Numero 9 del 2009
Dialoghi impossibili
Testi pagina 39
“Una risata vi seppellirà", recitauna famosa frase di Majakovskij
diventata poi uno slogan altrettanto fa-
moso. O quello slogan non era poi tan-
to utopico oppure le utopie prima o poi
si fanno realtà…
Infatti oggi esiste addirittura un mo-
vimento della risata. Si tratta del Laugh-
ter Yoga International, ossia dello Yoga
della risata. Fondato da un medico in-
diano, il dottor Madan Kataria, si sta
rapidamente diffondendo nel mondo.
E, ah, ah, ah, anche in Italia!
L'11 gennaio del 1998 questo movi-
mento ha dato vita alla prima giornata
mondiale della risata.
Quel giorno più di 12 mila membri
dei Club della risata sparsi per tutta
l'India si sono incontrati in un ippodro-
mo di Mumbai, per ridere insieme, sen-
za un motivo reale per farlo.
Ecco un brano, tratto dal libro Yoga
della risata, ( edizioni La Meridiana,
2008), a cura di Madan Kataria, Simo-
netta Marchionni, Alberto Terzi e Laura
Toffolo, che racconta quella memorabi-
le giornata: "L'ippodromo che general-
mente è riempito dal suono dei cavalli
che galoppano, dalle urla di dispiacere
di chi ha perso la puntata e le risate di
gioia di chi invece ha vinto, forse per la
prima volta diffondeva solo risate di
gioia. I partecipanti delle celebrazioni,
membri dei vari club sparsi per l'India,
riempivano lo spazio disponibile…
Sembrava che il mondo aspettasse
questo messaggio di pace attraverso la
risata, sia per elevare gli
spiriti sia per migliorare
il benessere e la salute fi-
sica".
Certo in questo caso
non si tratta della risata
dissacrante preconizza-
ta da Majacovskij, ma
di una pratica, in grado
di apportare notevoli be-
nefici, come per esempio
rilassare i muscoli, mi-
gliorare la circolazione,
ridurre lo stress.
Direte: si sa che il
buonumore non guasta;
anche i proverbi dicono
"gente allegra Dio l'aiu-
ta". Perciò dov'è la novi-
tà?
La novità sta nel fatto che mentre in
questi casi si tratta di una predisposi-
zione, magari episodica, o di momenti
fortunati, e comunque di fatti casuali, il
movimento della risata allude a qualco-
sa di profondamente diverso, che chia-
ma in causa lo yoga e si riferisce alla si-
stematicità di una pratica.
Nel corso della sua attività medica il
dottor Madan Kataria ha intuito che as-
sociando lo yoga e la risata si poteva
ottenere un beneficio doppio, quello del-
lo yoga e quello del ridere, e ha sistema-
tizzato una serie di tecniche che utiliz-
zano esercizi di respirazione profonda
ed esercizi di risata stimolata. Il nostro
organismo non percepisce la differenza
tra ridere per un motivo e ridere come
esercizio, ma vedendo che di ridere si
tratta, mette comunque in moto i bene-
fici associati a questa attività, ed ecco
che incomincia a rilasciare endorfine
(sostanze prodotte del nostro cervello
che provocano un senso di benessere),
ecco che si produce un benefico mas-
saggio interno dovuto al rilassamento
dei muscoli, soprattutto a livello addo-
minale, ecco che aumenta l'affluenza
dei vasi sanguigni ai muscoli di tutto il
corpo e si facilita la circolazione.
E poi magari succede che ci si prende
gusto, e si finisce per ridere davvero.
Rieducare il senso dell'umorismo,
può significare anche posporre la causa
all'effetto, e quindi partendo da que-
st'ultimo si può arrivare a percepire il
lato buffo di ogni cosa.
"Ridere è un'azione che rivitalizza l'e-
nergia psichica bloccata", dice Vicky
Facchinetti, psicoterapeuta e istruttrice
di yoga della risata. Anche Freud - con-
tinua- considerava il ridere come una
scarica di energia psicofisica, un modo
per eliminare pacificamente l'aggressivi-
tà. Oltretutto rinforza il sistema immu-
nitario perché contribuisce ad aumenta-
re il numero di cellule natural killer,
quelle che combattono i virus.
E poi 5 minuti di risate corrispondo-
no a 30 minuti di movimento aerobico.
L'esercizio di ridere (oltre che il ridere
spontaneo), riesce in pochi minuti a tra-
sportarci da uno stato negativo a uno
positivo" .
"È molto efficace - dice ancora Vicky
Facchinetti - fare questa pratica in grup-
po, si impara a lasciare andare le dife-
se, a non giudicare, a tirare fuori l'a-
spetto giocoso del bam-
bino. Come la musica,
quello della risata è un
linguaggio universale,
che tutti capiscono an-
che se non si parla la
stessa lingua.
Non a caso i grandi
maestri dicono che ride-
re costituisce la vetta
più alta della consape-
volezza., l'ideale sareb-
be allenarsi a farlo tutti
i giorni. Poi diventerà
spontaneamente parte
della nostra vita.
L'obiettivo finale è
alleggerirsi. Io ne ho
tratto un grande benefi-
cio".
noidonne settembre 2009 39
Il linguaggio universale della risata
Laughter Yoga International
Ivana Zomparelli
il nostro organismo non
percepisce la differenza tra
ridere per un motivo
e ridere come esercizio