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Numero 1 del 2009

Verso un nuovo mondo?


Foto: Verso un nuovo mondo?
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Testi pagina 4

gennaio 2009 noidonne4
Se non ora, quando? Le borse crollano, le industrie licenzia-no, il pianeta è inquinato e il clima sconquassato. Il prez-
zo del petrolio crolla, ma non se ne cura più nessuno. Le guer-
re appaiono, adesso, inutili anche a chi le aveva sostenute.
Sono gli stessi che si pongono, ora, il problema di come ce-
lermente ritirare le truppe dall'Iraq e si rammaricano che pro-
prio non si possa lasciare l'Afghanistan al suo destino. Im-
provvisamente la democrazia
non è più un bene da esportare
con le bombe. Il Congresso degli
Stati Uniti ha stanziato contri-
buti pubblici per cercare di evi-
tare fallimenti che travolgereb-
bero milioni di persone. Il 'siste-
ma mondiale' scricchiola peri-
colosamente e la novità è che
ad invocare una nuova organiz-
zazione dell'economia, degli
scambi, della produzione non
sono sognatori ecopacifisti, ma
pragmatici economisti sostenitori fino poche ore fa delle teo-
rie più estreme del 'mercato a tutti i costi sempre e comunque'.
Dunque se non ora, quando sarà possibile puntare ad un
nuovo 'ordine mondiale' in cui al centro delle scelte economi-
che non ci siano gli interessi di pochi, ma il benessere di tut-
ti? Questo significherebbe riorganizzare l'ordine delle priorità,
comprendere che le rinunce migliorerebbero la qualità della
vita sostituendo piccoli/grandi
egoismi con scelte di interesse
pubblico. Insomma una vera ri-
voluzione da cui sarebbe diffici-
le tenere fuori le donne, il rispet-
to della dignità della persona e
la condanna - condivisa e prati-
cata - della violenza. Non a ca-
so è da un libro di una donna,
Carla Ravaioli, (presentato a
pag 41) che giunge una propo-
sta shock. Concordiamo con lei:
se non ora, quando?
"Alla testimonianza apparsa su "noidonne" di settembre
2008 "Non è una storia italiana" (Gianna Morselli, pag 17,
oppure www.noidonne.org, ndr) rispondiamo noi che siamo
un Centro Antiviolenza di nuovo impianto, per dire che an-
che in Italia è ormai possibile - e lo sarà sempre di più - tro-
vare aiuto e solidarietà per la donna vittima di maltratta-
menti e violenza. La svolta decisiva contro la violenza di ge-
nere prende avvio dall'attivazione - a partire dal marzo 2006
- di un servizio di pubblica utilità, il 1522, aperto 24 ore su
24, in grado di indicare la rete dei vari Centri Antiviolenza
dislocati sul territorio nazionale. Tale servizio multilingue e
gratuito, messo in atto dal Ministero delle Pari Opportunità,
nasce allo scopo di coordinare e potenziare le varie strutture
pubbliche e/o private preesistenti, al fine di realizzare una re-
te nazionale a tutela della donna abusata e/o maltrattata. E'
all'interno di questa logica che nasce anche in Liguria il Cen-
tro Antiviolenza della Provincia di Savona dato in Conven-
zione al preesistente centro d'ascolto "Telefono donna" (Regi-
stro Regionale 508 del 18/8/1998, firmatario protocollo d'in-
tesa Rete Provinciale c/ la violenza di genere,relativa L.R.
n°12 del 2007)) attivo sul territorio da circa 20 anni.. Per ta-
le ragione, sentendoci interpellate, ci sentiamo di dichiarare
che storie come quella pubblicata possono - oggi - trovare c/o
tali strutture il sostegno desiderato e atteso. Certo è che, es-
sendo agli inizi, la strada è tutta da percorrere; tuttavia noi
crediamo che la nascita di un luogo riconosciuto e riconosci-
bile, quale è il Centro Antiviolenza, possa davvero costituire
una sfida alla violenza stessa, la quale uscendo dal "privato"
non potrà non confrontarsi con il pensiero e la coscienza cri-
tica della società. Certamente, in una società moderna, è
davvero sconfortate dover ricorrere a tali strumenti ma l'in-
cremento della violenza sulla donna, 22% in più rispetto al
2005 (dati ministeriali) giustifica queste misure; in presenza
altresì di una grave recessione economica, da sempre nemica
della donna, nonché di un deterioramento generale delle re-
lazioni interpersonali, all'interno di un quadro sociale varie-
gato e complesso, dove l'attenzione al fenomeno della migra-
zione è ancora oggi scadente. TELEFONO DONNA - CENTRO
ANTIVIOLENZA DELLA PROVINCIA DI SAVONA (tel 019
8313399) offre ascolto, accoglienza, consulenze legali e psi-
cologiche ed eventuale rifugio in casa protetta. Inoltre ogni
venerdì dalle ore 17 alle ore 19 offre uno servizio d'ascolto a
donne e persone migranti, attraverso mediatrici culturali.”
Eligia Camera
Abbiamo accolto la richiesta delle amiche di Savona di
pubblicare questa loro nota e, per comodità di chi legge, ri-
portiamo l'articolo a cui fanno riferimento, che era una solle-
citazione - positiva - a conoscere come sono assistite all'este-
ro le donne vittime di violenza e, quindi, in cosa difetta all'I-
talia, dove il conforto e l'assistenza alle donne vittime di vio-
lenza è affidata ai circa 100 Centri Antiviolenza che ogni
giorno e senza clamori fanno un lavoro impagabile, molto
qualificato e troppo misconosciuto. Il punto è: che fa lo Sta-
to? In questo senso Morselli ci ha raccontato una storia, una
bella storia, ma 'non italiana'. Grazie, amiche di Savona (e
grazie a tutte le operatrici e volontarie dei Centri Antiviolen-
za) per quello che fate, se non ci foste voi che ne sarebbe di
tanta disperazione?
"Quante botte! Pugni, schiaffi, calci, avevo il corpo dolo-
rante, mi mancava il respiro pensavo che sarei morta… Poi il
silenzio, la porta sbattuta e lui non c'era più ma sarebbe ri-
tornato e l'inferno sarebbe ricominciato. Le urla, le minacce,
le accuse. Non ne potevo più, per me e la mia bambina non
Un Nuovo Mondo, un Altro Mondo
Cara direttora
Tiziana Bartolini
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