Noi Donne Home La Nostra Storia Archivio Materiali Contatti

Ricerca nell'Archivio

Numero 10 del 2010

Bio diversa mente


Foto: Bio diversa mente
PAGINA 39

Testi pagina 39

37noidonne | ottobre | 2010
APPRODI
Anna Grassetti Zanardi (Bologna 1815-1896). Il
marito Carlo Zanardi fu uno degli organizzatori del ten-
tativo insurrezionale mazziniano di Savigno (Appennino
bolognese) del 1843, partecipò alla prima Guerra di In-
dipendenza, alla difesa di Roma e alle successive cospi-
razioni mazziniane, subendo arresti, processi e diversi
anni di carcere. Anna, anch’essa ardente mazziniana, fu
infermiera durante la campa-
gna del 1848 e a Roma nel
1849. Durante la successiva
restaurazione pontificia, per
incarico di Mazzini si occupò
di creare comitati in città e
anche in altri centri vicini.
Sorvegliata e più volte per-
quisita, venne arrestata nel
1851 e trasferita nel carcere di
Ferrara. Le cronache citta-
dine di fine ottocento la se-
gnalano, ormai vedova,
sempre in testa al gruppo dei
reduci garibaldini durante i cortei patriottici, “(…) e co-
m’essi indossare la gloriosa camicia rossa (...) una donna
anziana, di bassa statura e alquanto pingue, coperta il
petto di numerose medaglie (…)”.
Giuditta Tavani Arquati (Roma 1830-1867). Figlia
di un difensore della Repubblica Romana, partecipò al
movimento clandestino di patrioti che tentò di liberare
Roma dal dominio papale nel 1867: nell’arco di tre
giorni, dal 23 al 25 ottobre, la città fu teatro di tre moti
insurrezionali: il primo fallì in
Campidoglio, il secondo a
villa Glori vide la morte dei
fratelli Cairoli, l’ultimo in
Trastevere nel lanificio Aiani,
diventato il principale depo-
sito di armi della congiura.
Giuditta, incinta del quarto
figlio, si trovava nel lanificio
insieme al marito Francesco
Arquati, al figlio dodicenne
Antonio e a molti altri cospiratori, che preparavano la
rivolta in attesa dell’arrivo di Garibaldi da Montero-
tondo.
L’arrivo degli zuavi pontifici scatenò un aspro combatti-
mento. Nonostante una strenua resistenza i congiurati
vennero sopraffatti e Giuditta, che aveva spronato, aiu-
tato e soccorso i rivoltosi, venne massacrata dopo aver
visto uccidere il marito e il figlio.
Sara Levi Nathan (Pesaro 1819-Roma 1882). Spo-
sata nel 1836 con Mayer Moses Nathan, agente di cam-
bio, ebbero dodici figli. È ricordata per il suo impegno
politico e per le sue iniziative sociali: fu una fervente pa-
triota, grande amica di Maz-
zini, che morì a Pisa nel 1872
proprio a casa di sua figlia
Janet.
Dopo la morte del marito
(1859), Sara svolse un impor-
tante ruolo politico per il mo-
vimento fondato da Mazzini.
Fu sorvegliata dalla polizia,
finché la sua casa venne per-
quisita. Accusata di cospira-
zione, riuscì a fuggire prima di essere arrestata e riparò
a Lugano. Tornata a Roma, dette vita a numerose inizia-
tive educative, filantropiche e sociali. Fondò tra l’altro
nel quartiere di Trastevere una scuola intitolata a Maz-
zini, destinata alle ragazze, e aprì una casa per prostitute,
l’Unione benefica, con l’intento di prevenire la prostitu-
zione, offrendo a ragazze indigenti o in difficoltà allog-
gio, mezzi e possibilità di lavoro.
Giorgina Craufurd Saffi (Firenze 1827-Forlì 1911).
Di famiglia inglese, si innamorò dell’Italia, anche grazie
al favore che la sua famiglia esprimeva per la causa ita-
liana. Nel 1857 sposò Aurelio Saffi, anch’egli esule ita-
liano a Londra, già triumviro della Repubblica Romana
nel 1849: fu, come entrambi sostenevano anche in tarda
età, un “lungo profondo sodalizio d’anime”, un legame
indissolubile, vissuto costantemente tra gli affetti fami-
liari (ebbero 4 figli) e l’attività politica.
Dall’idea mazziniana trasse il profondo interesse per
l’educazione delle donne e dei giovani, cui andava in-
culcato il rispetto dei diritti e dei doveri dell’uomo, e
l’idea che solo attraverso l’emancipazione e la parteci-
pazione alla vita civile e civica si potrà essere cittadini e
non sudditi, e partecipare all’emancipazione della Patria
e del Popolo.
A tali idee, Giorgina affiancò una chiara visione anche
del ruolo della Donna, essere che gode di Diritti e Doveri
pari a quelli dell’Uomo, ma che si vede assegnato dalla
natura un ruolo ancora più importante: formare i futuri
cittadini. Giorgina scelse così di occuparsi in primo
luogo dell’educazione di tutte le donne, prime e fonda-
mentali educatrici dei propri figli, cosa che la porterà ad
appoggiare i movimenti emancipazionisti che in Europa
e in America stavano, in quella seconda metà dell‘800,
faticosamente facendosi strada. n
pp.36_37.APPR_10:Layout 1 21/09/10 15.36 Pagina 37
\


©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®