre più co-
involgono noi madri: bambini dimenticati in auto o in pale-
stra … Siamo molto sole ed il peso che portiamo a volte di-
venta talmente grande che soccombiamo. Credo sia necessa-
rio trovare soluzioni importanti come in altri paesi dell'Unio-
ne Europea nei quali lo Stato sostiene le famiglie con figli pic-
coli consentendo alle madri o ai padri di poter lavorare part
time o comunque usufruire di agevolazioni economiche o di
asili ed orari flessibili. Le proposte devono venire da noi poi-
ché nessun altro può portare avanti questa battaglia per una
migliore qualità della vita nostra e delle nostre famiglie.
Paola
Le madri di quei 10 figli certo non avevano l'assillo di
portarli in palestra e se i denti crescevano un po' storti pa-
zienza, nessuno ne avrebbe fatto loro una colpa. Concordo
con lei, Paola: la polverizzazione dei nuclei familiari fa pe-
sare il lavoro di cura su una donna che vive in solitudine la
difficoltà del gestire figli e relazioni. Questi cambiamenti
profondi della società avrebbero richiesto un pari adegua-
mento del welfare. Non solo non è avvenuto, ma la minac-
cia che incombe è di tagli alla spesa sociale. Alle donne è
mancata la capacità di mantenere costante la forza d'urto -
che in passato hanno espresso con la loro presenza politi-
ca - per rivendicare servizi e pretendere investimenti ade-
guati. E' dura, ma non c'è altro da fare: continuare, rico-
minciare o iniziare a combattere per i nostri diritti. Non
perdiamoci di vista.
La politica di Berlusconi e le donne
Cara direttora
Tiziana Bartolini