Numero 2 del 1944
Le donne nella rinascita del paese
Testi pagina 4
4 NUIUONXI:
Una madre partigiana
dal romanzo di Wanda Vassilievsxa (tradotto dal russo)
In quarto romanzo w L'an‘nba/vno » H ima/a lassi/I'wzrka
narra /a Vita di un Villaggio .rox‘ien'z'o t/lII'IIIIIL' l’onn/raz
liane tedesca, [a resistenza della pn/m/azione che 1' rode/
Jr/zi, eternamente in a/Ìm'me, cercano (/1' .î/I'OHL‘aI‘I' multipli}
«ano/o [e azrocità ma Cl}? rimane .ralr/a ?no all'arrn'o r/m'
.m/(Izm' mauri che liberano 1'/ Villaggio.
1V?! bruna c/ze riportiamo l'autrice ha messa Iu/w i/ .ruu
cuore (Ii madre (/uranzcntc provato (la/la mal-[0 {lv/la ?lg/iu
bar/un‘amante uccisa ({(Il' lodato/11'.
Il vento muggiva ed urlava... Il ?enile scricchiolava come
se stesse per essere sradicato dalla tempesta e precipitato nel
burrone. Le travi stridevano ed il tetto di paglia iremeva
al sof?o dell’uragano. La paglia strappata dal tettosì span-
deva nella pianura nevosa che spariva sotto le nubi svo—
lazzanti dei ?occhi di neve.
Olena urlavai Urlava con tutto il ?ato, urlava con una
voce che non aveva più nulla d’umano, con una voce da
bestia, ma ciò non la sollevava. I suoi urli addormentavano
le sue torture, la rendevano insensibile al freddo e attuti-
vano l'urlo sinistro del vento nclle sue orecchie.
La porta del ?enile scricchiolò. Essa tton voltò neppure
la testa“. l dolori erano sempre più intensi ed essa gridava
senza posa per soddisfare il suo corpo tormentato.
ll soldato si fermò alla porta e volle gridarle qualcosa.
Ma si rese cv-nto che la donna stava per partorire... Un
altro soldato lo raggiunse. Guardarono, risero e scambia-
rono alcune parole... .Ma il fatto che era lì, sdraiata nuda
sulla paglia e che degli estranei la guardasscroe la scher-
nissero lasciava Olena completamente indifferente. Dava la
vita ad un bambino e questo {atto elevava un muro tra
lei ed il mondo in cui i Tedeschi spadroneggiavano. Questo
muro la celava ai loro sguardi insolenti e le serviva di
corazza contro i loro sghignazzi stupidi... Essa dava la vita
ad un bambino e senza dubbio avevano deciso di lasciarla
tranquilla, poiché i soldati rimasero alla porta, aspettando
senza entrare...
Una specie di urlo ?nale eccbeggiò, poi fu il silenzio.
4 ll suo bambino è nato in mormorò Malyscika, che abitava
vicino al ?enile... ( ll suo bambino è nato» ripetè la pic-
cola Zina.
Per un momento Olona restò allungata come stordita.
Il bambino era nato... Malgrado gli avvenimenti e
gli uomini! Era entrato in questo mondo, nato da un padre
già morto e da una madre che normalmente avrebbe già ‘
dovuto morire da molto... Era nato... un maschio... un pic-
colo essere strano e tutto rosso...
ll bimbo piangeva con una voce naturale, la voce (li un
bambino sano. Olena era stupita... aveva un ?glio... il suo
primogenito... Aveva un ?glio. Era nato malgrado tutto!
—( Miliola... È un maschio! Ecco ciò che avrebbe vo—
luto dire... Avrebbe voluto far piacere a suo marito, per
ricompensarlo delle sue bontà nei suoi confronti...
Ma Mikola era stato ucciso... il suo bambino era nato...
ed era un maschio. Era nato in una prigione tedesca, sotto
gli occhi insolenti di soldati tedeschi, incapaci di rispettare
anche una llalilorlen?’, era nato al SUONO delle lnro risa
oscene!
Il bimbo era sdraito sulla paglia fredda ed umida. Olena
prese questa piccola cosa tra le braccia, la serrò contro il
suo seno nudo, le solliò addosso per riscaldarla. Era spa—
ventata all'idea cl'tc questo bambino, nato malgrado tutto,
sarebbe gelato e morto di freddo, come un uccellino senza
piume, come un gattino cieco. Olena tentò di riscaldarla
al contatto del proprio corpo, di so?iargli il proprio respiro,
ma le manine diventavano diacce, il corpo intero era invaso
dal freddo senza pietà, il sangue gelava nelle vene!
Davanti alla porta i soldati discutevano tra di loro. Uno
di loro si allontanò poi ritornò rapidamènte...
——Tieni, tlisse con negligenza.
Le gettò la camicia, la gonna, la veste sulla paglia ac-
canto a lei. I vestiti che i soldati stessi le avevano strappati
da dosso, la notte scorsa, prima di spingerla fuori nella
neve... Olcna guardò il soldato, non riusciva a credere che
fosse possibile... Egli sorrise con aria beata... Olona chrrò
la camicia con le mani che le tremavano e lasciò il bimbo
con amore. Il musetto (la scimmia, con una faccina da bam—
bola guardava, dalle pieghe del panno con due occhioni
di un blù scuro, come gli occhi ancora incerti di un cuc—
ciolo. Olena sentì stringersi la gola... Era felice di avere
qualcosa per lasciare il bimbo... In quel momento non pen—
sava ad altro... pensava che tutto si sarebbe accomodato.
che era giunta in cima al suo calvario... con le mani tremanti,
* mise la gonna e la veste... non erano suf?cienti per tenerle
caldo, ma provò ttn grande sollievo a poter coprire il suo
corpo nudo e dolorante... La pelliccia di montone e lo
scialle! Si, se avesse potuto avere la pelliccia e lo scialle
che erano rimaSti nel], ufficio dell'uf?ciale“. Ma fece uno
sforzo su sè stessa per non dire una parola... Era soddi-
sfatta di avere avvolta il piccolo in un panno pulito, ab-
bastanza coperto perché in quel momento fosse protetto dal
freddo... Lo strinse al seno e ripiegò su di lui i lembi della
gonna... Il bimbo non si muoveva, aveva caldo senza dubbio
ed era tutto ciò che essa desiderava... Le pareva straordi-
nario che le avessero reso i suoi vestiti... era quasi un
miracolo e non riusciva a comprenderne la ragione... Benché
avesse visto il soldato tedesco gettargli i vestiti non riusciva
a capire... la gonna, la camicia ela veste avrebbero potuto
cadere con altrettanta facilità dal tetto, oppure il vento che
si lamentava nella pianura nevosa avrebbe potuto spingerli
dentro il ?enile.
La porta si chiuse sct‘icclriolando... Olena appoggiò la
testa contro una trave, e cadde in una sonnolenza febbrile...
Aveva dei brividi lungo la spina dorsale, aveva alternativa-
mente lreddo e caldo; in una mezza coscienza, vide Mikola
che camminava sulla strada ed accanto a lui stava la donna
bruna, l' amante dell'uf?ciale, Miliola disse qualcosa ed
Olena sentì ad un tratto il suo cuore morso dalla gelosia...
Si svegliò (li soprassalto e guardò in giro con gli occhi
spaventati... No, nè Mikola, nè la donna erano lì; non
ci era che il ?enile, un mucchio di paglia ed un bambino