Numero 4 del 2010
Svelate
Testi pagina 4
aprile 2010 noidonne4
Alka, la giovane regista afgana che 'noidonne' ha sostenu-to attraverso un progetto cui hanno contribuito le abbo-
nate con una sottoscrizione e la Regione Lazio con il finan-
ziamento per l'acquisto di attrezzature tecniche, ha concluso
lo stage formativo presso Fabrica (The Benetton group com-
munications research center) in provincia di Treviso ed è ri-
partita per l'Afghanistan con un bagaglio di esperienze e di
affetti. Ricordiamo che attraverso il nostro progetto, oltre a
farla conoscere in Ita-
lia anche sostenendo la
sua opera di sensibiliz-
zazione, l'abbiamo
messa in contatto con
la RAI che tramite RAI
DOC 3 ha acquistato e
mandato in onda il suo
ultimo documentario.
Insieme alle amiche
della fondazione Pan-
gea (organizzazione no
profit che sostiene le
donne nel mondo per lo
sviluppo del loro empo-
werment e dei loro diritti, e per la fine di ogni tipo di violen-
za, attraverso diversi strumenti educativi, di formazione pro-
fessionale e di microcredito) - sono state avviate con Alka al-
tre collaborazioni - prima che la nostra giovane amica la-
sciasse l'Italia abbiamo organizzato un incontro a Roma per
raccogliere le impressioni sulla straordinaria esperienza che
ha fatto in Italia. Alka, disegnando in poche battute un pic-
colo bilancio del soggiorno a Catena di Villorba (Treviso)
presso Fabrica ci ha detto: "I primi tre mesi sono stati davve-
ro terribili, per la solitudine e la difficoltà a capire come or-
ganizzarmi. Avevo sempre la sensazione di essere abbando-
nata a me stessa e di non saper fare le cose, poi la situazione
è cambiata: ho conosciuto persone di tutto il mondo, ho mi-
gliorato il mio inglese e le mie conoscenze tecniche. A Fabri-
ca devi avere spirito d'iniziativa e lavorare tanto. È stata una
bellissima esperienza". Il cambiamento che si è prodotto in lei
è evidente: Alka non è più la ragazza un po' spaurita (non-
ostante i tanti premi vinti ed i coraggiosi soggetti dei suoi do-
cumentari) che abbiamo conosciuto a luglio di due anni fa.
Pur mantenendo il suo tratto riservato, appare più sicura e
spigliata, parla molto meglio l'inglese e si relaziona senza im-
barazzo. A Fabrica la considerano una delle giovani registe
più capaci della scuola. Lei lo dice con modestia, ma noi ne
siamo felicissime. Sarà l'esperienza lavorativa maturata sul
campo in un Paese in guerra, dove girare film e documentari
sulla difficile condizione delle donne è già di per sé un atto di
coraggio e di sorellanza tanto alto - per l'importanza dei mes-
saggi, la scarsità di mezzi ed i rischi cui si è esposti - che ogni
anno, a livello umano e professionale, vale come fossero tre?
In questo anno Alka ha realizzato due documentari, uno sul
"Kabul sea", uno specchio d'acqua poco pulita così chiamato
dagli abitanti della capitale afgana, ed un altro sul backsta-
ge del concerto di un famoso cantante afgano, oltre a diver-
se clip. Ha girato e montato tutto da sola, con qualche sug-
gerimento dei supervisori e utilizzando gli strumenti tecnici
disponibili nella scuola. L'abbiamo vista ansiosa di tornare in
Afghanistan per riabbracciare la famiglia e soprattutto l'a-
La nostra amica Alka