Numero 11 del 2007
Stop femminicidio
Testi pagina 39
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Dialoghi come nel Fedro di Platone.Luoghi di comunicazione e scambio
come nel Simposio, tra una fetta di for-
maggio e un bicchiere di vino pugliese.
Lo spazio si assottiglia e il rapporto con-
ferenziere pubblico è diretto, addolcito
dall'architettura del Castello svevo di
Federico II, che da sei anni apre il suo
spettacolare cortile interno allo scambio
di saperi. Sono i "Dialoghi di Trani". Ap-
puntamento di fine estate nell'omonima
cittadina della Puglia. Filosofia e geneti-
ca, teatro e musica, e poi politica, lette-
ratura, cinema e storia. Le domande si
rincorrono e la lettura
diventa collettiva. La
trama rimanda all'ar-
chetipo della tessitu-
ra femminile, nella
capacità di unire dif-
ferenze, privilegiando
con l'architettura e il
cibo, il rapporto tra
la fisicità e il corpo.
Inventati da Rosanna
Gaeta, insieme alle
amiche Lucia ed Emi-
lia, 'I Dialoghi di Tra-
ni', sono nati grazie
all'impegno di un reti-
colato di donne, che
dagli enti locali - alle
organizzatrici del fe-
stival, - hanno pro-
dotto un modello imprenditoriale, di fa-
re cultura, al femminile: "E' nato tutto
dieci anni fa - racconta Rosanna Gaeta
- ho lascito l'insegnamento e aperto que-
sta libreria, da dove nel '93, si è forma-
ta l'associazione 'La Maria del Porto',
che sei anni fa ha prodotto la prima edi-
zione de' 'I Dialoghi di Trani'. E' stata la
scommessa più pericolosa della mia vi-
ta. Mio marito pensava fossi impazzita,
ma alla fine mi ha dato ragione". Ha lo
sguardo accogliente e il fisico da ragaz-
za, i capelli sciolti sulle spalle. Mi ac-
compagna nella sua libreria, tra pareti
blu cobalto e mattoni in pietra, quella
bianca e luminosa di Trani. Antro sa-
pienziale e sibillino, tra scaffali colmi di
libri e titoli delle autrici in evidenza.
Sembra di stare a casa. Con i libri am-
monticchiati sulle poltrone e l'odore di
caffè. Il telefono che squilla e le amiche
che passano a trovarla. "Essere a casa è
una dimensione interiore che ho cercato
di riportare anche in questo luogo pub-
blico. Le parole sono la base del femmi-
nile. Gli uomini non si pongono doman-
de. Fanno la guerra. Perseguono un
obiettivo. Noi invece vogliamo sempre
sapere perché. Per questo i Dialoghi. Ri-
spondono all'interrogativo: perché sto
facendo questo e dove sto andando.
Difficile trovare un uomo che condivida
la stessa sensibilità. La nostra, è capaci-
tà di unire differenze senza diaframmi o
distanze accademiche. Avvicinando chi
parla a chi ascolta e privilegiando l'ac-
coglienza alla spiegazione". Lasciamo
la libreria e ritorniamo al Castello,
Nando Dalla chiesa presenta "Le Ribel-
li", il libro sulle donne della Mafia che
hanno detto no alla cultura omertosa e
violenta che uccide figli e mariti. Sem-
bra di ripercorrere l'atmosfera delle don-
ne di Piazza di Maggio. Intorno all'au-
tore, fiumane di persone trovano posto
sulle sedie raggruppate a semicerchio.
Un carabiniere si avvicina a salutare il
sottosegretario all'Università, figlio del
generale ucciso. Il cortile è stipato di
gente. I ragazzi sono appollaiati, seduti
a terra o sulle scale. Scattano foto e bi-
sbigliano. Pare un cenacolo, interrotto
da assaggi di pane e olio. Poi, si parla
di Donne e guerra, e ha inizio la confe-
renza della nostra Giancarla Codrigna-
ni. Il racconto di Lisistrata stimola do-
mande. Una studentessa con piercing
chiede se è ancora possibile organizzare
uno sciopero delle donne, come avvenne
in Grecia, al tempo della commedia di
Aristofane, 400 anni prima di Cristo,
metafora dell'emarginazione femminile,
che riscatta se stessa
attraverso l'impegno
delle donne a far smet-
tere la guerra. E' possi-
bile, risponde Gian-
carla: "La politica de-
ve essere come la spo-
la del fuso che va
avanti e indietro fino a
creare una veste per la
città. Bisogna usare
diplomazia e dialogo
per risolvere i proble-
mi, anche nella guer-
ra". E' quasi buio
quando il cortile si ri-
empie di musica. L'or-
chestra diretta da Tere-
sa Satalino inizia le
prove. Sessanta ele-
menti, tutte donne. "Facciamo sintesi e
mescolanza di generi, spiega Teresa, le
musiciste sono tutte diplomate nei con-
servatori pugliesi, l'origine meridionale
è diventata un catalizzatore che ci ha
portato fortuna". Un'esperienza nata nel
2002, che oggi assembla un curriculum
zeppo di tournèe in mezza Europa. Con
le note del Bolero di Ravel ci salutiamo
con Rosanna. Il cortile si è trasformato
in un teatro. Sul palco, ora dirige Teresa,
e quando partono le violiniste è come
entrare nel cuore della musica.
Emanuela Irace
Dialoghi e saperi, senza steccati
Trani
è tutta femminile la tessitura
dell'iniziativa giunta
alla sesta edizione
VenusOrchestra, diretta da Teresa Satalino