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Numero 5 del 2008

Donne elette: tutto è cambiato, nulla è cambiato


Foto: Donne elette: tutto è cambiato, nulla è cambiato
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Testi pagina 4

maggio 2008 noidonne4
Il nuovo Parlamento decretato dalle elezioni del 13 e 14aprile è composto in prevalenza netta da deputati e sena-
tori del Partito delle Libertà e in numero schiacciante da uo-
mini. Ancora una volta. Delle poche donne sapevamo già per
via delle liste bloccate, ma almeno rimarchiamolo. In un col-
po solo tutto è cambiato: la sinistra è fuori dal Parlamento,
il numero dei partiti rappresentati è diminuito drasticamente,
i simboli sono tutti nuovi ad eccezione di quello della Lega,
l'età media degli eletti si è abbassata. Tutto è cambiato tran-
ne la presenza femminile, che rimane più o meno la stessa
dell'ultima Legislatura. Le donne sono escluse dalla rivolu-
zione del quadro politico nonostante i vari pressing, inclusa
la campagna 50E50 e le 125.000 firme raccolte. Per associa-
zione di idee mi viene in mente che nessuno aveva previsto i
due dati politici più scioccanti: il calo della Sinistra l'Arco-
baleno e la crescita della Lega. Evidentemente ci sono larghi
strati di società con i quali si sono persi i contatti, è un pae-
se sconosciuto con cui non c'è sintonia soprattutto sui temi
delle conquiste civili. E' un terreno, quello dei diritti, che la si-
nistra e i movimenti delle donne hanno percorso con lin-
guaggi e messaggi che cospicui segmenti della popolazione
con capiscono. Per questo la vittoria delle destre è culturale
prima che politica, fatto che richiede, prima di tutto alle don-
ne, l'elaborazione di nuove modalità di pensare e di essere
della politica stessa. Forse è proprio ora che la differenza del-
le donne potrebbe guidare e prevalere. A partire dalla Costi-
tuzione, dove si giocherà la partita decisiva, non solo per le
donne.
Sono certa che Adele concorda con la mia decisione: inve-
ce di rispondere alla sua lettera, ho sentito il bisogno di uti-
lizzare le sue parole per rivolgermi a tutte le lettrici (ed i let-
tori), invitandole ad una condivisione della sua missiva e sol-
lecitandole ad interloquire. Con lei e con 'noidonne'. La vita
di Adele è narrata nel libro di cui riportiamo la copertina. In
circa 80 pagine scorre rapida una lunga esistenza che ha co-
inciso, come Adele stessa scrive, 'con la storia del nostro pae-
se'. Da una Milano proletaria degli anni trenta, con i bambi-
ni che giocavano in strada evitati dalle poche biciclette cir-
colanti, il viaggio di Adele continua nella segheria della fab-
brica della Bovisa. "Il lavoro era una grande palestra di vi-
ta", ma a 14 anni e nel 1938 poteva accadere che una don-
na volesse progredire. Perfetti, allora, i corsi di stenodattilo-
grafia alla scuola festiva dell'Umanitaria fondata dalle pri-
me amministrazioni socialiste, dai quali "usciva una mano
d'opera non solo qualificata, ma anche socialmente com-
battiva". Non a caso, pochi anni dopo, le donne furono "tra
i maggiori diffusori della stampa clandestina" nel periodo
della Resistenza. La libertà riconquistata libera energie e
suscita entusiasmi: dal '45 al '48 "furono tempi straordi-
nari di rinascita culturale" in cui le giovani generazioni
"prendevano culturalmente coscienza di sé". Con questo
spirito nel '55, diventata maestra, Adele insegna in una
scuola in cui si sperimentano nuovi percorsi ispirati alla
pedagogia di Jean Piaget e Jhon Dewey accanto ai tradi-
zionali programmi ministeriali. L'esperienza torna utile
negli anni in cui l'emigrazione inzeppa le classi di bam-
bini meridionali che portano nella scuola culture, lin-
guaggi e tradizioni diverse. Gli stimoli e le contestazio-
ni trovano sintesi utile nel 'Giornale dei genitori' degli
anni '80 con i contributi di persone del calibro di
Gianni Rodari. La scuola e la cultura sono i luoghi da
cui non si può prescindere se si vuole conquistare "il
proprio ruolo assieme agli altri, collettivamente, gior-
no per giorno". Le elezioni politiche del 13 e 14 apri-
Tutto è cambiato, nulla è cambiato
Cara direttora
Tiziana Bartolini
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