Numero 12 del 2008
E tu di che Natale sei?
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re in questo campo. Devo dire che la cosa che mi rattri-
sta di più è che questi tagli si sommano a 15 anni di
continua decurtazione dei fondi previsti per l´Università.
Gli ultimi avvenimenti mi sembra che abbiano decretato
il conto alla rovescia finale. Ciò che ferisce è che questi
provvedimenti sono stati presentati come un taglio agli
sprechi e un colpo al `baronato´ che dominerebbe
l´Università mentre in questo modo si vanno a colpire
prevalentemente i giovani ricercatori. Ho l´impressione
che si voglia condurre l´Università a divenire un luogo
in cui si fa esclusivamente attività didattica ma questa
separazione tra l´insegnamento e la ricerca sarà un gra-
ve problema che ci troveremo ad affrontare nel futuro.
In questi giorni non ho potuto fare a meno di interro-
garmi su quello che sarà il mio futuro. Fino ad ora ho
sempre combattuto per la mia passione ma comincio a
chiedermi cosa fare.
E la risposta non è facile; ormai mi sento dentro un
meccanismo dal quale non è facile uscire e non voglio
rinunciare ad una cosa che mi rende felice. Mi concede-
rò i prossimi mesi per cercare di capire cosa succederà
ma se le cose dovessero proseguire su questa strada do-
vrei cercare una collocazione in un altro settore, cosa
non facile anche per la forte specializzazione che ho.
D´altra parte sento che, la vita precaria che ho in que-
sto momento, mi impedisce di realizzare alcuni desideri
che ho come donna: ad esempio una gravidanza, un fi-
glio. Sento che questa è una ricaduta molto, forse trop-
po forte del lavoro sul privato".
nel mio caso non si tratta di stabilizzare un preca-
rio ma di assumere una persona che ha vinto ben 2
concorsi. La mia situazione personale e lavorativa è
quindi molto precaria. Ho scommesso sul rientro in
Italia e mi sono sentito preso in giro e tradito come
poche volte in vita mia. Sono stato tanto tempo al-
l'estero, Helsinky, Ginevra, gli Stati Uniti, la Francia
ma adesso diventa anche difficile ripartire; negli al-
tri paesi infatti alla mia età, 35 anni, bisogna aver
già fatto il grosso dell'esperienza ed essersi stabiliz-
zati. A noi sembra paradossale ma hanno più pos-
sibilità i giovani che sono nel pieno della loro forza
creativa. Lo scenario che si apre per la ricerca, se
verrà mantenuta questa riforma, è quello di una
severa mutilazione. La presenza di Enrico Fermi in
Italia ha creato nel nostro paese una tradizione che
è ammirata in tutto il mondo; non riesco a com-
prendere perché qui non se ne accorga nessuno. Il
futuro dell'Università mi sembra molto buio perché
il turn over 5 a 1 previsto rischia di far chiudere in-
teri dipartimenti nel giro di pochi anni (penso alla
Facoltà di Fisica della Sapienza di Roma). Non si
può riempirsi la bocca della parola meritocrazia e
poi operare dei tagli indiscriminati, anche a diparti-
menti che funzionano e producono".
Alessia Cervini, ricercatrice di Filosofia del Cine-
ma presso l'Università di Cosenza
"Mi sono laureata a 24 anni e dopo un anno e
mezzo ho vinto un Dottorato all´Università di Pa-
lermo. Dopo questa esperienza di tre anni per mol-
te persone si apre il vuoto; io, invece, sono stata
fortunata perché sono riuscita ad avere un assegno
di ricerca al DAMS di Cosenza; un assegnista, come
me, non sarebbe chiamato a svolgere attività didat-
tica ma l'enorme macchina universitaria fatta di
corsi, tesi, esami, rende il suo aiuto necessario e
così, in molti casi, si trova a svolgere una parte rile-
vante di insegnamento frontale, tra l´altro assai in-
teressante e gratificante, che richiede però un'assi-
dua presenza in Ateneo e un impegno molto forte.
Il mio attuale assegno prevede una retribuzione di
circa 1200 euro per 18 mesi, ma quanto stabilito
da questo Governo per l'Università potrebbe mette-
re in discussione l´eventuale rinnovo per il secondo
periodo. La possibilità per me di
continuare la mia ricerca per altri
18 mesi dipenderà dalle disponibi-
lità finanziarie dell´Ateneo a cui
appartengo. Nel migliore dei casi,
comunque sarei garantita fino al
2010. Ma la vera nota dolente si
aprirà alla fine del periodo di as-
segno di ricerca perché con il turn
over previsto si restringono terri-
bilmente le possibilità di continua-
Le nuove misure per gli Atenei
Concorsi più trasparenti. Le nuove modalità prevedono
che sarà eletto un pool molto ampio di professori all'interno
del quale poi saranno estratti a sorte coloro che faranno
parte della commissione che giudicante
Niente assunzioni per le Università con i conti in
rosso. Gli atenei con bilanci in perdita non potranno bandire
concorsi per docenti o personale amministrativo.
Dal 2009, tremila posti in più per ricercatori. 150
milioni di euro per favorire il turn over con l'obiettivo di favo-
rire l'assunzione di giovani e diminuire l'età media dei docenti
italiani.
500 milioni di euro agli atenei migliori. Distribuiti alle
Università individuate sulla base della produzione scientifica,
organizzazione e qualità didattica eccellenti.
Soldi a chi elimina corsi inutili. Saranno premiate con
più finanziamenti le università che ridurranno sedi distaccate
non funzionali e corsi di laurea in eccesso.
Enti ricerca esclusi da blocco assunzioni e concorsi
già banditi fuori da turn over.
135 milioni di euro per gli studenti meritevoli.
Destinati ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi econo-
mici. borse di studio e l'esonero dalle tasse.
65 milioni per le residenze universitarie. Si prevedono
1700 posti letto in più per studenti universitari.