Numero 4 del 2010
Svelate
Testi pagina 39
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temente agli hard discount e, se possibi-
le, alla filiera corta, comprando diretta-
mente dal produttore.
Veniamo alle strategie d'acquisto. Si
usa spesso un doppio criterio: su alcune
categorie di prodotto si risparmia, per
altre si cerca la qualità. Convivono ten-
denze antitetiche: da un lato lo sposta-
mento verso prodotti di primo prezzo e
dall'altro la scelta di prodotti a più alto
significato ambientale (bio, di cui sia-
mo i primi produttori in Europa ma non
i primi consumatori, o equo e solidale).
Però i consumatori del bio e dell'equo e
solidale appartengono ancora in buona
parte alla fascia medio-alta. Piacciono
sempre di più i prodotti che arrivano da
vicino (Km 0) e quelli tipici. Ma bisogna
sottolineare che spesso, nelle strategie
d'acquisto, c'è in realtà ben poca logica
e si agisce per abitudine, simpatia o
pregiudizio. Non tutti per esempio ba-
dano al prezzo o puntano sistematica-
mente al risparmio. C'è chi preferisce in
qualche caso 'fare contenti' i familiari
piuttosto che risparmiare. Pochi fanno
la lista della spesa, anche se l'elenco
delle cose necessarie potrebbe essere uno
strumento utile per contenere i consumi
superflui. Addirittura sono molti quelli
che dichiarano di non sapere quanto
spendono al mese. L'adesione valoriale
comincia però, come si è detto, a indi-
rizzare le pratiche di consumo. Per
esempio chi entra a far parte di un
G.A.S. crede nella sobrietà e nella soli-
darietà all'interno e all'esterno del grup-
po. Oppure c'è chi rinuncia al supermer-
cato vicino a casa e ne raggiunge uno
più lontano, perché 'essere soci non è la
stessa cosa che avere una carta fedeltà'.
Si tratta tuttavia anche in questo caso
di una minoranza.
Ma l'attenzione all'ambiente e ai pro-
blemi sociali è un fenomeno in crescita e
se n'è accorto anche il marketing della
grande distribuzione: una catena per
esempio, per stimolare appunto l'adesio-
ne valoriale, sta aprendo punti vendita
eco-compatibili. Ma una questione me-
riterebbe più attenzione: la persona me-
dia, in buona salute, non fa particolar-
mente caso al tema della qualità.
Gli intervistati hanno ammesso di
non avere affatto le idee chiare in que-
sto campo. Sembra difficile anche capi-
re il rapporto tra qualità e bontà, sapo-
re. L'impressione è che si stia perdendo
una competenza un tempo condivisa e
che oggi la conoscenza reale del prodot-
to sia decisamente, e pericolosamente,
scarsa.
Nuovi aumenti del gas all'orizzonte, per le famiglie italiane. Oltre agli aumenti di
+2,8%, pari a +26 Euro, registrati dal 1 Gennaio di quest'anno, a partire dal 1°
Aprile, sono previsti nuovi rincari, che, secondo le proiezioni del C.R.E.E.F. (Centro
Ricerche Economiche, Educazione e Formazione della Federconsumatori), si atteste-
ranno al +3%, pari a +34 Euro su base annua, per un consumo medio di 1400 m3
di gas. Tali aumenti si andranno ad aggiungere a quelli già registrati nel 2009, che,
confrontati alla spesa media annua registrata dall'Osservatorio nazionale tariffe e ser-
vizi della Federconsumatori di Modena nel 1999 su un campione significativo di
aziende del gas, hanno rivelato un aumento del +49%, pari a +364 Euro su base
annua. Solo negli ultimi quattro anni, quindi, l'aumento è stato di + 189 Euro pari ad
oltre la metà di quanto non era avvenuto negli altri sei anni. "Un'escalation tariffaria
attenuata dai provvedimenti dell'Autorità per l'Energia di questi anni che, senza il suo
intervento, sarebbero stati ancora più pesanti - dichiara Mauro Zanini, Vice
Presidente Federconsumatori e Responsabile del C.R.E.E.F. -. Alla luce di tale situa-
zione chiediamo al Governo, oltre al blocco delle tariffe promessoci nel Milleproroghe,
l'adozione di alcune misure di carattere strutturale, indispensabili per arginare l'ulte-
riore crescita delle spese per le famiglie. In particolare: ridurre l'imposizione fiscale,
che incide su ogni metro cubo di metano consumato per il 39%, portandolo alla
media europea del 20%; la riduzione dell'Iva dal 20% al 10% per le utenze domestiche per il gas metano, per tutto il con-
sumo (l'utilizzo del metano per il riscaldamento non è un bene di consumo di lusso, ma un servizio di prima necessità); la
sterilizzazione automatica degli aumenti dell'Iva con il crescere del costo della materia prima del gas".
Viola Conti
Caro gas: dal primo
aprile +34 ¤ su base
annua, pari a +3%
una ricerca di Adiconsum
Lombardia evidenzia
come le abitudini delle fami-
glie sono cambiate. Ecco
chi fa la spesa, dove
e cosa compra