Numero 5 del 2009
La nuova Europa
Testi pagina 39
noidonne maggio 2009 39
Il premio Nobel per la letteratura, tra il1901 e il 2009, oltre a drammaturghi,
scrittori e romanzieri è stato assegnato
a 27 poeti. Tra questi ultimi ci sono so-
lo 3 donne: Gabriela Mistral (1945),
Nelly Sachs (1966) e la polacca Wisla-
wa Szymborska (1996), una delle più
note e amate poetesse contemporanee, i
cui testi in Polonia vengono insegnati
nelle scuole e le cui letture radunano un
pubblico degno di un concerto rock.
In occasione del decennale del Colle-
gio Superiore dell'Università di Bologna,
il 27 marzo scorso la Szymborska ha te-
nuto un reading poetico insieme all'at-
trice Tita Ruggeri, leggendo testi noti e
inediti tratti da "Qui" uscito in Polonia
nel gennaio 2009 e non ancora pubbli-
cato in Italia. La lettura, a metà strada
tra ironia e disincantata riflessione, mi-
schiando i suoni dolci di polacco e ita-
liano, ha coinvolto un pubblico nume-
roso che, come sempre nelle rare letture
della poetessa nel nostro Paese, ha sti-
pato la sala universitaria. L'incontro è
stato curato dal Centro di Poesia Con-
temporanea, le case editrici Adelphi e
Libri Scheiwiller con il coordinamento
di Unibocultura, da Andrea Ceccherelli,
professore di Letteratura Polacca all'U-
niversità di Bologna, Jaroslaw Mikola-
jewski, poeta e direttore dell'Istituto Po-
lacco di Roma e Michal Rusinek, docen-
te dell'Università Jagellonica di Craco-
via. Sono inoltre intervenuti Pietro Mar-
chesani, traduttore italiano della poe-
tessa, professore di Letteratura Polacca
all'Università di Genova e Paolo Leo-
nardi, direttore del Collegio Superiore.
In anteprima mondiale è stata proietta-
ta una intervista di Katarzyna Kolenda-
Zaleska a Woody Allen sull'opera e la fi-
gura della poetessa polacca.
La Szymborska è nata nel 1923 e vi-
ve a Cracovia dove fin da giovanissima
ha frequentato gli ambienti letterari del-
la città, subendo l'influenza del poeta
Czeslaw Milosz. Aderì ai criteri estetici
del realismo socialista per sfuggire alla
censura, posizione dalla quale si distac-
cò nel 1960. Il successo letterario arrivò
con la terza raccolta poetica, "Wolanie
do Yeti" (Appello allo Yeti), del 1957.
Nel 1996 è stata insignita del Premio
Nobel per la letteratura "per una poesia
che, con ironica precisione, permette al
contesto storico e biologico di venire al-
la luce in frammenti d'umana realtà".
Ha pubblicato 20 libri di poesia dei
quali 14 tradotti e pubblicati in Italia.
La Szymborska scrive poesia con il
gusto dell'ironia, del paradosso, della
contraddizione, una ricerca poetica
condotta con arguzia, con una succinta
ed elegante scelta del linguaggio per
rappresentare le ossessioni del nostro
tempo e gli enigmi del vivere.
La poetessa polacca ama la miniatu-
ra, una poesia che prende spunto dal
quotidiano, dall'evento minimo, da im-
magini legate alla vita di ogni giorno
che si sgranano nella riflessione filosofi-
ca di ampio respiro, in una dimensione
del vivere civile in senso antropologico e
universale. Ma il paradosso maggiore è
la sua straordinaria fortuna editoriale:
una signora amante della casa e dei
gatti capace di sorpassare con la sua
poesia i volumi di vendite dei più noti
romanzieri.
Wislawa, ironica e travolgente
Bologna
Luca Benassi
grande successo
della Szymborska,
poetessa da Nobel
Questo libro ('Quando il futurismo è donna. Barbara dei
colori', Mimesis, Milano 2009), piccolo per dimensioni ma
grande nell'intento, offre un'avvincente spiegazione dell'a-
desione, da parte di tante donne, ad una corrente come il
futurismo caratterizzato da un forte tasso di provocazione
rispetto al suo tempo.
L'autrice, Francesca Brezzi, dimostra come la partecipa-
zione a questo movimento, fu per molte artiste una sfida
allo spirito di abnegazione e un atto convinto di distruzio-
ne e smantellamento di stereotipi sulla donna .
Tali gesti eversivi e antipassatisti - tuttavia - non furono
elaborati in prima persona dalle donne, ma ricevuti a volte
passivamente, e ciò determinerà le equivocità, spesso le
posizioni conciliative ed appiattite all'ideologia maschili-
sta. Le donne furono, comunque, protagoniste scrivendo,
partecipando e dando vita anche a linguaggi nuovi, a forme artistiche inconsuete, dal
momento che il fine ultimo per molte era uscire da "una stanza tutta per se" e con-
quistare uno spazio molto più grande.
L'autrice, nella seconda parte del libro, affronta una figura particolare di donna - ri-
belle ed artista anticonformista -, Barbara, nata come futurista e poi approdata ad esi-
ti molto diversi come il movimento pacifista e il femminismo, in empatica vicinanza
con i testi di Luce Irigaray. La vita di Barbara è ricca - l'autrice dice prismatica - di gran-
di esperienze e dinamica - in senso metaforico e reale -: importanti i suoi viaggi in
Giappone, terra di Hiroshima, cui donò la sua opera, l'Albero della Pace, e in Canada,
nelle "terre oltre il mondo", dove conobbe gli indiani d'America e la loro arte. Il risul-
tato di una lunga vita sarà un'identità conquistata solo dopo un percorso attraverso
labirinti pieni di cambiamenti, arresti e silenzi. Il segno che Barbara assume come un
paradigma è un antico canto Navajo: tutto quello che sei tu/donna/ricordatelo/perché
se lo dimentichi/tutto tornerà a volare/nel vento. Un modello di donna che si offre co-
me esempio per il futuro e ricchezza del passato.
Barbara Forgione
Barbara e il Futurismo