Noi Donne Home La Nostra Storia Archivio Materiali Contatti

Ricerca nell'Archivio

Numero 11 del 2009

Sex love & ...


Foto: Sex love & ...
PAGINA 39

Testi pagina 39

Zuffa. L'analisi muove dallo scambio
tra sesso, potere e denaro nel caso-Ber-
luscono che occupa le prime pagine dei
giornali da mesi e "parla del degrado
della cosa pubblica, dell'uso privato
delle istituzioni e del
potere, dell'asservi-
mento dell'informa-
zione - non tutta, ma
la maggior parte -,
con conseguente ag-
gressione ai pochi
spazi di libertà e di
critica". Ma il cuore
vero, osservano, è "la
sessualità maschile e
il rapporto con le
donne di un uomo di
potere. Ci troviamo di
fronte a una sessuali-
tà e a un potere ma-
schili che si esercita-
no su donne ridotte a
corpi rifatti, per esse-
re oggetti compiacen-
ti di consumo. Nell'-
harem, a pagamento
o meno, di Berlusconi
la virilità è messa in scena come protesi
del mito del capo". Siamo al "dopo-pa-
triarcato" che è "una nuova configura-
zione del conflitto fra i sessi". Quello in
mano maschile è un potere senza auto-
rità e la scena è occupata da una "viri-
lità tradizionale che si tenta di ripristi-
nare contro la destabilizzazione dei ruo-
li sessuali provocata da quarant'anni di
femminismo". Le donne, intanto, come si
pongono in un contesto che le vuole im-
prigionate in un'immagine 'plastificata'
lontana dalla loro viva e vera realtà? E'
questo il lavoro da fare: "leggere la con-
dizione femminile inforcando le lenti
giuste per riconoscere tracce di libertà e
forme di resistenza e dissociazione che
si sviluppano anche laddove la politica
e l'informazione non le vedono". Un per-
corso difficile perchè 'orfano' di una po-
litica autorevole e talvolta culturalmen-
te connivente con il berlusconismo. Non
ultimo "il patto a cui tutti si attengono
nella selezione e cooptazione del ceto
politico, femminile e maschile". E' invo-
cata da tante una rinnovata presenza
pubblica delle donne ed è ineludibile la
domanda: quanto "siamo" disposte a ri-
schiare "ciascuna nel suo contesto" per
combattere il modello dominante?
Obiettivo non più rinviabile: "dare alla
parola femminile una forza più duratu-
ra dell'indignazione".
noidonne novembre 2009 39
informazione, sesso e politica.
Due dibattiti e un messaggio:
visibilità per il pensiero femminista
e rispetto per il corpo delle donne
Sono passati tre anni da quando
'noidonne' segnala (numero di marzo
2006) le uccisioni di giovani donne a
Ciudad Juarez in Messico, chiamando
quel fenomeno "femminicidio", termi-
ne adottato dalle donne centroameri-
cane per veder riconosciuti e rispetta-
ti i propri diritti umani, primo fra tutti,
il diritto ad una vita libera da qualsia-
si forma di violenza.
L'UDI sempre nel 2006 lancia la cam-
pagna nazionale "stop al femminici-
dio" per denunciare la mattanza che in
tutto il mondo continua a dilagare.
Cito da un testo elaborato da un
gruppo di giuriste democratiche: "per
femminicidio deve intendersi ogni
pratica violenta, sia fisica che psicolo-
gica, che attenta all'integrità, alla salu-
te, alla libertà o alla vita della donna,
con il fine di annientarne l' identità
attraverso l'assoggettamento fisico e
psicologico, fino alla sottomissione o
alla morte della vittima.
Due anni dopo, giugno 2008, l'ONU
approva all'unanimità la risoluzione
1820 nella quale si stabilisce che "lo
stupro e le altre forme di violenza ses-
suale possono rappresentare un crimi-
ne di guerra, un crimine contro l'uma-
nità o un elemento del genocidio".
Nelle ricerche che ho fatto, non mi
risulta che nessuno dei dizionari italia-
ni, abbia assunto questo termine per
definire l'uccisione di una donna da
parte di un uomo. Eppure questa
espressione è entrata sempre più fre-
quentemente nel linguaggio comune
e sta cambiando la percezione di tali
crimini sottraendoli al generico finto
neutro di "omicidio". Se le parole sono
come chiodi a cui si attaccano le idee,
cominciamo a chiamare col loro vero
nome, le violenze e le uccisioni che
hanno come vittime le donne e
cominciamo a farlo tutte le volte che
ciò accade. Correggiamo, quando ne
abbiamo l'occasione, chiunque parli o
scriva di violenza sulle donne. Anche
così, in modo semplice, riprendiamoci
il senso delle parole. L'occasione per
dirlo ad alta voce sarà a Brescia il 21
novembre con la conclusione, dopo
un anno di cammino attraverso l'Italia,
della Staffetta di Donne contro la vio-
lenza sulle Donne. Io ci sarò, voi ci
sarete?
\


©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®