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Numero 12 del 2008

E tu di che Natale sei?


Foto: E tu di che Natale sei?
PAGINA 38

Testi pagina 38

dicembre 2008 noidonne38
Le proteste del mondo della scuola sembrano aver comin-
ciato a dare i primi frutti. I provvedimenti che avevano su-
scitato le reazione dell'intero mondo dell'istruzione sono
stati mitigati. Il Governo ha deciso di ridiscutere i tagli sui
Fondi universitari e il blocco del turn over. Ma la situazione
resta molto fluida e poco chiara.
I nuovi provvedimenti relativi alle Università sono appro-
dati in Consiglio dei Ministri il 6 novembre, contenuti nel
decreto-legge indicante "Disposizioni urgenti per il diritto al-
lo studio, il reclutamento del personale e l'efficienza del si-
stema universitario". L'"onda anomala" però non abbassa la
guardia e anche sindacati e rettori non cantano vittoria. Bi-
sognerà continuare a sorvegliare da vicino la situazione. Nel
frattempo 'noidonne', sui temi che hanno scaldato gli animi
nelle aule, nelle piazze e sulle pagine dei quotidiani, ha
chiesto un'opinione alla professoressa Adriana Luciano, che
dirige il dipartimento di Scienze Sociali dell'Università di To-
rino.
Adriana Luciano, direttrice del dipartimento
di Scienze Sociali dell'Università di Torino
"Tutti conveniamo sul fatto che l'Università italiana abbia
bisogno di essere riformata. Ma pochi dicono che la riforma
dei tre livelli di laurea è stata fatta senza risorse e senza
orientamenti strategici e che è in atto una riforma della ri-
forma di cui non si parla e che viene fatta ancora senza
orientamenti strategici e, per di più, con risorse decrescenti.
Certo, l'autonomia universitaria non ha dato buoni esiti. So-
no state aperte troppe sedi e troppi corsi di laurea, si sono
consolidate zone di inefficienza, il localismo ha favorito
clientele e nepotismi. Ma i governi dov'erano? Un tentativo
di valutazione della qualità dell'università è finito nei casset-
ti del Ministero. La macchina dei concorsi è stata fatta fun-
zionare a singhiozzo generando ulteriori squilibri. Si è conti-
nuato a distribuire le risorse senza tener conto di parametri
di eccellenza. E di nuovo si propongono tagli indiscriminati
che penalizzeranno di più gli Atenei virtuosi. Nel dibattito
ha avuto troppa voce chi fa di ogni erba un
fascio. E' difficile ricostruire se su tutto cala
una coltre di denigrazione e di delegittimazio-
ne. Si intervenga dove ci sono inefficienze, si
sostengano le situazioni di eccellenza che ci
sono e non sono poche. D'altronde, se molti
nostri giovani vanno all'estero e vengono ac-
colti in università prestigiose, ci sarà pure
qualche università italiana che queste eccellen-
ze le ha prodotte! La caccia al "fannullone"
non porta molto lontano. Servono sistemi effi-
caci di valutazione, servono strumenti di anali-
si del mercato del lavoro che evitino la ripro-
duzione di offerte formative senza sbocchi
professionali. Servono finanziamenti adeguati
alla ricerca. In una parola: "spendere di più e
meglio". Altrimenti saremo costretti a conse-
gnare le chiavi dei nostri dipartimenti alla mi-
nistra, e con esse la cultura, la formazione e il
futuro del nostro Paese".
Storie di precariato
Antonio Davide Polosa, ricercatore dell'Isti-
tuto Nazionale di Fisica Nucleare di Roma
in attesa di stabilizzazione dal parte del Mi-
nistero della Funzione Pubblica
"Sono tornato in Italia con il Programma per
il'Rientro dei cervelli' e faccio parte di quella
stragrande maggioranza di persone che non
ha poi trovato una collocazione stabile nell'U-
niversità italiana (su 450 persone rientrate ne
sono state assunte una ventina). Il programma
è stato gestito molto male per mancanza di
fondi, di coordinazione e anche per l'ostilità
dei ricercatori che sono rimasti sempre in Italia
che non vedevano di buon occhio il fatto che
una persona con un curriculum di taglio diver-
so li scavalcasse. Diciamo che nel fallimento
del Programma di Rientro dei Cervelli le re-
sponsabilità sono equamente condivise tra
Governo e Università. Nel 2003 ho vinto un
concorso nazionale dell'Istituto Nazionale di
Fisica Nucleare (INFN) che prevedeva un con-
tratto di lavoro per cinque an-
ni alla fine dei quali, previo un
secondo concorso, si avrebbe
avuto accesso ad un posto fis-
so. Ho vinto anche il secondo
concorso; ma ad aprile il Mini-
stro Brunetta ha tagliato del
10% il personale dell'Istituto a
partire del 2009 e, a questo
punto, non so nulla del mio
futuro. Vorrei sottolineare che
Precaria
Università
servizio a cura di Nadia Angelucci e Elena Ribet
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