Numero 12 del 2006
Letterina di Natale dai 4 milioni delle primarie
Testi pagina 39
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Tutti i processi creativi che animano idisegni dei bambini si sviluppano
nel ritmo. La linea curva, definita da W.
Kandinsky come "un'energia cosciente di
sé", interessa particolarmente la prima
fase dello sviluppo del grafismo infan-
tile, costituita da un processo sognante,
basato sul movimento, che si evolve co-
me partendo da lontano, con un gesto
dall'esterno verso l'interno. Un movi-
mento che si quieta nel punto centrale
di una forma a spirale. In tale movi-
mento, attraverso i ritmi visibili sulla
carta, si rappresenta anche il processo
di differenziazione che avviene nel bam-
bino tra il mondo interno e quello ester-
no. Gli scarabocchi portano il bambino
alla conquista della linea retta. Questa
prima fase, che dura fino a circa tre an-
ni, si conclude con l'acquisizione dell'in-
contro tra la retta verticale e l'orizzon-
tale. La forma della croce segna l'inizio
della seconda fase, dai tre ai cinque an-
ni, caratterizzata da fantasia e interpre-
tazione, cioè un vero punto d'arrivo del-
l'Io del bambino, già avviato con la
conquista della posizione eretta e del-
l'apprendimento del linguaggio, ora
concretizzato come un vero e proprio
rapporto topologico.
La terza fase, dai cinque ai sette an-
ni si sviluppa, invece, verso la coscien-
za e la programmazione, cioè il bambi-
no si propone un tema e lo interpreta.
Dal punto nel cerchio si espande la for-
ma della stella e il bambino sperimenta
cosi la struttura del mondo circostante
partendo dalle proprie forze interiori.
Dalla fluidità delle forme iniziali si arri-
va a forme meno fluide, come la croce o
il tronco di un albero, nuove conquiste
che permettono al bambino di speri-
mentare l'aspetto volitivo. Per esempio,
quando un bambino dell'età scolare, di-
pingendo con gli acquerelli, usa un'ec-
cessiva quantità d'acqua esteriorizza un
problema di carenza volitiva.
La pianta e la figura umana sono ini-
zialmente una cosa sola. Solo successi-
vamente si differenziano, così come av-
viene per la palla - forma che ricorda lo
stadio embrionale-, fino all'aggiunta
delle membra e alla costruzione della
casa. Il processo di differenziazione
avanza in tutte le direzioni. Dalla strut-
tura verticale, che richiede un sostegno
statico, nasce la scala, simile a uno
scheletro umano, un'impalcatura con
sottostruttura di ritmi.
Quando il processo ritmico
è alterato emerge la paura.
La casa può diventare una
prigione, con le finestre
sbarrate, senza calore, sen-
za il fumo che esce dal ca-
mino. Nell'atto di rinchiu-
dersi in una corazza emerge
il fenomeno della paura.
Proprio come avviene nelle
crisi di panico, oggi così
diffuse, la paura è come
una grande inspirazione
senza l'espirazione.
Verso il quinto anno
compare il triangolo, com-
binato con il quadrato e
con il cerchio. I disegni del
bambino prima dei cinque
anni risentono prevalente-
mente delle sue percezioni e
l'ordine inizia a comparire
solo dopo il quinto anno,
anche al livello compositi-
vo. Dall'imitazione all'os-
servazione: il bambino ora
non è più solo sperimenta-
tore, ma è anche osservatore della real-
tà. Già dal primo settennio, il bambino
è come se scrivesse la sua autobiografia.
Da dopo i setti anni cambia nel bambi-
no il senso della vita, indispensabile per
distinguere l'interno dall'esterno, per po-
tersi cioè differenziare e imparare a ri-
conoscersi tra gli altri. Il gioco, il dise-
gno, la pittura, il movimento, sono
esperienze fondamentali per accrescere
le funzioni dell'Io. In molti disegni si ri-
scontrano invece, dei seri ostacoli a un
sano sviluppo. Arti come ingessati, as-
senza di figure umane, omissione dei
tratti del volto (nei bambini molto pic-
coli è nella norma), denunciano delle
disritmie, cioè un'alterazione del norma-
le sviluppo del sistema ritmico. Una sor-
ta di cultura adultiforme spesso impone
al bambino una formazione "astratta",
cioè un apprendimento precoce e troppo
staccato dall'attività corporea -la quale
caratterizza naturalmente lo sviluppo
normale del primo settennio-. Al posto
di partire dal nucleo immaginativo del
bambino, capace invece di arrivare
realmente alla conoscenza, attivando
una fluida capacità di collegare in mo-
do vivente l'idea, l'immagine e il senti-
mento alla realtà, si offre una compren-
sione troppo concettuale che penalizza
quella sentimentale e volitiva. Lo stesso
grafismo infantile può essere sottovalu-
tato e coartato, al servizio di una cultu-
ra che dimentica spesso la libertà crea-
tiva, intesa ovviamente in modo strut-
turante e non semplicemente in modo li-
beratorio o catartico.
Segni di libertà creativa
I nostri figli / 4
quarto appuntamento con
l'interpretazione dei disegni
dei bambini
Bruna Baldassarre
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